Brough Superior SS100, la Rolls Royce su due ruote

Lorenzo Magnani
Lorenzo Magnani
19.2.2021
Tempo di lettura: 5'
Veloce ed elegante la Brough Superior SS100, la moto di Lawrence d'Arabia, infiamma tutt'oggi, a cento anni di distanza, i cuori degli appassionati. Quali sono i segreti di una delle prime vere superbike della storia del motociclismo?
Ci sono moto e moto: belle, brutte, prestanti, maneggevoli, pesanti, roboanti. La Brough Superior SS100 invece è la Moto con la M maiuscola e probabilmente nessun aggettivo e degno di esserle accostato. La sua regalia fu concomitante alla sua uscita: si presentava al pubblico come la Rolls Royce su due ruote.  Mai soprannome fu più azzeccato: si narra che la stessa Rolls Royce, tramite un suo funzionario in visita all'officina, avesse infatti avallato il permesso a Brough di usare questo slogan. Ma queste moto non erano solo maestose. Combinando una lavorazione superlativa con prestazioni mozzafiato per l'epoca e bellezza funzionale con ingegneria pratica, il risultato fu una delle prime vere superbike: moto che chiedono non solo di essere ammirate, ma anche si essere spinte al massimo.

Genesi della moto per i gentlemen


Siamo in Inghilterra, corre l'anno 1919, la prima guerra mondiale è giunta al termine e George Brough, figlio di William, decide di distaccarsi dalla ditta del padre per costruire una motocicletta di lusso per veri gentiluomini. Un appezzamento di terra su cui costruire il laboratorio, l'ufficio e il negozio è quel che occorreva per avviare l'attività. George, allora ventinovenne, acquistò così un terreno in Haydn Road a Nottingham, Avere un'officina e delle buone idee tuttavia non bastava: serviva un motore. A stretto giro arrivarono dei bicilindrici dalla J.A. Prestwick di Tottenham, Londra. Si trattava dei mitici “90 Bore”, motori bicilindrici a V da 983cc con alesaggio 50mm. Montandoci cornici e altri accessori provenienti da Coventry e Birmingham venne alla luce il Brough Superior Mark 1. Presero forma le parole che William rivolse a George quando questi gli comunicò il marchio delle sue nuove moto:“Brough Superior: suppongo che questo renda le mie moto Brough Inferior”. Ma la superiorità delle moto che uscivano dall'officina di George non era destinata a valere solo nei confronti delle rivali del padre.

Una moto superiore alle altre


Sulla falsariga di questo primo modello infatti vengono introdotte prima la SS80, nel 1924, e poi la SS100, nel 1925. La sigla sta per Super Sport e certificava la velocità massima a cui le motociclette di Notthingam sarebbero sfrecciate per le campagne inglesi. Per la seconda si tratta di 100 miglia orarie, ovvero 160 km/h: una velocità a cui poche altre potevano ambire. Il motore è sempre frutto della collaborazione con JPA: la versione identificata JTOR erogava 55 cv a 5500 giri al minuto. Il numero di esemplari prodotti rispecchiava inoltre il carattere elitario con cui la motocicletta è stata concepita. Come d'altronde il prezzo. Un gentleman poteva acquistare una delle 382 SS100 in circolazione al prezzo di 180 sterline o 907 dollari: tre volte di più di qualsiasi altra motocicletta.
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Inoltre vengono prodotte due versioni diverse: l'Alpine Grand Sport, per chi preferisce la comodità, e la Pendine Racing Model, per chi vuole correre, nel 1927. La prima prende il nome dall'Alpine Eight Days Trial, gara a cui partecipò George Brough nell'anno del debutto della SS100, insieme a Freddie Dixon e Eddy Mayer, conquistando sei diversi trofei. Era offerta con una serie di accessori a costo aggiuntivo opzionali come doppi fari e grandi borse per borse laterali, ma la sospensione posteriore a molle era di serie, così come una piccola zanzariera e un paio di cassette degli attrezzi. La seconda prendeva ispirazione invece dalla corsa di Pendine Sands: una spiaggia lunga 7 km in Galles che forniva una superficie dura e piana ideale per le gare. Era equipaggiata con un telaio rigido (senza sospensione posteriore), alleggerito per le corse, tipicamente senza luci, e motori JAP che andavano da 981cc (da 73cv) a 1150cc.

