Philip Colbert è un artista inglese contemporaneo, classe 1977, che viene definito “il figlioccio di Andy Warhol” per il suo approccio iper pop, molto innovativo ed irriverente. Pioniere del metaverso, mondo virtuale e immersivo, Colbert ha trovato nell’aragosta il suo eccentrico senso della vita e l’espressione del suo essere.
Attraverso un bel progetto di arte pubblica nato dalla collaborazione tra Bam ed il Municipio di Roma, abbiamo la possibilità di conoscere da vicino questo artista, che sarà a Roma fino a gennaio 2023. Le aragoste, tante e coloratissime, sono le protagoniste indiscusse delle sue opere, appena uscite dal mondo dei cartoni animati o travestite da cactus, sono onnipresenti e vengono riprodotte in atteggiamenti umani o mescolate e alle immagini di consumo.
Quest’estate Colbert ha lanciato The Lobstars, un progetto comunitario nel metaverso. Si tratta di una collezione di 7.777 aragoste NFT raffiguranti ognuna una diversa aragosta. L’NFT dà la possibilità all’acquirente di ottenere la cittadinanza di Lobsteropolis City, un’intera città dedicata all’aragosta, realizzata dall’artista nel metaverso di Decentraland. Un’operazione estremamente innovativa che nasce nel virtuale, ma che replica i suoi effetti nel modo reale. Il ricavato della vendita di questi NFT infatti, è stato devoluto alla ricerca a favore del benessere degli animali marini, in linea con le ambizioni del progetto.
L’artista si è fatto notare dal grande pubblico inizialmente per un suo fumetto, Lobster Alter ego ma ha un approccio artistico davvero multidisciplinare: sculture di bronzo o acciaio, piuttosto che capi di abbigliamento o mobili di design, senza trascurare NFT ed il metaverso.
Sostenuto da esponenti del mondo dell’arte come Charles Saatchi e Simon De Pury, Colbert è presente nei principali musei internazionali. Per citarne alcuni a Londra alla Saatchi Gallery, in Cina lo Hunan Province Museum ed il Times Art Museum a Chongqing. Quest’anno forse, durante un evento collaterale alla Biennale d’Arte di Venezia, qualche appassionato d’arte ha avuto il piacere di ammirare la sua installazione The floating Lobster sul Canal Grande.
Colbert ha sicuramente le carte in regola per emergere nel mondo dell’arte, non solo perché vede l’arte come un grande connettore, un trasportatore di valori positivi ma anche perché ha già un bel seguito di collezionisti. La sua arte è abbordabile ed è sicuramente un buon investimento, soprattutto in un momento come questo di forte difficoltà del mercato e di contrazione dei prezzi delle opere d’arte.
Le quotazioni dell’artista sono molto appetibili. Una sua opera, che ricorda molto Flowers di Warhol, intitolata Flower study from the Lobster Land Museum (Orange, pink, fuchsia pink), è stata battuta in asta il mese scorso da Phillips a 75600 HkD circa 10.000 euro. Gli NFT del progetto The Lobstar sono disponibili su Opensea.io ad un prezzo che si attesta intorno ai 100 dollari, mentre su Artsy.com il pezzo Lobstar #485 stampa digitale e relativo NFT è in vendita a 2500 dollari. Vale la pena visitare la mostra di Colbert a Roma che resterà in Via Vittorio Veneto fino all’8 gennaio 2023 e che, con le sue dodici opere iconiche animerà l’intera città.