Masseto, un vino monumentale

Orazio Vagnozzi
Orazio Vagnozzi
28.4.2023
Tempo di lettura: 3'
Fu prodotto per la prima volta nel 1986, nella Tenuta dell’Ornellaia, fondata da Ludovico Antinori sulle colline toscane della zona di Bolgheri. L’annata 2019, uscita nell’autunno 2022, oggi si trova ad un prezzo tra i 900 e i 1000 euro. La terza settimana di aprile, 132 bottiglie del caveau (per un valore superiore ai 200mila euro) sono in asta da Sotheby's

È tra i vini più ricercati e collezionati al mondo, oltre che tra i più buoni: il Masseto, un merlot in purezza con uve provenienti da un vigneto che oggi è di 13 ettari di cui porta il nome. “Monumentale” è uno degli aggettivi che ricorre spesso nel descriverlo. La storia inizia nel 1981 quando il marchese Lodovico Antinori, sulle colline toscane della zona di Bolgheri, fondò la Tenuta dell’Ornellaia e pochi anni più tardi con la vendemmia del 1985 concepì quello che diventerà un'icona tra i cosiddetti Supertuscan: l'Ornellaia, messa in commercio tre anni dopo. Il Masseto seguì a ruota, con la vendemmia del 1986. Si chiamava semplicemente “Merlot”. L'anno dopo assunse il nome di Masseto.


La Tenuta dell’Ornellaia, dopo alcuni passaggi di mano, è dal 2005 di proprietà della famiglia Frescobaldi. Axel Heinz, direttore ed enologo di Ornellaia dal 2005, racconta che fu l’enologo russo André Tchelistcheff, primo consulente di Ornellaia nel 1981 e considerato oggi il padre dell’enologia della Napa Valley, a mettere le basi del Masseto, consigliando di piantare il merlot per distinguere l’Ornellaia dal Sassicaia, notoriamente a base solo di cabernet sauvignon e cabernet franc. Certo il terreno del vigneto Masseto, situato in un luogo magico, circondato da boschi e dall'influenza della brezza del mare nei giorni di calda estate, ha un ruolo chiave nel successo di questo vino. Si tratta di un mosaico di diversi terreni con un’eccezionale presenza di argilla grigio-blu, un’argilla pliocenica ricca di infiltrazioni saline e minerali, capace di assorbire acqua in misura uguale al suo peso. Il vigneto si divide in tre aree ben distinte determinate dalla peculiarità del suolo. La parte superiore della collina presenta terreni sabbiosi, sassosi, argillosi e non molto profondi, e produce vini più “lineari”; nella parte centrale, in cui la concentrazione di argilla è più elevata, il vino possiede una maggiore struttura tannica; e la parte più bassa evidenzia una composizione argillo-sabbiosa che permette di mitigare la ruvidezza degli altri tannini. 




Dal 2019 Masseto è una tenuta a sé stante e il luogo che lo simboleggia è una modernissima cantina, studiata per ospitare un ciclo produttivo a caduta. L’annata 2019, prodotta in 33.000 bottiglie è la prima vinificata nella nuova cantina. La vendemmia è eseguita in fasi: i grappoli, raccolti a mano in cassette da 15 kg, sono selezionati manualmente su un tavolo di doppia cernita prima e dopo la diraspatura, e sottoposti a pigiatura soffice. La vinificazione avviene per lotti separati a seconda delle parcelle da cui provengono le uve; dopo la pigiatura il mosto viene trasferito per gravità in vasche di cemento, e per piccole porzioni dei vigneti anche in barrique, dove avviene la fermentazione a temperatura costante tra i 25° e i 30°. I tempi di macerazione variano dai 21 ai 28 giorni, mentre la fermentazione malolattica è effettuata in barrique di rovere, mantenendo i vari lotti separati per i primi 12 mesi di affinamento. Successivamente, i vini vengono assemblati e riposti in barrique per un altro anno. Il Masseto viene poi lasciato ad affinare per altri 12 mesi in bottiglia.


Ho avuto la fortuna di degustare quasi tutte le annate di Masseto: la storica 1986, la 2001 e le 2007, 2011, 2016 e 2019 sono indimenticabili. Eleganza, complessità e potenza si ritrovano nell’ultima annata degustata, la 2019. Il colore è rosso rubino intenso e la sola osservazione suggerisce densità e ricchezza. Al naso è un trionfo di ciliegia matura affiancato da viola, note intense tostate, spezie dolci, grafite, liquirizia e cioccolato fondente. In bocca, l’ingresso è ampio, caldo e denso, con uno sviluppo in cui il palato è avvolto da tannini vellutati, raffinati e ancora scalpitanti che lasciano un finale fresco, lunghissimo e vibrante. Monumentale appunto. L’annata 2019, uscita nell’autunno 2022, oggi si trova ad un prezzo tra i 900 e i 1000 euro.




Dal 17 al 21 aprile la casa d'aste Sotheby's d'accordo con la Tenuta Masseto ha previsto di mettere all'asta 46 lotti esclusivi, per un totale di 132 bottiglie di sette annate diverse provenienti direttamente dal caveau della Tenuta. La stima complessiva del valore del lotto è di circa 200mila euro.






Articolo tratto dal numero di aprile 2023 del magazine We Wealth

Opinione personale dell’autore
Il presente articolo costituisce e riflette un’opinione e una valutazione personale esclusiva del suo Autore; esso non sostituisce e non si può ritenere equiparabile in alcun modo a una consulenza professionale sul tema oggetto dell'articolo.
WeWealth esercita sugli articoli presenti sul Sito un controllo esclusivamente formale; pertanto, WeWealth non garantisce in alcun modo la loro veridicità e/o accuratezza, e non potrà in alcun modo essere ritenuta responsabile delle opinioni e/o dei contenuti espressi negli articoli dagli Autori e/o delle conseguenze che potrebbero derivare dall’osservare le indicazioni ivi rappresentate.
Direttore della sezione vini di Passione Gourmet e angel investor, Orazio, dopo oltre vent’anni come partner di una multinazionale della consulenza direzionale decide di dedicarsi al cibo ed al vino, le sue passioni. Autodidatta, degustatore professionista, ha frequentato dal 2002, quale membro del Grand Jury Européen, alcuni dei più noti esperti di vino del pianeta ed ha allestito negli anni una cantina che ospita 15.000 bottiglie. Effettua valutazioni di bottiglie pregiate e nel tempo libero ama condividere con gli amici i vini della sua cantina.

Cosa vorresti fare?