L’ex vicepresidente degli Stati Uniti durante la presidenza Clinton, Al Gore, ha denunciato come la Banca Mondiale si sia “dispersa nell’azione” sul clima e abbia “bisogno di una nuova leadership”
La Banca Mondiale ha contestato di aver spinto per un impegno più debole o meno ambizioso sul clima. Ricordando come non ci fosse consenso tra le banche multilaterali di sviluppo per annunciare obiettivi ulteriori
Una precedente bozza di dichiarazione di quattro pagine, inoltre, stabiliva che le banche avrebbero “spostato i finanziamenti verso uno sviluppo a basse emissioni di carbonio” e avrebbero aiutato i paesi ad “allineare il proprio bilancio nazionale” con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Un’altra formulazione della bozza aggiungeva poi che “gli anni fino al 2030” fossero “cruciali” e che i flussi finanziari dovessero “essere resi urgentemente compatibili con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”. Ma la dichiarazione finale, di due pagine, ha omesso qualsiasi impegno di bilancio.
La Banca Mondiale ha contestato di aver spinto per un impegno più debole o meno ambizioso. “Non c’era consenso tra le banche multilaterali di sviluppo per annunciare impegni ulteriori rispetto a quelli già annunciati o che si preparavano ad annunciare”, ha dichiarato l’istituto. Ma alla Cop26 Selwin Hart, consigliere speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per l’azione sul clima, ha criticato duramente il gruppo della Banca Mondiale, definendo “scioccante e profondamente deludente” che non si fosse impegnato ad allineare il proprio portafoglio all’obiettivo di limitare il riscaldamento globale sotto gli 1,5°C. In una lettera al Financial Times, la banca ha dichiarato che le critiche di Hart non riflettessero accuratamente la sua “leadership climatica”, definendosi come il più grande fornitore multilaterale di finanziamenti legati al clima. Ma come ricorda infine il quotidiano, il gruppo ha deciso di non unirsi ai numerosi paesi e alle altre banche di sviluppo impegnatisi a porre fine ai finanziamenti pubblici a carbone, petrolio e gas entro la fine del 2022. E il suo piano di giugno non includeva neppure una scadenza per la graduale eliminazione diretta e indiretta dei finanziamenti ai combustibili fossili.