L’80% delle imprese a livello globale riferisce sulla sostenibilità, ma la maggior parte dei report sono considerati irregolari e frammentati
Nel 2020 abbiamo assistito alla ribalta della parte “sociale” dell’acronimo esg, ma solo il 22% delle aziende include i diritti umani nel proprio set di disclosure
Moody’s: “Il sistema finanziario dovrà affrontare un nuovo panorama di requisiti di trasparenza. Un contesto che influenzerà sempre di più l’accesso al capitale”
“Il mancato rispetto delle aspettative degli investitori può limitare in modo significativo l’accesso delle società a nuovi investimenti, aumentare il costo del capitale o, addirittura, generare disinvestimenti”, spiegano Andrew Archer ed Elena Zharikova, rispettivamente head of esg advisory ed esg specialist oltre che autori del rapporto. “Un approccio incompleto o imperfetto alla divulgazione esg può attirare l’attenzione negativa da parte dei media, del pubblico, delle ong e degli altri portatori di interesse”, spiegano, “provocando anche potenziali danni alla reputazione”.
Solo il 22% delle aziende riferisce sui diritti umani
Tra l’altro, precisano, negli ultimi anni l’interesse si è focalizzato principalmente sulla minaccia del cambiamento climatico, ma nel 2020 abbiamo assistito alla ribalta della parte “sociale” dell’acronimo esg, riflettendo l’evoluzione dell’ambiente socio-politico e gli effetti della crisi pandemica in corso. “La rendicontazione sui fattori sociali può comprendere informazioni sul reclutamento, la diversità e l’inclusione dei dipendenti, l’ambiente di lavoro, la salute e la sicurezza, la remunerazione, l’impatto sulla comunità, la protezione dei dati e i diritti umani”, si legge nello studio, sottolineando tuttavia come solo il 22% delle aziende attualmente includa quest’ultimo punto nel proprio set di disclosure.
Moody’s: verso un nuovo panorama di trasparenza
Secondo l’ultima analisi di Moody’s investors service, il sistema finanziario nel suo complesso dovrà dunque affrontare un nuovo panorama di requisiti di trasparenza. Un contesto che influenzerà “sempre di più l’accesso al capitale”, esponendo i “flussi finanziari a un maggior controllo e a una maggiore supervisione”. “Ci aspettiamo – concludono gli strategist dell’agenzia di rating – che tutto questo inizi ad avere una maggiore influenza sulle decisioni d’investimento a tutti i livelli, dalle banche agli asset manager ai consumatori”.