Ma come è stato possibile fare vini buoni nel freddo del 50° parallelo? La maggior parte dei vitigni inglesi si concentra nella zona costiera orientale ed occidentale a sud delle città di Birmingham e Norwick. In questa area piuttosto estesa, la corrente della Manica mitiga il clima rendendolo meno rigido. Inoltre il riscaldamento globale ha sicuramente contribuito a una migliore maturazione delle uve.
Ma quello che fa la differenza è che l’Inghilterra del sud gode di condizioni pedoclimatiche particolari. Se unanimemente si pensa che il terroir migliore per la nascita di un grande Champagne sia costituito dal suolo gessoso dell’omonima regione e dal clima, non certo mite, del nord della Francia, allora ritroviamo le medesime condizioni nell’Inghilterra del sud. Le celebri bianche scogliere di Dover infatti non sono altro che un agglomerato di gesso di fossili di belemnite, il noto terreno kimmeridgiano e oxfordiano che costituisce la “craie” della Champagne.
Le maggiori aziende produttrici di spumanti inglesi hanno sede proprio qui, sui suoli gessosi del Sussex. I vigneti, principalmente coltivati a chardonnay e pinot nero, ma anche incroci e ibridi come bacchus e seyval blanc, sono posizionati su basse colline con forte pendenza per difendere le uve dal freddo ed ottenere la migliore esposizione. Oggi in Uk ci sono circa 500 vignaioli, 2000 ettari vitati e una produzione che supera i 5 milioni di bottiglie, in piccola quantità vini rossi, ma soprattutto bianchi e sparkling wine.
La English Wine Route parte da Londra e attraversa le regione del Bedfordshire, del Cambridgeshire, del Suffolk, dell’Essex, del Sussex, dell’Hampshire, dell’Isola di Wight’, del Commerset, del Gloucestershire e delHerefordshire. Per fregiarsi del titolo “English sparkling wine” un vino deve essere prodotto con uve inglesi e con il metodo tradizionale (o metodo classico), lo stesso usato per la produzione dello Champagne. Non posso dire di essere un fan, ma devo riconoscere un ottimo livello qualitativo degli spumanti assaggiati.
Di seguito le note di degustazione di due spumanti 100% chardonnay. il primo è un blanc de blancs millesimato, dell’annata 2013 di Nyetimber (prezzo 68 euro). Il secondo è di un produttore un po’ più di nicchia, consigliatomi da un amico inglese, il blanc de blancs millesimato di Hoffmann & Rathbone dell’annata 2011 (prezzo 50 euro). Nytimber è uno dei più noti produttori inglesi specializzato nella produzione di “English Sparkling Wines”.
I 17 ettari di vigna della winery sono stati messi a dimora nel 1988 dai coniugi americani Stuart e Sandy Moss che hanno piantato chardonnay, pinot nero e pinot meunier. Il blanc de blancs 2013 ha riposato sui lieviti per 4 anni. Si presenta nel bicchiere con un colore giallo paglierino e una bollicina fine e persistente. Al naso si colgono note di granella di nocciole, panettone e croissant dietro un velo di cedro candito.
In bocca il vino ha una bella consistenza cremosa ed esprime freschezza e sapidità. Il finale è persistente con un piacevole retrogusto di sherry. Brut Blanc de Blancs Hoffmann & Rathbone 2011 è uno spumante prodotto dalla boutique winery dei coniugi Ulrich Hoffmann and Birgit Rathbone. Le uve chardonnay sostano sui lieviti ben sette anni. Il colore è giallo paglierino, attraversato da un perlage fine e delicato. Al naso il vino esprime note agrumate di scorza di lime e cedro e fruttate di pesca bianca, insieme a una sfumatura di zagara e cenni di pasticceria e pietra focaia. In bocca il vino è ricco e contrabilanciato da una vivace freschezza che insieme a una buona sapidità assicura tensione e profondità gustativa. Piacevole il retrogusto di frutta secca.