Così il venture capital mette il turbo alle startup

Il venture capital può aiutare le startup anche a livello operativo
Una startup per essere accattivante per un venture capitalist deve garantire un certo ciclo di vita e deve operare in un settore in forte crescita a breve
Per un neo imprenditore, che intende introdurre sul mercato la propria idea innovativa, il passaggio più difficile è riferibile alla “ricerca” delle fonti di finanziamento.
Una possibilità offerta alle startup è il ricorso ai fondi di venture capital, il cui ruolo è direttamente legato all’innovazione, principale “oggetto sociale” delle imprese che scommettono sulla loro idea e sul prodotto che nascerà dall’idea stessa.
È bene ricordare che il “capitale di ventura” è una forma di investimento ad alto rischio, che, però, in alcuni casi potrebbe rivelarsi altamente remunerativo; il rischio elevato è direttamente riconducibile al fatto che gli investimenti in startup spesso comportano una perdita derivante dal fatto che questa tipologia di attività ha un’alta percentuale di fallimento.
L’investitore, infatti, si assume un rischio sia operativo (incertezza sul fatto che l’impresa riuscirà ad avere un mercato per il proprio prodotto) che finanziario (mancanza di certezza di recupero dell’investimento).
Le caratteristiche necessarie per attrarre investimenti
Una startup per essere accattivante per un venture capitalist deve garantire un certo ciclo di vita e deve operare in un settore in forte crescita a breve.
Altri aspetti che attraggono investimenti sono:
1) la composizione del team;
2) la “scalabilità”;
3) il mercato (la cui ampiezza può essere misurata in verticale [ampio, ricco o specifico] o in orizzontale [a livello geografico]);
4) la difendibilità dell’idea;
5) l’impatto, ossia la garanzia di generare un cambiamento positivo e duraturo.
Come agisce un venture capital
Il venture capital agisce secondo un proprio business plan; al raggiungimento dell’obiettivo di raccolta inizia a operare nei confini del proprio “focus” (settori di interesse e/o vita della società) purché il prodotto offra un vantaggio competitivo.
Acquisendo quote societarie, il venture capital può aiutare le startup anche a livello operativo, mettendo a disposizione le proprie competenze sia manageriali, che tecniche, che relazionali; per questo motivo, spesso, richiede la presenza di propri rappresentanti nel direttivo della società.
Le figure di venture capital
Due sono le figure di un venture capital:
a) il “limited partner”; gli investitori istituzionali che finanziano il progetto;
b) il “general partner”: persone fisiche che gestiscono il fondo.
Caratteristiche di un venture capital sono l’investimento nell’area “early stage” (insieme di finanziamenti a sostegno di imprese innovative ad alto potenziale di crescita nel primo ciclo di vita) e l’investimento per garantire risorse finanziare a imprese già esistenti che necessitano di capitali per consolidare e/o accelerare la crescita e avviarsi verso la “exit” o l’Ipo.
Settori di investimento e strutture dei venture capital
I settori dove, solitamente, investono i venture capital sono: deep tech, blockchain, nuovi materiali, spazio, medicale, eco – industrie, sviluppo in campo agricolo, agroalimentare, mobility, strutture che si occupano di “sociale”, criptovalute.
Si evidenzia che le società di venture capital sono strutturate, solitamente, come “società di persone”; i soci accomandatari sono equiparabili ai responsabili dell’azienda e hanno il potere di fondi riunendosi in comitati per la selezione delle società “target”.
I soci investitori che, invece, cedono il diritto di gestione sono qualificabili come soci accomandanti.
Come nelle società di persone i soci accomandatari sono responsabili illimitatamente, mentre gli accomandanti rispondono solo per il valore del proprio investimento.
La durata di un fondo di venture capital è fissa di 10 anni; nei primi 3-5 anni si deve completare il ciclo di investimento; il momento in cui inizia la vita decennale è quello della chiusura della raccolta di denaro.