Tra i giovani che hanno investito in opere d’arte nel 2020, il 16% ha speso più di un milione di dollari
Nel complesso oggi il 17% degli investitori che spende cifre a sei zeri per i pleasure asset è millennial
Nonostante l’annus horribilis, il 99% degli intervistati ha affermato di aver continuato a mantenere i contatti con le gallerie d’arte e il 59% esprime ottimismo per il 2021 – solo il 45% dei galleristi pensa che le vendite aumenteranno l’anno prossimo. Certo, “le piattaforme digitali potrebbero aumentare la trasparenza dei prezzi e ampliare la base di nuovi acquirenti a diversi livelli di prezzo”, ha commentato l’amministratore delegato di Ubs Europe Christl Novakovic. “Rafforzare questa comunità digitale a livello globale potrebbe essere essenziale per la salute del mercato in futuro”.
La resilienza dei venditori privati
Le vendite di arte e oggetti d’antiquariato nel 2019 hanno raggiunto circa i 64,1 miliardi di dollari: dopo due anni di crescita positiva questo è il primo a registra un calo delle vendite pari al 5% (base annua). Si riconfermano come principali mercati dell’arte gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Cina: negli Usa le transazioni hanno raggiunto il valore di 28,3 miliardi di dollari (44% del totale); la Uk ha mantenuto il secondo posto con una quota del 20%, e circa 12,7 miliardi di dollari in vendite – nonostante Brexit; la Cina è rimasta il terzo mercato più grande, con un calo della quota dell’1% su base annua (18% del totale) e circa 11,7 miliardi di dollari di valore delle operazioni.
Il report Ubs stima che le vendite nel settore delle gallerie e dei rivenditori abbiano raggiunto i 36,8 miliardi di dollari nel 2019, con una crescita di poco superiore al 2% rispetto all’anno precedente. Le vendite all’asta hanno toccato i 24,2 miliardi di dollari nell’anno, in calo del 17% dopo due anni di crescita consecutiva in tutti i mercati. Solo la Francia ha visto le vendite aumentare del 16% e oltre i 1,6 miliardi di dollari. Si legge nello studio: “Mentre è probabile che l’economia abbia avuto un impatto su venditori e acquirenti, il rallentamento del mercato delle aste è stato in gran parte dovuto all’offerta, con un numero inferiore di lotti a prezzo molto elevato in vendita. Sebbene le vendite all’asta pubblica sono diminuite, le vendite private sono aumentate, con tutte le principali case d’asta che registrano guadagni significativi in questa categoria”.