A livello globale, nell’ultimo decennio gli investitori istituzionali hanno investito una quota importante del loro capitale nei mercati privati più di qualsiasi altra classe di attività. Tant’è che i gestori di fondi di private capital hanno accumulato oltre 10.000 miliardi di dollari di asset in gestione con una crescita di oltre il 200% dal 2011 al 2021. Tuttavia, con l’emergere di venti contrari macroeconomici, la domanda è: cosa riserva il futuro al private capital?
Mentre voltiamo pagina su un tumultuoso 2022, il settore alternativo sta entrando in un periodo di grande incertezza. Tra la potenziale burocrazia normativa, le valutazioni discutibilmente elevate, l’effetto denominatore e i venti contrari macroeconomici le sfide sono molte. Pitchbook, nonostante queste avversità, è convinta che i mercati privati cresceranno ancora nei prossimi, sebbene a un ritmo più contenuto rispetto a quello registrato rispetto ai cinque anni precedenti. Le stime della società di ricerca parlano di una crescita cumulativa del 20,7% fino a 13 mila miliardi di dollari di masse gestite totali entro il 2027.
Private Equity
L’ultimo decennio è stato da molti considerato come l’età dell’oro per i gestori di private equity. La crescita economica costante e i tassi d’interesse di riferimento persistentemente bassi hanno fatto lievitare i rendimenti riducendo i costi di finanziamento e aumentando le valutazioni scontate, soprattutto per il settore tecnologico. Grazie alla forte performance l’asset class ha raggiunto un aum totale di 4,6 mila miliardi di dollari nel 2021. Tuttavia, Pitchbook prevede che la crescita degli asset di Private equity rallenti nei prossimi cinque anni. Le previsioni indicano uno scenario di base di 5.300 miliardi di dollari in aum entro il 2027, pari a una crescita cumulativa del 15,8% dal 2021.
Venture Capital
La maturazione del settore dopo la crisi del 2008 si è accompagnata a una crescita degli Aum che nel 2021 ha toccato quota 2600 miliardi, per poi calare nel corso dell’ultimo anno. Il previsto rallentamento dei consumi comprimerà i numeri delle startup, aumentando la necessità di tagliare i costi per essere redditivi. Inoltre, per molte realtà sarà più difficile raccogliere capitale. Sebbene Pitchbook si aspetti che l’asset class si riprenda, prevede che gli aum continuano la loro discesa nel corso dell’anno, per poi ridestarsi e toccare quota 3,1 mila miliardi di dollari entro il 2027, per una crescita complessiva del 18,1%
Debito privato
L’attuale appetito degli investitori per il debito privato è stato sostenuto dalla solida performance dell’asset class in mezzo ai rialzi dei tassi delle banche centrali globali e ai rendimenti interessanti.. Grazie al crescente interesse degli LP, l’AUM dei fondi di debito privato ha raggiunto i 1.300 miliardi di dollari alla fine del 2021, con una crescita considerevole del 202,7% negli ultimi 10 anni. Le insolvenze e gli indici di sofferenza si sono mantenuti bassi fino all’inizio del 2023, indicando la resistenza della classe d’investimento di fronte ai venti contrari dell’economia e incoraggiando di conseguenza nuovi impegni da parte degli LP. Tuttavia, con l’incombere di una recessione economica, l’aumento del costo del debito e la prevalenza di clausole “covenant-lite” negli ultimi anni, il rischio di mancati pagamenti è da tenere sotto stretta osservazione. Pitchbook prevede che che i nuovi afflussi e la resistenza del settore alla recessione economica aiuteranno gli Aum a crescere fino a 1.700 miliardi di dollari entro il 2027, con un tasso di crescita annuo del 4,4%.
Real estate
La raccolta per l’asset class ha raggiunto 152,3 miliardi di dollari nel 2007, superando questa cifra solo nel 2019 e rimanendovi vicina per tutto il 2020 e il 2021. Le aspettative di un’elevata crescita degli affitti nei settori industriali e residenziali dovranno probabilmente essere ridimensionate, con un conseguente reset delle valutazioni. Allo stesso modo, una contrazione del ciclo economico porterebbe a una riduzione degli organici, riducendo ulteriormente la domanda di spazi commerciali per uffici. Nonostante questi rischi, gli attuali venti contrari dell’economia non sembrerebbero ripercuotersi in maniera troppo severa sul settore immobiliare. Guardando a quest’anno e oltre, le imminenti rivalutazioni delle proprietà dei fondi probabilmente ostacoleranno il patrimonio totale nel breve termine, prima che un ritorno alla crescita porti l’Aum a 1.300 miliardi di dollari nel 2027.
Attività reali
I fondi di real asset hanno registrato di recente un sano ma mutevole interesse da parte degli investitori, con i fondi oil & gas che hanno subito un calo da parte degli investitori istituzionali attenti ai criteri esg. La raccolta totale di fondi globali per gli asset reali ha raggiunto oltre 136,2 miliardi di dollari nel 2021 e i primi due trimestri del 2022 hanno visto un forte impegno in questi fondi. Gli impegni di governi e istituzioni nazionali a favore delle infrastrutture sono di buono auspicio anche per l’anno in corso. Si tratta di una tendenza destinata a persistere, dato che i governi occidentali si stanno concentrando sulla costruzione di fonti energetiche resilienti e i progetti di telecomunicazione hanno una lunga strada da percorrere nell’era post-digitale. L’AUM globale di questa asset class ha superato i 1.100 miliardi di dollari nel 2021. Pitchbook prevede che il patrimonio immobiliare raggiungerà 1.500 miliardi di dollari entro il 2027, con una crescita cumulativa del 37,1% rispetto al 2021.