Crescono ancora le piccole delle dell'Aim

4.1.2021
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Secondo l'annuale stima di Ir Top Consulting cresce del 5% il numero totale di società quotate su Aim Italia nel 2020 rispetto al 2019. Sono 23 le nuove quotazioni, 18 le ipo nella seconda metà dell'anno
Lombardia prima per numero di Ipo. Seguono Lazio ed Emilia Romagna
Ipo: 24% tecnologia, 24% servizi e 14% energie rinnovabili
+42% la performance media delle nuove Ipo dalla data di quotazione
138 società quotate in totale (+5% vs 2019), 5,8 mld di euro la capitalizzazione, oltre 4,8 miliardi di euro la raccolta complessiva
Nel 2020 il mercato Aim Italia non si è fermato: sono state 23 le nuove quotazioni sul mercato dedicato alla crescita delle Pmi rispetto al record segnato nel 2020 di 35 quotazioni. A riportarlo, Anna Lambiase, fondatore e ceo di Ir Top Consulting la boutique finanziaria specializzata sui capital market e nell'advisory per la quotazione: “Nel primo semestre dell'anno, per effetto dell'emergenza Covid-19, le Ipo su Aim hanno subito un rallentamento, con un'inversione di tendenza a partire da agosto, richiamando 18 nuove Ipo e due ammissioni. Il taglio medio delle operazioni su Aim nel 2020 ha raggiunto i 6,5 milioni di euro di raccolta di capitale, superando il dato delle Ipo del 2019 (5,9 milioni di euro) con una dimensione aziendale pari a 21 milioni di euro in termini di fatturato medio e 24 milioni di euro in termini di capitalizzazione da Ipo”.
Le regioni che hanno contribuito maggiormente? Soprattutto la Lombardia con il 38%, il Lazio con il 33%, l'Emilia-Romagna e il Piemonte con il 10%. “Il 2020 ha visto la nascita del nuovo segmento Aim Professional, dedicato a startup e scaleup che conta 3 oggi nuove società – prosegue Lambiase -. Con la proroga del credito di imposta sui costi di quotazione, per il 2021 ci attendiamo un nuovo impulso alle Ipo di Pmi grazie all'ulteriore stanziamento del Governo pari a 30 milioni di euro”.
Aim Italia ha evidenziato il maggior numero di collocamenti rispetto al mercato principale, nonostante gli effetti dell'emergenza Covid-19, confermando il trend registrato negli ultimi anni. Si contano 23 ammissioni, di cui 21 nuove Ipo, in ridimensionamento rispetto al 2019 (35 quotazioni, di cui 31 Ipo e quattro ammissioni post business combination). I collocamenti si sono concentrati nella seconda metà dell'anno, principalmente tra ottobre e dicembre. In particolare, sono approdate sul listino dedicato alla crescita delle PMI: Planetel, eVISO, Convergenze, Tenax International, Comal, Promotica, Tecma Solutions, Euro Cosmetic, OSAI Automation System, Trendevice, ESI, Labomar, Reti, Sourcesense, Fabilia Group, Cy4gate, Sebino, Unidata. Su Aim Professional: Mit Sim, Igeamed e Fenix Entertainment. Inoltre, sono state ammesse due società a seguito di operazioni di fusione con società precedentemente quotate sul listino: Franco Umberto Marmi (business combination con TheSpac) e Industrie Chimiche Forestali.
Le 21 nuove IPO hanno raccolto 136 milioni di euro (207 milioni di euro nel 2019). La capitalizzazione totale in Ipo è pari a 513 milioni di euro. La raccolta media delle Ipo nel 2020 è stata pari a 6,5 milioni di euro, superiore al 2019 e il flottante in Ipo è stato pari al 25%, in linea con il dato registrato dalle Ipo nel 2019 (24%). Provengono per il 38% dalla Lombardia, il 33% dal Lazio, il 9,5% dall'Emilia Romagna e il 9,5% dal Piemonte. Seguono Veneto e Campania, ciascuna rispettivamente con una Ipo (4,8%). In termini di raccolta di capitali, si collocano ai primi posti Lazio (32%), Lombardia (29%) e Veneto (22%).
Il 76% delle nuove IPO si concentra su 4 settori, secondo la classificazione elaborata dall'ufficio studi IR Top Consulting: tecnologia (5 aziende, 24%), servizi (5 aziende, 24%), energia ed energie rinnovabili (3, 14%), telecomunicazioni (3, 14%) e industria (2, 10%). Seguono media & entertainment, finanza ed healthcare. Presentano ricavi medi pari a 21 milioni di euro. Otto società (38% sul totale Ipo) sono Pmi innovative. L'utilizzo del capitale in quotazione ha riguardato principalmente a tre linee di sviluppo: il rafforzamento delle attività di R&D, l'espansione su mercati internazionali e l'incremento della capacità produttiva. Dalla data di quotazione, la performance media delle Ipo 2020 è stata del +42%.
Ipo 2020
Aim Italia ha evidenziato il maggior numero di collocamenti rispetto al mercato principale, nonostante gli effetti dell'emergenza Covid-19, confermando il trend registrato negli ultimi anni. Si contano 23 ammissioni, di cui 21 nuove Ipo, in ridimensionamento rispetto al 2019 (35 quotazioni, di cui 31 Ipo e quattro ammissioni post business combination). I collocamenti si sono concentrati nella seconda metà dell'anno, principalmente tra ottobre e dicembre. In particolare, sono approdate sul listino dedicato alla crescita delle PMI: Planetel, eVISO, Convergenze, Tenax International, Comal, Promotica, Tecma Solutions, Euro Cosmetic, OSAI Automation System, Trendevice, ESI, Labomar, Reti, Sourcesense, Fabilia Group, Cy4gate, Sebino, Unidata. Su Aim Professional: Mit Sim, Igeamed e Fenix Entertainment. Inoltre, sono state ammesse due società a seguito di operazioni di fusione con società precedentemente quotate sul listino: Franco Umberto Marmi (business combination con TheSpac) e Industrie Chimiche Forestali.
Le 21 nuove IPO hanno raccolto 136 milioni di euro (207 milioni di euro nel 2019). La capitalizzazione totale in Ipo è pari a 513 milioni di euro. La raccolta media delle Ipo nel 2020 è stata pari a 6,5 milioni di euro, superiore al 2019 e il flottante in Ipo è stato pari al 25%, in linea con il dato registrato dalle Ipo nel 2019 (24%). Provengono per il 38% dalla Lombardia, il 33% dal Lazio, il 9,5% dall'Emilia Romagna e il 9,5% dal Piemonte. Seguono Veneto e Campania, ciascuna rispettivamente con una Ipo (4,8%). In termini di raccolta di capitali, si collocano ai primi posti Lazio (32%), Lombardia (29%) e Veneto (22%).
Il 76% delle nuove IPO si concentra su 4 settori, secondo la classificazione elaborata dall'ufficio studi IR Top Consulting: tecnologia (5 aziende, 24%), servizi (5 aziende, 24%), energia ed energie rinnovabili (3, 14%), telecomunicazioni (3, 14%) e industria (2, 10%). Seguono media & entertainment, finanza ed healthcare. Presentano ricavi medi pari a 21 milioni di euro. Otto società (38% sul totale Ipo) sono Pmi innovative. L'utilizzo del capitale in quotazione ha riguardato principalmente a tre linee di sviluppo: il rafforzamento delle attività di R&D, l'espansione su mercati internazionali e l'incremento della capacità produttiva. Dalla data di quotazione, la performance media delle Ipo 2020 è stata del +42%.