Quale segnale arriva dal primo closing del fondo alternativo Kairos Ventures ESG One?
“Da questo primo closing arriva sicuramente un segnale di interesse verso il comparto. Abbiamo chiuso un primo giro di raccolta friends&family da 10 milioni di euro, dedicato ad un gruppo ristretto di investitori di Kairos già vicini al mondo del venture capital, cui si aggiungono gli investimenti diretti effettuati da noi gestori e dagli stessi partner di Kairos. Questa prima operazione ci è servita anzitutto per dare concretezza alla strategia e per dare avvio all’operatività del fondo, partendo da un piccolo bacino di capitale per poi progredire nel tempo. Complessivamente, abbiamo fissato il nostro target di raccolta a 100 milioni di euro”.
Abbiamo citato l’interesse crescente nel mercato del venture capital: quali ritenete siano le ragioni principali?
“L’interesse per il venture capital nasce oggi da una serie di motivazioni: in primis, si tratta di una asset class alternativa decorrelata dagli investimenti tradizionali, buon diversificatore di portafoglio; in secondo luogo, il venture capital verte anzitutto su investimenti con matrice innovativa e tecnologica, che abilitano rendimenti potenzialmente interessanti; in terza analisi, la serie di incentivi governativi che in Italia, nel corso degli ultimi anni, ha amplificato il ritorno sull’investimento in piccole e medie aziende dall’alto potenziale; infine, il venture capital rappresenta una finestra privilegiata sul futuro, che ci permette di investire oggi nelle tecnologie del domani”.
A livello di investimenti, come intendete procedere rispetto alle 4 aree principali del fondo: B2B Digital Transformation, Life Science, New Space Economy e Green Energy Technology?
“Com’è noto, l’investimento nel mondo del venture capital necessita di tempo e analisi. Come gestori, siamo partiti in anticipo per mettere subito in portafoglio aziende che rispecchino le nostre idee di investimento. Il primo investimento si è concentrato su Endostart, società medicale toscana che sta sviluppando una nuova generazione di medical device per le problematiche gastrointestinali. Abbiamo poi in corso la finalizzazione di un investimento sempre in ambito medicale, cui si aggiungono in pipeline aziende che operano nel settore della blockchain, della new space economy e dell’energy. Oltre alle quattro tematiche verticali, come Kairos, applichiamo un filtro orizzontale in materia di sostenibilità, andando a selezionare quelle realtà in linea con principi ambientali, sociali e di governance (Esg)”.
Conclusa questa prima fase, quali sono le prossime tappe in programma?
“Ci affacciamo alle prossime fasi del fondo seguendo due direttrici parallele: la prima, di costruzione del portafoglio in aziende diversificate con il più alto potenziale possibile ritorno sull’investimento; la seconda, con la prosecuzione dell’attività di fundraising (target a 100 milioni di euro per un orizzonte complessivo di 10 anni), prevalentemente rivolta ad investitori istituzionali. Abbiamo tuttavia notato un crescente interesse da parte degli investitori privati, ora più propensi rispetto al passato ad esporsi su investimenti tecnici e a maggior rischiosità, capaci di generare ritorni interessanti.
Articolo tratto dal magazine We Wealth di maggio 2022