Vernice sulle opere d’arte, nuova sanzione in arrivo

Il Consiglio dei ministri ha approvato nella seduta dell’11 aprile scorso un disegno di legge che introduce disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici. La misura è principalmente diretta a disincentivare le azioni degli eco attivisti che negli ultimi tempi si sono resi protagonisti di diverse azioni con lancio di vernice sui beni culturali e sugli edifici pubblici per richiamare l’attenzione sul problema dell’inquinamento causato dai carboni fossili.
Oltre alle sanzioni già previste dal codice penale, il testo introduce, per chi distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui, una sanzione amministrativa compresa tra 20.000 e 60.000 euro. Per chi deturpa, imbratta o destina i beni culturali a un uso pregiudizievole o incompatibile con il loro carattere storico o artistico, la sanzione sarà compresa tra 10.000 e 40.000 euro. Si tratta di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali. I proventi delle sanzioni saranno devoluti al Ministero della cultura, affinché siano impiegati prioritariamente al ripristino dei beni danneggiati. Tali somme si aggiungono a quelle cui verranno eventualmente condannati a pagare i trasgressori in sede penale per gli imbrattamenti (multa da 1.500 a 10.000 euro oltre alla reclusione da 6 mesi a 3 anni) o civile.
Il Governo individuerà ogni utile iniziativa, si legge nel comunicato diffuso a conclusione del Consiglio dei ministri, nel pieno rispetto delle prerogative della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e nell’ambito di un costruttivo e proficuo dialogo con le forze parlamentari, per accelerare l’iter di approvazione del disegno di legge. "Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici producono danni economici alla collettività. Per ripulire occorrono l'intervento di personale altamente specializzato e l'utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale”, ha rincarato il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, promotore del provvedimento approvato dal Cdm.
Secondo i dati forniti dalla Soprintendenza Speciale di Roma, il ripristino della facciata del Senato è costato 40.000 euro a seguito dell’imbrattamento avvenuto lo scorso 2 gennaio. A tale importo si aggiungono i 200 mila euro stimati dal sindaco di Milano Giuseppe Sala per la pulizia della statua di Vittorio Emanuele II in Piazza del Duomo per l’episodio del 9 marzo scorso e i 15 mila euro stimati per il ripristino dei danni al basamento della statua di Laocoonte nei musei vaticani effettuato il 18 agosto 2022 da due attivisti, solo per citare alcuni esempi.
In tema di responsabilità, sono diversi i procedimenti che vedono imputati i vari attivisti degli episodi di imbrattamento a Milano, Roma, Padova e nella Città del Vaticano. A Padova, la procura è arrivata a contestare nei confronti di altri 12 attivisti anche il grave reato di “associazione per delinquere”. È attesa invece per il 12 maggio l’udienza nel procedimento per danneggiamento aggravato contro gli eco attivisti arrestati in occasione del lancio di vernice contro Palazzo Madama. Il presidente Ignazio La Russa ha già dichiarato che il Senato si costituirà parte civile nel processo per il ristoro dei danni materiali e morali.
Gli eco attivisti si dimostrano comunque per niente intimoriti dai processi in corso e dalle nuove sanzioni. Dalle dichiarazioni rilasciate a commento degli ultimi accadimenti intendono continuare la loro azione di protesta consapevoli del sacrificio che questa comporterà.
Ora il dibattito si sposta nei rami del parlamento dove, forse, avrebbe dovuto concentrarsi la protesta degli eco attivisti per il tramite dei loro rappresentanti in luogo della vernice utilizzata nei raid.
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In copertina: la statua di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo a Milano imbrattata dagli attivisti di Ultima Generazione. Credits: Il Giorno.