Si è chiusa il 24 maggio sera a Parigi l’asta di design di Sotheby’s, dedicata a una selezione blue chip di lotti. Protagonisti assoluti della vendita, i Lalanne, che con La Pomme de Londres (di Claude Lalanne, foto apertura) hanno incassato 2,1 milioni di euro. La monumentale “mela della discordia” è stata contesa da più offerenti in sala, al telefono e online. Alla fine l’ha spuntata un acquirente in sala per 2.105.000 euro (la forchetta iniziale della quotazione era fra 700.000 e un milione di euro).
“Important design” di Sotheby’s Parigi
Il catalogo contava ben 47 opere dell’inimitabile duo (Claude e François-Xavier) per una delle vendite più importanti mai dedicate alla coppia. L’asta ha totalizzato 16,6 milioni di euro / 18 milioni di dollari, ma il peso dei lotti firmati Lalanne è stato determinante: l’aggiudicato è stato di 12,3 milioni di euro a fronte di una valutazione pari a circa la metà. Nei lotti conclusivi della vendita si è scatenata una battaglia di offerte per i Capricornes attablés di François-Xavier (foto sopra a destra), che hanno raggiunto 1.984.000 euro, quadruplicando la stima di 400.000-600.000 euro. Altri risultati eccellenti sono stati registrati per altri pezzi emblematici dell’immaginario dei Lalanne: la poltrona Coccodrillo di Claude (venduta a 990.600 euro); le oche selvagge di François-Xavier (volate via a 990.600 euro), l’anatra galleggiante (736.600 euro) e il gorilla infastidito (venduto a 635.000 euro). Seguono foto.
Poltrona coccodrillo
Oche selvagge
Anatra
Gorilla
Prosegue anche la traiettoria positiva per il design dei fratelli Diego e Alberto Giacometti, l’altra coppia protagonista dell’asta serale: tutte le creazioni del duo hanno trovato un acquirente. In testa ai cinque lotti di Diego Giacometti, la Table Carcasse à la chauve-souris, che ha raggiunto i 698.500 euro (stima: 240.000-280.000 euro). Per Alberto invece, la scultorea Masque aux serpents, originariamente destinata a una lampada da parete, ha rappresentato il top lot (355.600 euro), triplicando la stima di partenza.
Fra i lotti “non Lalanne” e “non Giacometti” si è distinta la straordinaria Bibliothèque Maison du Mexique di Charlotte Perriand. Questo pezzo di arredamento di metà XX secolo, assolutamente riconoscibile, fu progettato per la residenza studentesca della Cité Universitaire, ha scatenato la battaglia fra collezionisti online, in sala e al telefono. Alla fine ha realizzato 254.000 euro (stima: 120.000-180.000 euro). L’asta proponeva sette pezzi della Perriand, tutti venduti. «Sono un simbolo della liberazione delle donne, un manifesto della libertà a cui aspirano attraverso il progresso tecnico», aveva affermato la storica dell’arte Diana Widmaier Picasso (nipote di Pablo e Marie-Therese Walter), durante la presentazione delle opere della designer.
Il design italiano nell’asta di Sotheby’s a Parigi
A rappresentare l’Italia, pezzi di Gio Ponti, Ettore Sottstass, Gino Sarfatti, Angelo Mangiarotti, Gabriella Crespi, Gae Aulenti, Studio 65, Angelo Lelii: tutti purtroppo ben lontani dalla zona “blue chip” della classifica. La performance migliore l’ha regalata Gio Ponti: suo è il podio degli italiani; top lot, una coppia di poltrone battute a 33.020 euro; in seconda posizione due lotti aggiudicati entrambi a 27.940 euro, la Lampada Proteo e un set di sei sedie; in terza, con 17.780 euro, una coppia di poltrone del designer milanese. Uno scrittoio del maestro è però andato invenduto, nonostante la valutazione interessante (8.000-12.000 euro). Seguono foto.
Gio Ponti, coppia di poltrone
Gio Ponti, lampada Proteo
Gio Ponti, set di sei sedie
Gio Ponti, coppia poltrone