Fogne romane, un giorno al Colosseo. Tra animali, frutta e monete

Ossa di orsi, leoni, leopardi e cani bassotti. Semi di fico, uva, ciliegie e more. E poi tante monete. È il bottino che un team di archeologi ha riportato alla luce, dopo aver esplorato il complesso sistema di drenaggio sotto l’Anfiteatro Flavio, al mondo meglio noto come Colosseo. In altre parole, dalle fogne è emerso un quadro umano di come fosse assistere a una giornata nella leggendaria arena.
La perlustrazione delle fogne del Colosseo è iniziata nel gennaio 2022, su iniziativa di un team di archeologici – diretto da Martina Almonte, Federica Rinaldi e Barbara Nazzaro - che collaborano con l’associazione no-profit Roma Sotterranea. L’equipe, tramite robot filoguidati, intendevano saperne di più sui sistemi idraulici che i responsabili del Colosseo avevano ideato per allagare le gallerie e produrre spettacoli d'acqua. Quello che è invece emerso dagli scarichi fangosi sono state “le abitudini di coloro che si recavano al Colosseo durante le lunghe giornate dedicate agli spettacoli”, come sottolineato dalla stessa direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, che lo scorso mese ha presentato quanto ritrovato alla Curia Julia del Foro Romano.
Ispezionando il collettore Sud, ostruito e fuori uso più o meno dal 523 d.C - quando il Colosseo ha smesso di essere anfiteatro per poi diventare una sorta di condominio, fortezza, ospedale e persino filanda - i ricercatori hanno portato alla luce semi di pesca, fico, uva, mora e ciliegia, probabilmente scartati sotto le tribune mentre il pubblico medio di 65.000 spettatori faceva uno spuntino durante gli spettacoli. Sono riemersi inoltre dadi da gioco, oggetti d’uso personale, come uno spillone in osso lavorato, elementi di vestiario come borchie, chiodini da scarpe e frammenti di cuoio e 53 monete di età tarda, tutte in bronzo tranne un raro sesterzio in oricalco, una moneta coniata intorno al 170-171 d.C. per onorare il decimo anniversario dell'ascesa al potere di Marco Aurelio.
Infine non potevano mancare all’appello dei protagonisti di una giornata al Colosseo, i grandi animali, i più terribili sfidanti dei gladiatori. Tuttavia nelle fogne non sono state trovate solo le ossa di orsi e grandi felini costretti a combattere nell’arena, ma anche di animali più piccoli, tra cui i bassotti, che molto probabilmente venivano utilizzati per le venationes, battute di caccia con le quali si intrattenevano gli antichi romani. Anche le sorprese storiche non sono mancate. "Abbiamo scoperto che il collettore meridionale scaricava l'acqua del Colosseo all'esterno in una fogna molto antica, risalente al periodo repubblicano e poi riutilizzata prima dall'imperatore Nerone e poi dagli imperatori Flavi" ha affermato Federica Rinaldi ad Artnet. "Questa scoperta è molto importante perché spiega l'efficienza dell'ingegneria romana nel saper riutilizzare infrastrutture già esistenti".