Il 41% dei consulenti ritiene che la qualità più richiesta dai Millennials sia la trasparenza. Solo il 23% dei più giovani ha indicato la trasparenza come elemento importante
La ricerca The Generations Project ha considerato la generazione più giovane di americani e inglesi con un alto patrimonio netto (i cosiddetti Hnwi)
I giovani Hnwi sono più propensi rispetto alle altre generazioni ad incorporare standard ambientali, sociali e di governance (Esg) nelle decisioni di investimento
Il 41% dei consulenti, secondo lo studio del 2018, ritiene che la qualità più richiesta dalla generazione Millennials degli Hnwi sia la trasparenza. Ma solo il 23% dei più giovani ha indicato la trasparenza (in termini prestazioni e commissioni di gestione) come un elemento importante nel rapporto con i propri consulenti. Gli advisor ritengono anche che coi clienti più giovani sia fondamentale puntare su soluzioni personalizzate e su una buona comunicazione. Ma i Millennials al contrario ai propri consulenti chiedono soprattutto una buona performance degli investimenti, una chiara comprensione degli obiettivi e dei piani finanziari e una solida esperienza del gestore.
Le molteplici risorse dei consulenti
Allo stesso tempo, la ricerca ha mostrato che i consulenti hanno molte risorse che i più giovani non sfruttano ancora pienamente. Per esempio, mentre il 58% dei consulenti ha citato i temi dell’eredità e della pianificazione patrimoniale come punti di forza per i propri clienti, solo il 12% degli investitori si è dichiarato d’accordo. Ma i gestori possono essere una risorsa di informazioni fondamentale, anche se sottoutilizzata, per la risoluzione dei conflitti legati alla gestione patrimoniale nelle famiglie Hnwi. Questi, secondo i gestori, riguardano il 94% dei nuclei familiari.
“I nostri risultati indicano che i consulenti hanno chiaramente l’opportunità di colmare le lacune tra le generazioni. