Lo chiamano distillato degli imperatori: è il moutai, prestigioso spirito cinese ottenuto dal sorgo e dal frumento, secondo tecniche segrete che si tramandano da secoli. Da qualche tempo, ha conquistato il palcoscenico delle aste internazionali dedicate agli alcolici da collezione. Da Sotheby’s è stato il top lot del settore del 2022: una bottiglia di Kweichow Moutai nella sua custodia originale in legno, venduta per l’equivalente di 1,1 milioni di dollari a maggio in un’asta online dedicata interamente al moutai e organizzata da Sotheby’s Londra (Vintage Moutai – Spirit of China, dal 3 al 12 maggio). La Kweichow Moutai Co., Ltd. è per metà quotata, per il resto posseduta dallo Stato cinese.
In generale, la casa d’aste fondata nel 1744 può brindare anche per quanto riguarda il settore dei vini e degli spiriti a un’ottima annata: 150 milioni di dollari di aggiudicato alla conclusione del 2022. La cifra non include le vendite private e al dettaglio, e segna un +14% rispetto al risultato del 2021, pari a 132 milioni. La quota maggiore di questo risultato si deve al vino pregiato, che da solo ha fruttato 121 milioni di dollari. Le vendite degli altri alcolici sono comunque aumentate del 15% rispetto al 2021, raggiungendo da sole la non irrisoria cifra di 29 milioni di dollari. Il risultato riflette il crescente interesse per il collezionismo (e per il consumo) di whisky e di altri alcolici di altissima gamma. Negli Stati Uniti per esempio le vendite di liquori sono più che raddoppiate, passando dai 5 milioni di dollari del 2021 ai 12 milioni di dollari del 2022.
Il record cinese di maggio ha lasciato spazio a un altro lussuoso nettare dell’estremo oriente: una bottiglia invecchiata 55 anni della distilleria Yamazaki, luogo di nascita del ricercato whisky giapponese, aggiudicata a giugno nella Grande Mela per 600.000 dollari. E il classico whisky scozzese malto singolo? Nel 2022 è avvenuta l’aggiudicazione della bottiglia più vecchia mai battuta in asta: una Macallan di 81 anni fa. Il prezzo? 300.000 sterline (325.740 dollari) a ottobre, nella sede di Londra della casa d’aste.
In totale Sotheby’s ha ospitato 69 aste di vini e liquori nel corso dell’anno, il 30% in più rispetto al 2021. Le aste dedicate a collezioni di singoli proprietari sono state 32, per un totale di 99 milioni di dollari. Fra queste vendite, particolarmente importante è stata quella del principe Robert di Lussemburgo, i cui 6 milioni di ricavato sono andati a beneficio della sua fondazione filantropica.
Fra le nuove vendite, la più importante è stata la prima asta di vini e liquori in Francia, con il suo apporto di 42 milioni di dollari di incassi. L’Oltralpe è diventata la quarta sede internazionale di Sotheby’s a tenere per il vino e gli spiriti un’asta dedicata, dopo le sedi storiche di Londra, New York e Hong Kong.
Il maggior numero di acquirenti e collezionisti è collocato in Asia (54 milioni di aggiudicazioni, oltre un terzo del totale). Gli acquirenti asiatici hanno rappresentato il 41% del valore delle vendite, ha dichiarato Sotheby’s. Il che può spiegare l’aggiudicazione record del moutai a maggio. Le bottiglie in vendita erano state originariamente acquistate dal celebre chef Tso. Nato a Kiangsu, una città vicino a Nanchino, famosa per la produzione di forbici e coltelli, lo Chef Tso iniziò a lavorare come cuoco a 15 anni, per poi approdare ai più prestigiosi ristoranti di Shanghai, Hong Kong e del Brasile, dove emigrò nel 1958, a di 29 anni. A San Paolo lavorò al Mandarin, al Sino Brasileiro e al Drago d’Oro, diventando lo chef cinese più pagato. Si trasferì poi a Belo Horizonte, dove acquistò il ristorante Yun Ton. Scomparso nel 2015, lo chef ha lasciato un certo numero di bottiglie di Kweichow Moutai del tutto intonse. La fama del moutai in occidente si deve al presidente Usa Richard Nixon, che ne decantò le lodi nel 1972.