Una superbike da imitare


Le prestazioni della SS100 erano già comunque ampiamente promesse nel catalogo di vendita del 1925, quando la concessionaria si impegnò a garantire al giusto prezzo ai suoi clienti  “una replica esatta della Brough Superior guidata da H. le Vack durante la conquista dei 9 record mondiali, comprese le velocità più elevate mai raggiunte su una motocicletta: 123 miglia orarie". Le Vack – che da nome alla moto Brough Superior appena lanciata lo scorso mese  -  era un preparatore ed esperto di motori che aveva lavorato alla progettazione della SS100. Partecipando ad Arpajon in Francia nel 1924. Le Veck aveva portato la sua Brough Superior a 191 km/h: mai motocicletta era andata più veloce. Le successive versioni con i nuovi motori si migliorarono: nel 1928 una SS100 con in sella lo stesso Brough fermò il tachimetro a 210 km/h.
Tuttavia anche le concorrenti aumentavano vistosamente le loro performance. In particolare, l'ingegnere Philip Vincent nel 1928 aveva dato vita a motociclette che mettevano in seria discussione il genio di George, la cui poesia preferita recitava: “Hanno copiato tutto quello che potevano seguire. Ma non potevano copiare la mia mente. E io li ho lasciati sudare e rubare con un anno e mezzo di ritardo”(da “Mary Gloster” di Rudyard Kipling). Da precursore a imitatore il passo era breve in un contesto così innovativo. La risposta di George alla Vincent Rapide fu l'edizione finale della SS100: il motore non era più Jap, ma era un bicilindrico Matchless da 1000cc con cambio Norton a quattro velocità. Il risultato fu una moto più silenziosa, regolare, affidabile e longeva (ma meno potente). Solo 102 di questo ultimo modello SS100 furono costruiti.

La settima meraviglia di Lawrence d'Arabia


A conferire infine un alone leggendario alla SS100 contribuì il colonnello Thomas Edward Lawrence, noto ai più come Lawrence d'Arabia. Reduce dalla rivolta araba, dopo la fine della guerra, cercò una vita fuori dai riflettori. Cominciò a coltivare così le sue passioni, tra cui quella per i motori e in particolare per le due ruote Brough Superior L'amore era talmente autentico che acquistò tutti i modelli della Superior 1000 cc dal 1922 in poi. Ma come nei migliori film l'amore a volte uccide e così nel 1935, durante il consueto giro di fine settimana per le polverose strade di campagna, in sella a una delle sue Brough preferite, la settima, da lui stesso denominata "George VII", a seguito ad una banalissima caduta, perse la vita.
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Campione d'incassi


Forse per Lawrence d'Arabia, certamente per la sua essenza, ancora oggi molti appassionati prediligono acquistare una SS100 di cento anni fa, piuttosto che le rivisitazioni recenti sicuramente più prestanti e sicure. Non solo: sono disposti a spendere anche molto di più. La SS100 infatti è anche campione d'incassi, stabilendo di anno in anno nuovi record. Il 27 aprile del 2008 allo Stafford Motorcycle Show la casa d'aste Bonhams ha venduto una Brough Superior SS100 del 1934 a 166.500 sterline. Due anni più tardi, il 22 ottobre 2010, un esemplare del 1929 è stata venduto all'Haynes
Laureato in Finanza e mercati Internazionali presso l’Università Cattolica di Milano, nella redazione di We Wealth scrive di mercati, con un occhio anche ai private market. Si occupa anche di pleasure asset, in particolare di orologi, vini e moto d’epoca.

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