Due nuove case museo per la città di Milano

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Casa Crespi con la collezione Bagutta e Casa Livio con la collezione Grandi sono state donate a novembre al FAI e saranno inserite nel 2026 nel circuito delle case museo della città di Milano. Mecenatismo e cultura come espressione concreta della memoria

Lo scorso 10 novembre 2023 a Milano con un incontro istituzionale è stata celebrata la donazione al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) di Casa Crespi con la collezione Bagutta e di Casa Livio con la collezione Grandi. Le donazioni sono state accompagnate da una dote che permetterà di eseguire i primi lotti dei lavori di restauro e rendere sostenibile la gestione futura dei Beni. Le due dimore, a partire dal 2026 diventeranno poi case museo per essere aperte alla città e ai visitatori e saranno inserite nel circuito delle Case Museo di Milano di cui fanno parte già Villa Necchi Campiglio, pure donata al FAI, Casa Bagatti Valsecchi, Casa Boschi Di Stefano e Casa Poldi Pezzoli. La rete museale, nata da un accordo di programma sottoscritto nel 2004, è realizzata per volontà e in collaborazione con la Regione Lombardia e il Comune di Milano. Ambienti privati che raccontano storie di famiglie del mondo dell’imprenditoria milanese e passioni per l’arte, la musica e la cultura dei tempi delle persone che le hanno vissute e che inevitabilmente rappresentano uno specchio della città e della società.


Casa Crespi e Collezione Bagutta

Casa Crespi, dimora borghese degli anni Trenta, è situata tra via Verga e Via Giovio, con all’interno un ciclo pittorico di Francesco Tabusso, tra cui una maestosa pala d’altare. Casa Crespi è stata originariamente progettata per l’imprenditore Fausto Crespi, proprietario di un’impresa d’eccellenza nella produzione di arredi in ferro per uffici, navi e ospedali, che ha abitato a partire da 1931 con la moglie e i cinque figli. La casa, dal carattere austero, oggi si caratterizza per la presenza di un imponente organo a 1500 canne, ancora funzionante, voluto da Alberto Crespi (1923-2022), uno dei figli dell’imprenditore che è stato grande appassionato di musica e che ha effettuato, insieme al fratello Giampaolo, la donazione al FAI della casa. Nella dimora sono inoltre presenti alcune sculture e quadri del Seicento romano e una biblioteca in cui sono raccolti libri dedicati all’arte e alla musica nonché testi giuridici. Casa Crespi a partire dal 2026 sarà dedicata al tema della comprensione e ascolto della musica classica, con spazi per corsi, workshop, incontri ed eventi. La casa ospiterà, in maniera permanente, l’intera Collezione Bagutta, donata da Gianfelice Rocca e Martina Fiocchi Rocca. La collezione consiste nei disegni che decoravano la storica trattoria Bagutta, in Via Bagutta a Milano, chiusa nel 2016 e che è stata sede dell’omonimo premio letterario. 



Casa Crespi. Ph Barbara Verduci, courtesy FAI


Casa Livio e Collezione Grandi

Casa Livio, fu acquisita da Riccardo Livio, industriale tessile, poco prima degli anni Venti e dal 2011 è passata in eredità alla famiglia Grandi che, nelle persone dei tre fratelli Filippo, Laura ed Edoardo, l’ha donata al FAI insieme alla collezione di disegni. Si trova in via degli Olivetani, tra San Vittore e il Museo della Scienza e della Tecnica. La famiglia Grandi si distinse per l’attività di antiquari e collezionisti, che risale al 1810, quando fu fondata la ditta Grandi con sede in Corso Venezia con un negozio di opere d’arte, con focus sulla grafica e sull’antiquariato. La collezione spazia dal Cinquecento all’Ottocento e comprende incisioni di Andrea Mantegna, disegni di Paolo Veronese, rami di Gianbattista Tiepolo, disegni del grande architetto e decoratore Giocondo Albertolli, stampe, disegni e miniature di Richard Cosway, e libri antichi. A partire dal 2026 la casa sarà anche sede di laboratori per educare alla pratica del disegno artistico.



Casa Livio. Ph Barbara Verduci, courtesy FAI


Le altre case museo di Milano: Villa Necchi Campiglio

Villa Necchi Campiglio, immersa in un ampio giardino privato con piscina nel centro di Milano è stata completata nel 1935. Il progetto fu dell’architetto Piero Portaluppi su incarico della famiglia Necchi Campiglio, membri della borghesia industriale della Milano anni Trenta. La villa è stata donata al FAI da Gigina Necchi Campiglio e Nedda Necchi nel 2001 e ospita tre importanti donazioni: la raccolta di opere d’arte del primo Novecento donate da Claudia Gian Ferrari sempre al FAI, quella di dipinti e arti decorative del XVIII secolo di Alighiero ed Emilietta De’ Micheli e quella di opere su carta della prima metà del Novecento di Guido Sforni.



La veranda di Villa Necchi Campiglio (bene FAI). Courtesy Case Museo di Milano


Museo Bagatti Valsecchi

Il Museo Bagatti Valsecchi è museo voluto dai baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, i quali hanno ristrutturato in stile neo-rinascimentale, la dimora di famiglia nel cuore di Milano. I fratelli Bagatti Valsecchi hanno poi adornato la dimora con una collezione di opere d’arte e manufatti del Quattrocento e del Cinquecento il cui allestimento è stato ispirato alle abitazioni del Cinquecento lombardo.



La Sala da Pranzo del Museo Bagatti Valsecchi. Courtesy Case Museo di Milano


Casa Museo Boschi Di Stefano

La Casa Museo Boschi Di Stefano è stata donata al Comune di Milano nel 1974 e aperta al pubblico nel 2003. Nella casa, un tempo abitata dai coniugi Antonio Boschi (1896-1988) e Marieda Di Stefano (1901-1968), sono esposte circa trecento opere d’arte, una selezione dell’ampia collezione dei coniugi, che ne conta più di duemila. La collezione rappresenta una straordinaria testimonianza della storia dell’arte italiana del XX secolo – comprendente pitture, sculture e disegni – dal primo decennio del Novecento alla fine degli anni Sessanta.



La Sala da pranzo di Casa Museo Boschi Di Stefano. Courtesy Case Museo di Milano 


Museo Poldi Pezzoli 

Il Museo Poldi Pezzoli nasce dalla passione del nobile collezionista milanese Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822-1879). I suoi ambienti, con elementi che vanno dal Medioevo al Settecento, sono arricchiti dall’armeria reinterpretata dall’artista Arnaldo Pomodoro e da opere di pittura, sculture, tappeti, pizzi e ricami, armi e armature, gioielli, porcellane, vetri, mobili, orologi solari e meccanici per un totale di oltre 5000 oggetti che partono dall’antichità e arrivano al XIX secolo.



La Sala Nera del Museo Poldi Pezzoli. Courtesy Case Museo di Milano



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Specializzato in diritto tributario presso la Business School de Il Sole 24 ore e poi in diritto e fiscalità dell’arte, dal 2004 è iscritto all’Albo degli Avvocati di Milano ed è abilitato alla difesa in Corte di Cassazione. La sua attività si incentra prevalentemente sulla consulenza giuridica e fiscale applicata all’impiego del capitale, agli investimenti e al business. E’ partner di Cavalluzzo Rizzi Caldart, studio boutique del centro di Milano. Dal 2019 collabora con We Wealth su temi legati ai beni da collezione e investimento.

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