Investimenti in startup: l'Ue debutta come azionista

Il 6 gennaio 2020 la Commissione Ue ha annunciato l'avvio del primo ciclo di investimenti azionari diretti in startup e pmi ad alto contenuto innovativo
Il ticket di investimento per singolo beneficiario è compreso tra i 500 mila e i 15 milioni di euro, con quote di partecipazione tra il 10% e il 25%
Stefano Caselli (Università Bocconi): “Con questo nuovo schema di supporto alle startup, l'Ue supera (e ingloba) la logica tradizionale dei grant entrando in gioco come azionista, con una possibilità di agire nella governance”
Come sottolineato in precedenza, si tratta della prima volta in cui l'Ue effettua investimenti diretti in equity o in quasi-equity (investimenti in capitale proprio abbinati a un grant, ndr) nelle startup. “Fino ad oggi l'Unione Europea ha operato attraverso il Fei (Fondo Europeo per gli Investimenti) tramite i grant, finanziando i progetti di ricerca migliori per supportare la nascita delle startup. Con questo nuovo schema di supporto alle startup, l'Ue supera (e ingloba) la logica tradizionale dei grant entrando in gioco come azionista, con una possibilità di agire nella governance” spiega a We Wealth Stefano Caselli, prorettore dell'Università Bocconi. “Inoltre – evidenzia Caselli - la dimensione dell'intervento è notevole. Un ticket che va da 550 mila a 15 milioni consentirà di finanziare progetti con un impatto potenzialmente molto potente”. “Mi auspico che questa iniziativa alzi l'attenzione dei paesi membri e che lo spirito di emulazione diventi forte, augurandomi che in futuro si possa arrivare anche a logiche di co-investimento tra l'Ue e i singoli stati. Spero anche che una scelta di questo tipo da parte dell'Unione Europea dia una scossa agli operatori privati, affinchè si mettano in moto” conclude il prorettore.