Non solo Uva
Preparatevi a rossi e bianchi infusi con erbe o mescolati con sidri di frutta. In ottobre, il Vin La Moutarde 2020 di Grey Poupon (un viognier della Napa Valley infuso con semi di senape e caprifoglio) è andato esaurito in un giorno. Sonoma in generale è un focolaio di esperimenti che spingono oltre l’uva i confini del vino – tra questi, il Pear Blanc di Obsidian Wine Co, una miscela 50-50 leggermente gassata di sauvignon blanc e sidro di pera.
A tutto nft
I token non fungibili, gli nft, sono arrivati anche nel mondo di Bacco. Château Angélus di Bordeaux e la società di investimenti vinicoli britannica Cult Wines ne hanno dato annuncio lo scorso luglio. Al novero delle cantine digitali c’è da segnalare anche l’australiana Penfolds la quale ha collaborato con BlockBar per introdurre un nft da 130 mila dollari legato a un barile di Magill Cellar 3 del 2021: il possessore del token potrà riscattare 300 bottiglie nell’ottobre del 2023. La californiana Robert Mondavi Winery invece lo scorso 15 dicembre ha lanciato degli nft per la sua collezione MCMLXVI. Ogni nft include esperienze esclusive, ma l’amministratore delegato di Cult Wines Tom Gearing dice che il grande vantaggio per i collezionisti è l’autenticità garantita e la facile trasferibilità.
Analcolico, grazie
Secondo uno studio dell’IWSR Drinks Market Analysis il consumo di bevande analcoliche aumenterà del 31% entro il 2024. Il successo di negozi come lo Spirited Away a New York City e Sans Drinks a Sydney ne sono la riprova. Sempre più rinomati produttori si stanno mettendo in gioco usando uve di alta qualità e metodi di dealcolizzazione raffinati. La Germania è all’avanguardia da questo punto di vista. Leitz produce il suo Eins Zwei Zero in sette modi diversi, dal rosé frizzante al cabernet sauvignon. L’eccellente produttore neozelandese Giesen Group ha lanciato il suo primo sauvignon blanc “senza alcol” l’anno scorso e ha aggiunto un pinot grigio e un riesling alla sua linea analcolica. Quasi tutti i vini di Leitz sono etichettati 0,0% di alcol, ma i rossi sono 0,5%, che è circa la stessa quantità che si trova nel succo d’arancia. Anche quelli di Giesen non contengono più dello 0,5% di alcol.
Se possibile con le bollicine
Sempre più produttori di vino in tutto il mondo stanno sperimentando una gamma di uve e stili per creare bollicine di qualità. I dati di Nielsen Holdings mostrano che le bollicine sono la categoria di vino in più rapida crescita negli Stati Uniti, con un aumento del 13% solo nel 2021. Le vendite di cava di prestigio sono salite di quasi il 63% negli Stati Uniti per i primi nove mesi del 2021. Dopo tutto, la gente ha voglia di bollicine, e c’è una carenza di Champagne, che sta spingendo i prezzi delle bollicine in alto.
Prezzi in aumento
Purtroppo, i cabernet e chardonnay costeranno di più quest’anno. Vendemmie molto più contenute nel 2020 e 2021 – Australia esclusa – significano una minore offerta di vini nel 2022. A ciò si aggiunge l’aumento generale dei prezzi che sta interessando ogni cosa. Le cantine stanno infatti pagando di più per le bottiglie, i tappi di sughero, le etichette e le botti, quando riescono ad averle. Gli incubi della catena di approvvigionamento includono ritardi nella spedizione e conseguenti aumenti di prezzo dal 50% al 100%. Nel complesso, si pagherà dal 10% al 20% in più nel 2022.