Decisamente innovative dal punto di vista tecnologico, le lussuose Bentley, che gia? nel ’21 raggiungevano nelle versioni di serie i 160 chilometri all’ora, dominarono in quegli anni la prestigiosa corsa francese, dapprima con la 3 litre e poi con la 4 1/2 litre derivata dalla precedente, della quale manteneva telaio e sospensioni.
Costruita anche in una famosa e velocissima versione sovralimentata, detta “Blower”, fu la prima auto di James Bond, prescelta verosimilmente da Ian Fleming per la prestazionalita?, l’esclusivita? e l’estrema spregiudicatezza. Gli eccezionali risultati conseguiti dalle Bentley nelle corse sono tuttavia attribuibili non solo alle soluzioni di assoluta avanguardia, come le quattro valvole e due candele per cilindro, ma anche ad uno straordinario team di spericolati e temerari piloti, passati alla storia come i “Bentley Boys”. Ricchi rampolli di prestigiose famiglie britanniche, viveur, frequentatori di concorsi ippici e piloti automobilistici, i “Bentley Boys” segnarono gli anni venti del novecento con le loro imprese, in stile ed atmosfere simili a quelle descritte, oltreoceano, da Fitzgerald ne “Il grande Gatsby”.
Non solo vinse personalmente per ben tre volte la 24 Ore di Le Mans, oltre a diverse altre corse, ma dopo la crisi del ’29 divenne il maggior azionista della Bentley, grazie alle immense fortune della sua famiglia, proprietaria di miniere di diamanti in Sud Africa.Nel 1930 si rese inoltre protagonista di un formidabile evento, ideato nel corso di una riunione tra amici al Carlton Bar di Cannes.
Poiche? era giunta voce che il “Blue Train”, il famoso Wagon-Lits che univa Sanremo a Calais, era stato battuto da alcune auto, Alvis e Rover, nella tratta tra Saint Raphael e Calais, Barnato scommise di poter non solo eguagliare quei record, ma addirittura di poter giungere a Londra prima che il “Blue Train” fosse arrivato a Calais.
Con la sua Bentley Six Speed, dopo aver organizzato vari rifornimenti durante il percorso, alcuni notturni ed anche tramite autobotti, Barnato rimase al Carlton, sorseggiando il suo drink, fino alla partenza del treno per Calais, e solo allora si lancio? nel forsennato attraversamento di tutta la Francia.
Con una massacrante e ininterrotta maratona alla disperata rincorsa del ”Blue Train”, quasi a prefigurare il ripetuto riff dell’omonimo blues di John Coltrane, Barnato supero? ogni inconveniente e vinse brillantemente la sfida, giungendo a Londra quattro minuti prima che il treno raggiungesse Calais. Ma le scommesse vinte, le vittorie conseguite ed i molteplici primati raggiunti non bastarono.
Le ingenti risorse richieste dalle competizioni, che gia? ave- vano determinato il primo passaggio di mano della Casa, portarono la stessa al collasso definitivo, determinando la sua acquisizione da parte della rivale Rolls-Royce. Inizio? cosi? per la Bentley un lungo periodo di appannamento, dovuto alla decisione dei nuovi proprietari, che avevano evidentemente acquisito il marchio Bentley solo per sbarazzarsi di un temibile concorrente, di considerare il relativo brand solo come satellite di quello principale.
Per 70 anni le Bentley furono infatti poco piu? che repliche di modelli Rolls-Royce, dei quali conservavano motori e telai, distinguendosi da quelli solo per una maggior briosita? e per la calandra piu? sfuggente e arrotondata, sormontata dal marchio alato rappresentato dalla “B” di Bentley, la famosa “Flying B”. Rispetto alla piu? istituzionale Rolls-Royce, la Bentley divento? pero? l’auto di extralusso che gli agiati possessori potevano guidare personalmente, senza autista in livrea, godendone le piu? sportive prestazioni ed evitando nel contempo l’eccessiva opulenza della consorella.
Per tali motivi le varie serie Continental, costruite dal ’52, furono appannaggio non solo di magnati e teste coronate ma anche di eccentrici personaggi quali ad esempio Keith Richards dei Rolling Stones, che si racconta avesse fatto approntare un apposito vano per l’hashish e che utilizzava la sua Bentley per trasportare tutta la band ai concerti.
O come un giovane ed esuberante Gianni Agnelli che, volutala in un insolito blu Fiat, la dono? poi alla sua fiamma Pamela Digby, gia? nuora di Winston Churchill e successivamente amante del Principe Ali? Khan, del barone de Rothschild e dell’armatore Niarchos, per diventare poi ambasciatrice Usa in Francia negli anni ’90.
Nel mondo del collezionismo le Bentley sono oggi ricercate dagli appassionati che privilegiano au- to sportive e performanti senza rinunciare all’eleganza, al lusso e soprattutto alla qualita?. Il livello eccelso delle Bentley ne consente una longevita? proverbiale, tanto che si calcola che l’85% di tutta la produzione storica sia tuttora in circolazione. Le Bentley piu? ricercate sono senza dubbio le 4 1/2 litre, prodotte in circa 700 esemplari e quotate oltre i 700mila euro. Ben piu? esclusive ed inarrivabili sono le “Blower Bentley”, prodotte in circa 50 esemplari, i cui fortunati proprietari, come ad esempio Ralph Lauren che ne possiede una magnifica nella propria straordinaria collezione, e? quasi impossibile che se ne separino. Per i pretendenti rimasti a bocca asciutta Bentley ha pero? oggi approntato dodici eccezionali repliche, ottenute scansionando, in quarantamila ore di lavoro, tutti i componenti con laser tridimensionali; inutile sottolineare che tutti i dodici esemplari sono gia? da tempo prenotati da facoltosi appassionati.