Gli artisti blue chip: l'indice Artprice100 2018

Teresa Scarale
Teresa Scarale
18.12.2018
Tempo di lettura: 2'
Le opere d'arte più liquide e costose sono quelle che fanno il mercato high end, rappresentato dall'Artprice100 Index, che ogni anno aggrega gli artisti blue chip a livello globale. Ecco i risultati al 30 novembre 2018

L'indice degli artisti blue chip, Artprice100©, è aumentato del 4.3% dal 1 gennaio 2018, a differenza dello S&P 500

Ecco come è cambiata la composizione dell'indice nel 2018 rispetto al 2017

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L'arte è un investimento alternativo sempre più attraente

Rifugiarsi nell'arte


Gli artisti blue chip vincono sull'azionario? Può darsi. Certo è che l'indice S&P 500 nel 2018 non ha avuto requie. O meglio, ha oscillato senza trovare un sentiero stabile di crescita. Nei primi undici mesi dell'anno, l'indice benchmark americano ha infatti mostrato un aumento del solo 2,4%. E l'anno non è ancora finito. A confronto, il mercato dell'arte continua il suo impulso agli investimenti alternativi. L'indice Artprice100© è infatti aumentato del +4.3% dal 1 gennaio 2018. Si tratta dell'indice degli "artisti blue chip". Non è una sorpresa quindi, dicono gli analisti di Artprice, che esso evidenzi una performance migliore del mercato dell'arte nel suo intero. La quale resta dunque un asset sicuro nel lungo termine, pur mostrando un calo dell'1,9% nel 2018. Collezionare opere degli artisti più quotati del mercato è reputata in ogni caso una strategia di investimento semplice e sistematica.


Gli acquirenti sono diventati però molto più esigenti in termini di qualità. E per questa sono disposti a spendere. Si tratta di un atteggiamento che è generalmente profittevole per le firme più importanti del mercato.

Come funziona l'indice Artprice100©?


Innanzitutto, non si tratta di un indicatore che grida al record: o meglio non è quello il suo scopo. L'indice è stato concepito proprio come un portafoglio dedicato agli artisti blue chip del mercato, quelli i cui lavori circolano con frequenza elevata. E' costruito con criteri matematici tali da potersi paragonare ad altri benchmark come appunto S&P 500, Ftse 100, Cac 40, Dax, Nikkei 225 e altri.

Liquidi e richiesti


La composizione dell'indice viene stabilita il primo gennaio di ogni anno e riflette costantemente l'evoluzione del mercato high end dell'arte. Mette insieme i primi 100 top performer economici del mercato delle aste dei cinque anni precedenti. Si tratta di artisti che devono anche soddisfare un severo criterio di liquidità, con almeno dieci opere “omogenee” vendute ogni anno.

(Savator Mundi non è valso a Leonardo il vessillo di blue chip)


Per chiarire: nonostante i suoi 450 milioni di dollari per Salvator Mundi, Leonardo da Vinci non è stato incluso nell'indice. Non sorpende, dato che le sue opere possedute da privati sono troppo rare. E' importante precisare però che questo criterio non sminuisce l'importanza degli artisti che lo compongono, anzi. Gli artisti inclusi nell'indice Artprice100© infatti contano per più del 73% di tutto turnover delle aste nel 2018.

Chi entra e chi esce dal paniere


In particolare, nel 2018 le variazioni nella composizione del paniere sono state sei. Nel 2017 invece sono state quattro, per un turnover corrispondente al 6% del valore. Questo riflette probabilmente la mutevolezza del mercato dell'arte odierno. È anche vero però che la rarità e l'illiquidità di certe opere possono spiegare certe variazioni in negativo o inpositivo. Ma sono ormai da considerare sempre anche i gusti dei collezionisti. Ecco quindi di seguito i nuovi ingressi e le uscite.

  • Gli ingressi

    • Joseph Albers;

    • Max Beckmann;

    • Giorgio De Chirico;

    • Tsuguharu Foujita;

    • Paul Klee;

    • Gunther Uecker.



  • Le uscite:

    • Francis Bacon;

    • Lu Yanshao;

    • Agnes Martin;

    • Piet Mondrian;

    • Pan Tianshou;

    • Yu Fei'an.



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Leonard Tsuguharu Foujita (1886 / 1968), Jeune couple et animaux

Chi sono i top 100


La crescente popolarità nel mercato di Tsuguharu Foujita e Günther Uecher spiegano la loro inclusione nell'indice degli artisti blue chip. Di contro, artisti cinesi come Lu Yanshao, Pan Tianshou e Yu Fei'an hanno abbandonato il paniere nel 2018. Zao Wou-Ki invece vede crescere la sua presenza. Picasso si conferma comuque l'artista col peso maggiore nell'indice, seguito da Andy Warhol e poi da Zhang Daqian (4.7%) e Qi Baishi (4.1%). È anche interessante notare che dal 2000 ad oggi è aumentato il peso degli artisti viventi. Se a inizio millennio infatti erano 12, oggi sono 17. Fra questi, quello col coefficiente maggiore è Gerhard Richter (3,3%).

