L’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato: “Attraverso l’arte dell’incisione, si è voluto rendere omaggio alle icone dell’industria italiana, divenute nel tempo vero e proprio patrimonio culturale, spesso celebrate anche nella fotografia, nel cinema e nella musica”
La moneta in argento, creata dall’artista Annalisa Masini, è stata realizzata in tre versioni: bianca, rossa e verde. Sul dritto è rappresentato al centro un tradizionale vasetto di Nutella e nel giro la scritta “Repubblica italiana”
Tre versioni: bianca, rossa e verde
“La storia e la tradizione del tessuto imprenditoriale italiano hanno ispirato alcune delle più belle monete delle recenti collezioni numismatiche coniate dalla Zecca italiana. Attraverso l’arte dell’incisione, si è voluto rendere omaggio alle icone dell’industria tricolore, divenute nel tempo vero e proprio patrimonio culturale, spesso celebrate anche nella fotografia, nel cinema e nella musica”, spiega l’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato in una nota, sottolineando come la moneta in argento, in finitura fior di conio, sia stata realizzata in tre versioni, bianca, rossa e verde, “inserti colorati che esaltano la raffinatezza e l’originalità del disegno”. Il 5 febbraio, aggiunge l’Istituto, non è stato selezionato casualmente. Ogni anno, in occasione del World Nutella Day, “appassionati di tutto il mondo condividono, proprio in questa data, la loro passione per questo prodotto italiano di eccellenza”.
Le caratteristiche della moneta d’argento
Sul dritto della moneta, creata dall’artista Annalisa Masini, è rappresentato al centro un tradizionale vasetto di Nutella e nel giro la scritta “Repubblica italiana”. Sul rovescio, invece, è presente al centro proprio lo stabilimento di Alba della provincia di Cuneo, il più grande del Gruppo Ferrero e la sua casa madre negli anni ’40. A sinistra, il nome dell’autrice e a destra l’anno di emissione (2021). In esergo, infine, il valore “5 euro” e una “R” identificativa della Zecca di Roma.
La storia della Nutella
“Dopo la seconda guerra mondiale, il cacao era difficilissimo da reperire. Ma Ferrero, da un piccolo paesino del Piemonte, riuscì a trasformare il problema in una grande opportunità, creando una pasta dolce con nocciole, zucchero e il poco cacao disponibile a quel tempo. E fu così che nacque l’antenato di Nutella”, si legge sul sito dell’azienda. Chiamata come la tradizionale maschera di Carnevale, il “Giandujot”, la pasta dolce della prima ricetta possedeva la forma di un panetto, che poteva essere tagliato a fette da spalmare sul pane. Cinque anni dopo, nel 1951, venne trasformata nella “SuperCrema”. La ricetta venne poi migliorata, fino a quando nel 1964 venne creato il primo vasetto della crema che, ancora oggi, conquista grandi e piccini. In tutto il mondo.