Aceri e fiori di ciliegio nel cuore di Parigi. Casa Kenzo paradiso zen in vendita

Zen e fresca pace ombrosa nel cuore di Parigi. Non è un sogno, ma l’atmosfera regalata dall’abitazione dello stilista giapponese Kenzo Takada (1939-2020), parigino d’adozione. La zona è quella del vivace e modaiolo 11° arrondissement, in odore di Bastiglia. La casa – nascosta all’interno del cortile di un palazzo d’epoca dal sapore Haussmann – fu costruita nel 1993 e rivisitata nel 2018 da Kengo Kuma (stadio Olimpiadi Tokyo 2020, V&A Dundee in Scozia, Grande Muraglia di Bambù a Pechino) pluripremiato architetto giapponese. In realtà, lo stilista l’aveva venduta già nel 2016: chi la sta mettendo in vendita ora sono i nuovi successivi proprietari, ossia l’imprenditore Olivier Chouvet e sua moglie Isabelle, grandi estimatori di Kuma anche per gli 15 anni di vita trascorsi in Asia. Kenzo se ne serviva per intrattenere i suoi ospiti, che dovevano davvero restare ammirati da questo angolo del Giappone più autentico in una parte storica della capitale francese.
La residenza si estende su 13.778 metri quadrati e quattro piani, che avvolgono il cortile interno, in cui giace il tipico laghetto ameno in cui sguazzano le koi, le longeve carpe giapponesi (vivono dai 25 ai 30 anni) dai molti colori – bianco, nero, rosso, giallo, blu, crema e pezzate. Non mancano le influenze occidentali, come del resto nell’opera dello stilista. L’intervento successivo di Kenzo Kuma non ha fatto che collocare ancor di più la magione alla sua intima essenza nipponica: negli interni eleganti e rilassanti creati da Kengo Kuma, le lamelle, le travi e i pavimenti in quercia francese completano le finiture in legno del progetto originale, nel pieno rispetto dell’idea originaria di Kenzo Takada. Per la ristrutturazione infatti, Kuma collabora con l'architetto Loïk Corre, che aveva a sua volta lavorato ai progetti originali di Kenzo. Rimanendo fedele alla visione dello stilista di una casa con giardino autenticamente nipponici, riconfigura la pianta per intensificarne l'armonia e la fluidità. Vi aggiunge scandole di cedro, teak e argilla all'esterno per aumentarne consistenza e calore, utilizzando materiali da costruzione giapponesi naturali come ceramica, pietra, bambù, legno.
L’intervento – rimuovendo le pareti divisorie e sostituendole con doghe in legno – ha aperto maggiormente la prospettiva, a vantaggio di una maggiore illuminazione. Una piscina coperta è diventata un egawa, ovvero un corridoio tradizionale giapponese da esterni realizzato con reticoli di legno. Sono poi state installate ampie finestre interne, una scala fluttuante e porte scorrevoli. In più, con la ristrutturazione della casa tutte le camere da letto sono state orientate verso il giardino, per favorire una migliore qualità del sonno. Persiane, travi e pavimenti in rovere francese completano le finiture in legno del progetto originale.
Ma la parte più invidiabile della dimora resta il giardino, di cui Kuma ricorda il “primo incontro” con quell’angolo di verde che era «rinomato in tutta Parigi. Le sue condizioni erano perfette, così curate. Potevo percepire lo spirito di Kenzo in ogni parte del giardino». Oltre al laghetto delle carpe vi erano (e vi sono) un padiglione tradizionale con sala per la cerimonia del tè, una cascatella e diverse terrazze esterne. Bambù, ginepri, licheni, muschi e ciliegi hanno lo scopo di evocare la calma e la serenità del paesaggio giapponese. In questo caso l’intervento di Kuma davvero è stato ridotto al minimo L’architetto osserva che uno degli obiettivi della sua filosofia progettuale è quello di «vivere la natura più profondamente e più intimamente. La trasparenza è una caratteristica dell'architettura giapponese; io cerco di usare la luce e i materiali naturali per ottenere un nuovo tipo di trasparenza».
Lo stesso Kenzo ebbe modo di vedere quello che fu il giardino della sua ex casa così come “perfezionato” dal suo connazionale, dicendo che trovava «tutto molto più giapponese di prima e molto più moderno». Il prezzo della casa? È disponibile solo su richiesta fatta direttamente a Christie’s International Real Estate. Ma si sa che Kenzo nel 2015/2016 la vendette per 13,2 milioni di euro: è lecito aspettarsi una richiesta maggiore.