il collier composto da diamanti rotondi, a baguette e carré, per un totale di 32 carati (lotto 590, stima € 42.000 – 48.000);
Non di soli diamanti però si compone l’asta. Presente anche un rubino birmano da 4,98 carati (lotto 589, stima € 60.000 – 90.000);
uno smeraldo ottagonale da 5,20 carati (lotto 588, stima € 65.000 – 85.000);
cinque zaffiri a scalare per un totale di 17,30 carati inseriti nel bracciale Liberty anni ’20, lavorato a traforo e arricchito da un pavé di diamanti rotondi per 19 carati (lotto 584, stima € 46.000 – 52.000).
Quest’ultimo bracciale ben rappresenta la selezione di arte orafa del XVIII e XIX secolo del catalogo, come collier in oro giallo, smalti, diamanti e perle, appartenuto a “una nobile famiglia piemontese” e ridisegnato per omaggiare esplicitamente la Casa Reale con l’inserimento di nodi Savoia (lotto 522, stima € 3.300 – 3.800).
O come il portacipria in oro giallo, con coperchio e fondello in avorio, lati in lapislazzuli, platino e diamanti, firmato dal maestro triestino Giovanni Janesich. Fu realizzato durante il suo periodo parigino per l’Exposición internacional de Paris del 1925 (lotto 554, stima € 9.000 – 10.000).
Non mancano le grandi firme della storia del gioiello: numerosi i pezzi a firma Van Cleef & Arpels, tra cui una broche a fiocco rifinita in diamanti con montatura etoilé (lotto 583, stima € 22.000 – 27.000).
Sterlé è presente con un pendente arricchito da un rubino di taglio cabochon (privo di sfaccettature) su petali in platino e diamanti su collier in oro giallo (lotto 551, stima € 7.500 – 9.500);
Boucheron con una broche a forma di rosa in smalto guilloché giallo, rifinita da un diamante a goccia (lotto 539, stima € 5.200 – 5.800). Non mancano le creazioni di Tiffany&Co e degli italiani Buccellati e Nardi.