Photofestival 2018: Milano non si ferma mai, startup incluse

24.4.2018
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Nel fermento culturale primaverile della città, la Camera di Commercio milanese snocciola dati di grande interesse per la realtà artistico – imprenditoriale del capoluogo lombardo.
Da oggi 24 aprile al 30 giugno Milano celebrerà la fotografia d'autore non solo con esposizioni ma anche con seminari, concerti, letture portfolio, eventi speciali.
Milano è la capitale italiana della fotografia, almeno a livello economico e giovanile.
Non solo giovani, ma anche donne e cittadini stranieri rappresentano una quota importante delle imprese del settore. Il che conferma il ruolo fondamentale di Milano nell'inclusività sociale.
E' appena terminata la settimana del design, e Milano già pensa la Photofestival 2018, che parte oggi 24 aprile e terminerà il 30 giugno. La rassegna annuale dedicata alla fotografia d'autore, è promossa da AIF - Associazione Italiana Foto & Digital Imaging. Come già avvenuto per il design, MiArt e anche MIA Photo Fair è divenuto nel tempo un evento turistico, di grande importanza per il Pil cittadino. A tal proposito, la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha scattato una fotografia piuttosto interessante della composizione economica del fenomeno. Dagli ultimi dati viene infatti fuori che la fotografia è “un'impresa da giovani” (lombardi). Secondo i numeri estrapolati dal registro imprese della circoscrizione milanese, quasi un'impresa su due fra quelle nate nel 2017 riguarda arte, commercio al dettaglio e ingrosso, tecnologia e immagine. Il 48% delle startup e delle imprese giovani è a Milano; il 47% genericamente in Lombardia. Tra gli altri comuni lombardi, Lodi è primo con il 67%. Tornando a Milano, le imprese femminili sono il 22% delle iscrizioni del 2017 contro il 19% delle imprese attive in Lombardia e il 26% contro il 22% a livello nazionale. Altro dato di interesse: le nuove imprese costituite da stranieri sono l'8%, il doppio rispetto alla quota della regione e dell'Italia. Il che conferma il ruolo della città meneghina nell'inclusività sociale. Ed è a Milano, città della moda e dell'immagine, che si concentra il settore fotografico italiano. Da sola, la fotografia conta nel capoluogo lombardo per il 7% delle imprese attive nel settore (1.799 su un totale nazionale di oltre 26 mila), il 14% degli addetti (circa 8 mila su un totale di 54 mila) e oltre il 50% dei ricavi (3,7 miliardi su 6,5). Milano è prima per numero di attività in Italia. In questo contesto, la tredicesima edizione di Photofestival è dedicata a “Innovazione Conoscenza Storia”. Carlo Sangalli, Presidente Camera di Commercio e Confcommercio Milano a tal proposito ha dichiarato: “Un evento diffuso e consolidato come Photofestival è un grande valore per Milano sia a livello culturale che economico e sociale. Rilancia il significato e la bellezza della fotografia nel tempo delle immagini in diretta sugli smartphone e contribuisce a sostenere le imprese di un settore ancora in difficoltà. Il numero degli eventi di Photofestival, quest'anno ancora in sensibile crescita, dimostra il successo di una manifestazione che rende Milano [una sorta di, ndr] città mondo sempre più attrattiva”. In crescita l'offerta espositiva: Photofestival 2018 presenta 165 mostre fotografiche diffuse per la città e oltre. Saranno cento le sedi espositive tra gallerie d'arte, luoghi istituzionali, musei, biblioteche, librerie e nuovi spazi. Come nelle edizioni passate resteranno luoghi deputati alla fotografia sia Palazzo Castiglioni di Confcommercio Milano e Palazzo Giureconsulti della Camera di Commercio. In perfetto stile da kermesse milanese, anche questa edizione del festival sarà integrata da attività collaterali, workshop, incontri di approfondimento, letture portfolio, performance fotografiche e musicali (vi saranno anche concerti jazz di interpreti come Enrico Intra, Claudio Fasoli e Giovanni Falzone). Giovanni Augusti, Presidente dell'Aif, e Giovanni Mutti, direttore artistico del festival, sono molto soddisfatti. “Ogni anno facciamo in modo che Photofestival non si limiti a confermare i risultati già raggiunti ma si ponga altri e più ambiziosi obiettivi. Non parlo solo del numero di mostre proposte al pubblico, anche se poterne annoverare ben 165 è motivo di orgoglio, ma della ricchezza di un vasto programma culturale che include anche incontri all'Urban Center, workshop, letture portfoli e iniziative prestigiose”.