Vuitton-Nike, sito in tilt e prezzi su di 20 volte

15.2.2022
Tempo di lettura: 2'
Piattaforma in crash e tutto esaurito per la vendita benefica delle griffatissime sneaker tenuta da Sotheby's a favore della fondazione di Virgil Abloh. Segno di un appetito crescente per l'asset più alternativo fra gli alternativi
200 paia di sneaker, stimate ciascuno fra i 5.000 e i 15.000 euro. Non certo economiche: si trattava del resto delle mitiche Nike Air Force 1 Vuitton disegnate dal compianto Virgil Abloh. Tutte in tela monogram e damier, alloggiate in una valigetta di pelle arancione taurillon. Eppure (è la magia delle aste) sul sito di Sotheby's l'8 febbraio 2022 hanno totalizzato 25 milioni di dollari. Ovvero, si sono rivalutate di oltre 20 volte la stima minima. Senza bisogno di dirlo, l'asta è stata una “guanti bianchi” (white glow): ha registrato il tutto esaurito.
Il prezzo medio di ciascun lotto è stato di 100.600 dollari, e, a un'ora dalla conclusione dell'asta, il sito è andato in crash per il traffico eccessivo. Al di là dell'indubbia attrattiva degli oggetti in vendita, la strategia apparentemente “poco esclusiva” (i modelli delle scarpe erano tutte uguali) di Sotheby's è risultata vincente.

La casa d'aste ha infatti strutturato l'evento come una vera e propria vendita di street wear, con il maggior numero di paia di scarpe – mai possedute da chicchessia prima – nelle taglie mediamente più diffuse. Visti i prezzi pagati però, gli acquirenti si sono accaparrati i lotti più come beni da collezione che come accessori moda. Non solo: stavolta unicità e valore intrinseco del bene non hanno giocato un ruolo essenziale nella determinazione del prezzo, come spesso accade nei meccanismi d'asta. Sono stati cruciali piuttosto la visibilità e il marchio.

Il ricavato è andato a beneficio del The Virgil Abloh™ “Post-Modern” Scholarship Fund (Fondo per le borse di studio “Post Moderno” Virgil Abloh), fondato dallo stilista nel luglio 2020 in collaborazione con Fashion Scholarship Fund.

La casa d'aste ha infatti strutturato l'evento come una vera e propria vendita di street wear, con il maggior numero di paia di scarpe – mai possedute da chicchessia prima – nelle taglie mediamente più diffuse. Visti i prezzi pagati però, gli acquirenti si sono accaparrati i lotti più come beni da collezione che come accessori moda. Non solo: stavolta unicità e valore intrinseco del bene non hanno giocato un ruolo essenziale nella determinazione del prezzo, come spesso accade nei meccanismi d'asta. Sono stati cruciali piuttosto la visibilità e il marchio.
Il ricavato è andato a beneficio del The Virgil Abloh™ “Post-Modern” Scholarship Fund (Fondo per le borse di studio “Post Moderno” Virgil Abloh), fondato dallo stilista nel luglio 2020 in collaborazione con Fashion Scholarship Fund.