Il notaio rappresenta una delle figure professionali più ambite e remunerative nel panorama italiano, con guadagni che superano di gran lunga la media nazionale. Ma quali sono le cifre reali dietro questa professione e quali fattori determinano compensi così elevati? Analizziamo nel dettaglio lo scenario attuale dei redditi notarili e confrontiamoli con altre professioni di prestigio.
Lo stipendio medio del notaio: cifre ufficiali
I dati relativi alle dichiarazioni dei redditi 2019, riportate da Il Sole 24 Ore nel 2021 confermavano il primato retributivo dei notai, collocandoli al vertice delle professioni italiane con un reddito medio di 91.200 euro lordi all’anno. Secondo i dati più aggiornati, forniti da Jobbydoo, un notaio in Italia guadagna mediamente 265.000 euro lordi all’anno, che corrispondono a circa 10.790 euro netti al mese. Questo stipendio risulta superiore del 596% rispetto alla retribuzione mensile media italiana, che si attesta intorno ai 1.550 euro netti.
Tale cifra rappresenta però soltanto una media, all’interno di una forbice molto ampia che varia in base a diversi fattori determinanti:
- Esperienza professionale: elemento cruciale che segna differenze sostanziali.
- Ubicazione geografica: le grandi città offrono opportunità maggiori.
- Volume di clientela: fondamentale per incrementare il fatturato.
- Specializzazione in settori specifici: immobiliare, societario o successorio.
Dalla gavetta al successo: l’evoluzione dello stipendio notarile
L’aspetto più interessante riguarda la progressione di carriera e il conseguente aumento delle entrate:
- Notaio all’inizio della carriera: può aspettarsi uno stipendio minimo iniziale di circa 60.000 euro lordi annui (circa 5.000 euro netti mensili).
- Notaio a metà carriera (4-9 anni di esperienza): raggiunge mediamente i 162.000 euro lordi annui.
- Notaio esperto (10-20 anni di attività): arriva a guadagnare circa 355.000 euro lordi all’anno.
- Notaio a fine carriera (oltre 20 anni): può superare i 400.000 euro lordi annui, con punte che in alcuni casi raggiungono i 600.000 euro.
Questi numeri evidenziano come l’esperienza rappresenti un fattore determinante nel definire il livello retributivo di questa figura professionale.
Distribuzione geografica: dove si guadagna di più
La zona geografica di esercizio influisce significativamente sugli introiti. Analizzando i dati regionali, emergono differenze sostanziali:
- In Liguria e Veneto, lo stipendio medio mensile si attesta rispettivamente sui 5.833 e 5.729 euro.
- In Lombardia ed Emilia Romagna, la media scende a 4.417 e 5.000 euro.
- In Toscana e Lazio, i valori si riducono ulteriormente a 3.833 e 2.975 euro.
- In Sicilia, paradossalmente, la media risale a 5.365 euro.
Queste variazioni dipendono principalmente dal volume degli affari immobiliari e societari, ma anche dal costo della vita e dalla concorrenza tra professionisti nelle diverse aree.
Confronto con altre professioni: i notai al vertice della piramide retributiva.
Per comprendere meglio il posizionamento economico dei notai, è utile confrontare i loro guadagni con quelli di altre professioni prestigiose:
Professioni legali:
- Avvocato: stipendio medio tra 26.000 e 70.000 euro lordi annui.
- Magistrato: stipendio medio che varia dai 55.000 ai 130.000 euro in base all’anzianità.
- Responsabile legale: tra 46.000 e 75.000 euro annui.
Altre professioni di alto livello:
- Medico: stipendio tra 45.000 e 117.000 euro annui.
- Professore universitario: tra 27.000 e 65.000 euro annui.
- Manager aziendale di alto livello: tra 80.000 e 200.000 euro annui.
Il confronto evidenzia come i notai si collochino ai vertici della piramide retributiva nazionale, superando anche professioni tradizionalmente considerate d’élite.
Responsabilità e rischi: il rovescio della medaglia
Gli elevati compensi dei notai sono giustificati anche dalle notevoli responsabilità che questa professione comporta. Il notaio è un pubblico ufficiale che risponde personalmente della validità degli atti che redige, esponendosi a:
- Rischi civili: in caso di errori che causano danni alle parti.
- Responsabilità deontologiche: che possono portare a sanzioni disciplinari.
- Responsabilità penali: per reati come il falso ideologico.
Inoltre, il notaio deve farsi carico delle spese di rettifica degli atti errati e risponde anche dell’operato dei propri collaboratori e dipendenti.
Il percorso per diventare notaio: un investimento a lungo termine
L’accesso alla professione notarile richiede un percorso formativo lungo e impegnativo:
- Laurea in Giurisprudenza: prerequisito fondamentale (5 anni).
- Pratica notarile: 18 mesi presso uno studio (anticipabili di 6 mesi durante l’ultimo anno di università).
- Concorso pubblico: gestito dal Ministero della Giustizia, estremamente selettivo e con possibilità di partecipare solo 5 volte nella vita.
- Assegnazione della sede: in base alla posizione in graduatoria, con obbligo di aprire lo studio entro 3 mesi.
Secondo i dati ufficiali, in Italia sono attualmente operativi 5.141 notai, di cui 3.179 uomini e 1.962 donne, con una recente riduzione delle sedi disponibili da 6.270 a 5.971. Questa limitazione numerica contribuisce a mantenere elevati i livelli retributivi della categoria
Prospettive future: una professione in evoluzione
Nonostante le recenti riduzioni del numero di sedi notarili, la professione continua a rappresentare un’opportunità di carriera estremamente remunerativa. Tuttavia, il settore sta affrontando alcune trasformazioni:
- Digitalizzazione degli atti e delle procedure.
- Maggiore concorrenza in alcuni ambiti tradizionalmente riservati.
- Necessità di specializzazione in settori emergenti come il diritto digitale e delle nuove tecnologie.
Queste evoluzioni richiedono ai notai un costante aggiornamento professionale, ma non sembrano intaccare significativamente i livelli retributivi della categoria, che rimane tra le più solide economicamente.
Il notaio si conferma quindi una figura professionale di straordinario prestigio economico e sociale, capace di garantire, a fronte di un percorso formativo impegnativo e selettivo, rendimenti economici tra i più elevati del panorama lavorativo italiano.