Gli artisti blue chip dell'indice Artprice100 2018 e i relativi pesi



  1. Pablo PICASSO – 7,4%

  2. Andy WARHOL – 6,7%

  3. ZHANG Daqian – 4,7%

  4. QI Baishi – 4,1%

  5. Claude MONET – 3,7%

  6. Jean-Michel BASQUIAT – 3,6%

  7. Gerhard RICHTER – 3,3%

  8. Alberto GIACOMETTI – 2,4%

  9. FU Baoshi – 2,3%

  10. Cy TWOMBLY – 2,3%

  11. Roy LICHTENSTEIN – 2,2%

  12. ZAO Wou-Ki – 2,1%

  13. Amedeo MODIGLIANI – 2,0%

  14. WU Guanzhong – 1,9%

  15. Lucio FONTANA – 1,7%

  16. LI Keran – 1,7%

  17. Marc CHAGALL – 1,6%

  18. HUANG Binhong – 1,6%

  19. XU Beihong – 1,6%

  20. Alexander CALDER – 1,6%

  21. Willem DE KOONING – 1,6%

  22. Joan MIRO – 1,5%

  23. HUANG Zhou – 1,4%

  24. Christopher WOOL – 1,3%

  25. Jeff KOONS – 1,3%

  26. Fernand LÉGER – 1,2%

  27. Jean DUBUFFET – 1,1%

  28. Wassily KANDINSKY – 1,0%

  29. Henri MATISSE – 1,0%

  30. René MAGRITTE – 1,0%

  31. LIN Fengmian – 1,0%

  32. Peter DOIG – 1,0%

  33. Yayoi KUSAMA – 1,0%

  34. CHU Teh-Chun – 0,9%

  35. Henry MOORE – 0,9%

  36. SAN Yu – 0,8%

  37. Pierre-Auguste RENOIR – 0,8%

  38. Paul CÉZANNE – 0,7%

  39. PU Ru – 0,7%

  40. Sigmar POLKE – 0,7%

  41. Richard PRINCE – 0,6%

  42. Paul GAUGUIN – 0,6%

  43. Yves KLEIN – 0,6%

  44. Edgar DEGAS – 0,6%

  45. Auguste RODIN – 0,6%

  46. Joan MITCHELL – 0,6%

  47. Ed RUSCHA – 0,5%

  48. Camille PISSARRO – 0,5%

  49. Alberto BURRI – 0,5%

  50. Martin KIPPENBERGER – 0,4%

  51. David HOCKNEY – 0,4%

  52. Egon SCHIELE – 0,4%

  53. Keith HARING – 0,4%

  54. Georges BRAQUE – 0,4%

  55. Louise BOURGEOIS – 0,4%

  56. DONG Qichang – 0,4%

  57. Edvard MUNCH – 0,4%

  58. Salvador DALI – 0,4%

  59. Damien HIRST – 0,4%

  60. Frank STELLA – 0,4%

  61. Max ERNST – 0,3%

  62. Robert RAUSCHENBERG – 0,3%

  63. WEN Zhengming – 0,3%

  64. Donald JUDD – 0,3%

  65. Pierre SOULAGES – 0,3%

  66. Richard DIEBENKORN – 0,3%

  67. Alfred SISLEY – 0,3%

  68. Sam FRANCIS – 0,3%

  69. Ernst Ludwig KIRCHNER – 0,3%

  70. Paul SIGNAC – 0,3%

  71. Alighiero BOETTI – 0,3%

  72. CHEN Yifei – 0,3%

  73. Juan GRIS – 0,3%

  74. Bernard BUFFET – 0,3%

  75. Enrico CASTELLANI – 0,3%

  76. Barbara HEPWORTH – 0,3%

  77. Pieter II BRUEGHEL – 0,3%

  78. Max BECKMANN – 0,3%

  79. Fernando BOTERO – 0,3%

  80. Piero MANZONI – 0,3%

  81. Laurence Stephen LOWRY – 0,3%

  82. Francis PICABIA – 0,3%

  83. Georg BASELITZ – 0,3%

  84. Morton Wayne THIEBAUD – 0,3%

  85. GUAN Liang – 0,3%

  86. Pierre BONNARD – 0,3%

  87. Anselm KIEFER – 0,3%

  88. Nicolas DE STAËL – 0,3%

  89. Michelangelo PISTOLETTO – 0,3%

  90. Kees VAN DONGEN – 0,2%

  91. Tom WESSELMANN – 0,2%

  92. Tsuguharu FOUJITA – 0,2%

  93. Giorgio DE CHIRICO – 0,2%

  94. Maurice DE VLAMINCK – 0,2%

  95. Paul KLEE – 0,2%

  96. Josef ALBERS – 0,2%

  97. Emil NOLDE – 0,2%

  98. Anish KAPOOR – 0,2%

  99. Alexej VON JAWLENSKY – 0,2%

  100. Günther UECKER – 0,2%

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Yayoi Kusama, Infinity Mirrored Room- The Souls of Millions of Light Years Away
Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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