Il bello dell’archeologia è che non smette di stupire. A distanza di millenni, gli echi del passato tornano sempre nuovi, come l’ultimo tesoro ritrovato nell’ex Celeste Impero, legato alla sconosciuta civiltà Shu
Chi pensa che la culla della civiltà cinese sia (solo) il Fiume Giallo deve ricredersi. Da inizio 2021 è infatti in corso una eccezionale sequela di rinvenimenti archeologici nella provincia di Sichuan (si, la stessa del pregiato pepe). L’ultimo riguarda una maschera tutta d’oro, vecchia di 3000 anni ma ottimamente conservata, leggerissima, rinvenuta giovedì 9 settembre 2021 nel sito archeologico di Sanxingdui, nel cuore della Cina continentale, a 60 km dalla città di Chengou. Il prezioso artefatto si nascondeva in una tomba, e potrebbe rappresentare un voto o un’offerta fatta al cielo, alla Terra, agli ascendenti.
Si tratta della seconda maschera d’oro ad essere stata ritrovata nelle tombe di quel sito archeologico, ampio 12 chilometri quadrati; in principio d’anno ne era venuta alla luce un’altra, peggio conservata:
La zona è particolarmente fertile di reperti, che gli archeologi cinesi hanno ricominciato a dissotterrare con maggiore intensità dal 2019. Un ammontare di oggetti talmente ricco nella quantità (2000 in totale, 500 solo quest’anno) e nella qualità (oro, lamina d’oro, bronzo, giada, avorio) da aver consentito a Sanxingdui di mettersi in lizza per entrare a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco come «testimonianza eccezionale della civiltà dell’Età del Bronzo in Cina». Molti dei pezzi recano tracce di un tentativo di incendio. I più antichi, come le maschere d’oro, risalgono al 1200 a.C. e adesso sono esposti nel museo archeologico di Sanxingdui.
Considerate uno dei grandi ritrovamenti archeologici del XX secolo, le rovine di Sanxingdui furono scoperte in realtà nel 1929. Ma gli scavi iniziarono solo nel 1986. I reperti che via via gli studiosi stanno dissotterrando appartengono alla misteriosa civiltà Shu, sviluppatasi in Cina a partire dal terzo millennio avanti Cristo, per poi cessare nel 316 a.C., quando fu conquistata dallo stato di Qin (778 a.C.-207 a.C.).
Alcuni reperti conservati nel museo archeologico di Sanxingdui
Ran Honglin, a capo della squadra degli scavi di Sanxingdui, parlando con l’agenzia ufficiale di stampa cinese Xinhua News, afferma che gli ultimi scavi «hanno riservato delle sorprese» e che «le scoperte hanno dimostrato il carattere distintivo della cultura Shu e la varietà della civiltà cinese», che a questo punto non può essere fatta risalire solo a quella del Fiume Giallo.
Chi pensa che la culla della civiltà cinese sia (solo) il Fiume Giallo deve ricredersi. Da inizio 2021 è infatti in corso una eccezionale sequela di rinvenimenti archeologici nella provincia di Sichuan (si, la stessa del pregiato pepe). L’ultimo riguarda una maschera tutta d’oro, vecchia di 3000 ann…
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