Masseto, un vino monumentale

È tra i vini più ricercati e collezionati al mondo, oltre che tra i più buoni: il Masseto, un merlot in purezza con uve provenienti da un vigneto che oggi è di 13 ettari di cui porta il nome. “Monumentale” è uno degli aggettivi che ricorre spesso nel descriverlo. La storia inizia nel 1981 quando il marchese Lodovico Antinori, sulle colline toscane della zona di Bolgheri, fondò la Tenuta dell’Ornellaia e pochi anni più tardi con la vendemmia del 1985 concepì quello che diventerà un'icona tra i cosiddetti Supertuscan: l'Ornellaia, messa in commercio tre anni dopo. Il Masseto seguì a ruota, con la vendemmia del 1986. Si chiamava semplicemente “Merlot”. L'anno dopo assunse il nome di Masseto.
La Tenuta dell’Ornellaia, dopo alcuni passaggi di mano, è dal 2005 di proprietà della famiglia Frescobaldi. Axel Heinz, direttore ed enologo di Ornellaia dal 2005, racconta che fu l’enologo russo André Tchelistcheff, primo consulente di Ornellaia nel 1981 e considerato oggi il padre dell’enologia della Napa Valley, a mettere le basi del Masseto, consigliando di piantare il merlot per distinguere l’Ornellaia dal Sassicaia, notoriamente a base solo di cabernet sauvignon e cabernet franc. Certo il terreno del vigneto Masseto, situato in un luogo magico, circondato da boschi e dall'influenza della brezza del mare nei giorni di calda estate, ha un ruolo chiave nel successo di questo vino. Si tratta di un mosaico di diversi terreni con un’eccezionale presenza di argilla grigio-blu, un’argilla pliocenica ricca di infiltrazioni saline e minerali, capace di assorbire acqua in misura uguale al suo peso. Il vigneto si divide in tre aree ben distinte determinate dalla peculiarità del suolo. La parte superiore della collina presenta terreni sabbiosi, sassosi, argillosi e non molto profondi, e produce vini più “lineari”; nella parte centrale, in cui la concentrazione di argilla è più elevata, il vino possiede una maggiore struttura tannica; e la parte più bassa evidenzia una composizione argillo-sabbiosa che permette di mitigare la ruvidezza degli altri tannini.
Dal 2019 Masseto è una tenuta a sé stante e il luogo che lo simboleggia è una modernissima cantina, studiata per ospitare un ciclo produttivo a caduta. L’annata 2019, prodotta in 33.000 bottiglie è la prima vinificata nella nuova cantina. La vendemmia è eseguita in fasi: i grappoli, raccolti a mano in cassette da 15 kg, sono selezionati manualmente su un tavolo di doppia cernita prima e dopo la diraspatura, e sottoposti a pigiatura soffice. La vinificazione avviene per lotti separati a seconda delle parcelle da cui provengono le uve; dopo la pigiatura il mosto viene trasferito per gravità in vasche di cemento, e per piccole porzioni dei vigneti anche in barrique, dove avviene la fermentazione a temperatura costante tra i 25° e i 30°. I tempi di macerazione variano dai 21 ai 28 giorni, mentre la fermentazione malolattica è effettuata in barrique di rovere, mantenendo i vari lotti separati per i primi 12 mesi di affinamento. Successivamente, i vini vengono assemblati e riposti in barrique per un altro anno. Il Masseto viene poi lasciato ad affinare per altri 12 mesi in bottiglia.
Ho avuto la fortuna di degustare quasi tutte le annate di Masseto: la storica 1986, la 2001 e le 2007, 2011, 2016 e 2019 sono indimenticabili. Eleganza, complessità e potenza si ritrovano nell’ultima annata degustata, la 2019. Il colore è rosso rubino intenso e la sola osservazione suggerisce densità e ricchezza. Al naso è un trionfo di ciliegia matura affiancato da viola, note intense tostate, spezie dolci, grafite, liquirizia e cioccolato fondente. In bocca, l’ingresso è ampio, caldo e denso, con uno sviluppo in cui il palato è avvolto da tannini vellutati, raffinati e ancora scalpitanti che lasciano un finale fresco, lunghissimo e vibrante. Monumentale appunto. L’annata 2019, uscita nell’autunno 2022, oggi si trova ad un prezzo tra i 900 e i 1000 euro.
Dal 17 al 21 aprile la casa d'aste Sotheby's d'accordo con la Tenuta Masseto ha previsto di mettere all'asta 46 lotti esclusivi, per un totale di 132 bottiglie di sette annate diverse provenienti direttamente dal caveau della Tenuta. La stima complessiva del valore del lotto è di circa 200mila euro.
Articolo tratto dal numero di aprile 2023 del magazine We Wealth