Da casa o in sala poco cambia. Il 29 e 30 giugno per gli appassionati di vino ci sarà infatti la possibilità di acquistare delle vere e proprie occasioni d’autore. O almeno così si direbbe a scorrere il catalogo della consueta asta estiva organizzata da Finarte – quest’anno in modalità mista per l’appunto – sul vino pregiato e da collezione. Dai grandi vini d’Italia agli intramontabili classici francesi, sono innumerevoli i lotti che promettono infatti di non tradire: sia una volta stappati sia una volta sigillati in “cassaforte”.
La prima sessione sarà dedicata al vino italiano. In particolare, si tratterà di un viaggio tra i grandi vini d’Italia nel tempo e nello spazio. Dei nomi frequentati dai collezionisti come Gaja, Conterno, Sassicaia, Solaia, Tignanello, verrà infatti presentata una verticale unica di 20 annate, a cui succederanno tante etichette di grande qualità, che spaziano dai primi vini in anfora di Gravner a bianchi e rossi di Miani, ai brunello di Soldera, ai trebbiano di Valentini e Emidio Pepe, fino a una bellissima carrellata di eccellenze del Sud, come i campani Montevetrano e Terra di Lavoro, Mastroberardino, Quintodecimo, il pugliese Fino, per finire con i siciliani Tenuta delle Terre Nere, Passopisciaro e Benanti.
A indicare quali sono i lotti più promettenti, da un punto di vista d’investimento, è lo stesso Guido Groppi, capo del dipartimento vini e distillati di Finarte. Per chi in finanza ha sempre preferito le obbligazioni sicure rispetto alle azioni volatili è bene che abbia gli occhi puntati al lotto 244 di Soldera, l’ultima annata prodotta del mitico Brunello Riserva la 2006: un vino che ha davanti a sé ancora un grande periodo di splendore e dietro di sé non ha epigoni di annate successive. Stessa annata e storia simile per il Miani Calvari, lotti 113 e 114. Spazi di rivalutazione nel tempo, con basso margine d’errore, anche per i lotti 86-91 di Barolo Torriglione di Voerzio.
Rischio da titolo di stato e rendimento da bitcoin invece per le casse sigillate di Sassicaia 2018, lotti 143 e 144, per i lotti 148 e 149 di Masseto e i lotti 237 e 238 di Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva. Senza dimenticare il “lotto ideale per l’investimento”: il 128. Si tratta di una straordinaria verticale di Tignanello delle 20 annate prodotte fra il 1998 e il 2018, di provenienza perfetta e unico proprietario. A proposito di verticali, da segnalare anche il lotto 136, un lotto d’eccezione, con una verticale di Solaia completa delle 15 annate tra la 2000 e la 2014.
La seconda sessione sarà a sfondo francese, offrendo un’ampia rassegna di grandi vini d’Oltralpe da collezione, in primis Bordeaux con gli Château più celebri: Lafite, Mouton, Haut-Brion e una splendida Château Ausone 6 Litri del 1986. La Borgogna è ben rappresentata con Domaine Dujac, Vincent Girardin e Domaine Ravenau. Grandi champagne per chiudere le chicche da collezione: Krug Clos de Mesnil e la prima annata di Krug Clos d’Ambonnay, Taittinger Comtes de Champagne 6 Litri e la collezione di Gran Cru di Selosse Lieux Dits. Come per l’Italia, anche per la Francia ci sono anche lotti per scoprire territori meno celebrati ma che producono vini di grande godibilità come Linguadoca, Rossiglione e Provenza.
Per il secondo giorno, chi cerca opportunità di rivalutazione può puntare sui Borgogna rossi Domaine Dujac (lotti 389-391) e i Borgogna bianchi Domaine Raveneau (lotti 408 e 409) ai quali il formato magnum regala l’extra di longevità; lotti di grande rarità sono i Cru della prestigiosa maison di Champagne Krug: Clos de Mesnil 1996 (lotti 476 e 477) e Clos d’Ambonnay 1995, prima annata prodotta.
Infine non fare l’errore di lasciare la sala (o il collegamento) prima del tempo. Molto interessante infatti risulta essere anche la sezione distillati con grandi Cognac Grosperrin e Armagnac Delord; fra i whisky spiccano ricercati Macallan, Ardbeg, Portellen e Prestonfield Bowmore. Quattro lotti, in particolare, accenderanno la dine della serata: 558 (Macallan 1962), 559 (Macallan 1954), 560 (Prestonfield Bowmore 22 YO 1965) 537-539 (Ardberg).
Partecipare all’asta di Finarte è facile: che la si segua a casa o in sala (Via Paolo Sarpi 6, Milano), la modalità d’iscrizione è la stessa. Ci si iscrive fornendo alla casa d’aste i dati necessari e il documento di identità, si segue l’asta e al momento giusto si fanno le proprie offerte e gli eventuali rilanci. Se la propria offerta è la più alta ci si aggiudica il lotto e la casa d’aste fornirà le informazioni per il pagamento e la consegna.
Che il vostro obiettivo sia quello di comprare una bottiglia da collezione o che invece cerchiate il vino da conservare in cantina in attesa del piatto giusto o dell’occasione appropriata, Finarte consiglia d’arrivare all’asta con l’idee ben chiare.
Da un punto di vista d’investimento, il primo passo da fare è innanzitutto definire i propri vincoli: budget di spesa, il bilanciamento del rischio e tempi di realizzo. Uno secondo step essenziale, è poi quello di passare in rassegna il catalogo, che potete trovare qui, identificando quali sono i lotti che rispondo ai vostri obiettivi. Vini molto noti permettono un realizzo più rapido e a valori più prevedibili, in particolare se si tratta di annate eccellenti. Vini meno noti ma comunque frequenti alle aste possono garantire maggiori escursioni, con un effetto annata ancor maggiore. Una volta individuati i lotti, è possibile fare delle offerte prima dell’asta; la piattaforma online di Finarte raccoglie le offerte prima del momento dell’asta e mette in evidenza, per ogni lotto, l’offerta più alta fino a quel momento.
Per chi invece desidera acquistare delle bottiglie da bere subito o da lasciare maturare in cantina in attesa del momento propizio, i cataloghi delle aste sono autentiche miniere di vini e distillati introvabili, sia di vini già affinati per un periodo sufficiente a permettere di goderli al momento apicale della propria qualità, sia di vini che devono ancora raggiungere il loro massimo splendore. In entrambi i casi, è importante verificare lo stato di conservazione osservando le foto e le indicazioni del catalogo; se questo non bastasse, gli esperti di Finarte sono sempre disponibili nel fornire un condition report specifico su singoli lotti. Gli aspetti critici da prendere in esame sono il livello di riempimento della bottiglia, le condizioni della capsula, il colore del vino, l’abbondanza di parti in sospensione, le condizioni delle etichette.
Da casa o in sala poco cambia. Il 29 e 30 giugno per gli appassionati di vino ci sarà infatti la possibilità di acquistare delle vere e proprie occasioni d’autore. O almeno così si direbbe a scorrere il catalogo della consueta asta estiva organizzata da Finarte – quest’anno in modalità mista per l’a…