Si sa: garage, cantine e vecchie soffitte restituiscono spesso gradite soprese da mettere all’asta (mai a noi però). Stavolta la sorte sembrava essere toccata a un doppio ritratto di Vladimir Putin, presunta opera del re della Pop Art americana, Andy Warhol, ritrovato nell’autorimessa di un generale russo defunto in Ucraina.
La notizia fa la sua comparsa sul sito de Il Giornale dell’Arte il primo di aprile: la vedova di Boris Zolotay Ribka scopre il quadro in una cassa del garage di casa in seguito alla morte del marito, fedelissimo dell’autocrate russo. Stando ai fatti riportati, Putin non voleva che l’opera fosse resa pubblica per non essere accusato di filo americanismo. L’opera sarebbe stata realizzata da Andy Wahrol in occasione di “una visita” (non si specifica dove) del giovane agente del KGB Vladimir Putin al “tempo di Eltsin”. Alt: Warhol muore nel 1987, Boris Eltsin (1931-2007) diventa presidente della Russia dal 1990 (per l’esattezza: dal 29 maggio 1990 al 10 luglio 1991 presidente del Soviet Supremo RSFS Russa, dal 10 luglio 1991 al 31 dicembre 1999 presidente della Federazione Russa).
Il dubbio si fa certezza quando viene rivelato il nome della casa d’aste russa che dovrebbe mettere all’asta il preziosissimo cimelio, per cui ci sarebbero già parecchi oligarchi interessati (forse, lo stesso presidente russo): Pervoe Aprely. La scrittura corretta in caratteri romani sarebbe Pervoe Aprelya, ma non importa: vuol dire primo di aprile.
Buon “pesce” a tutti.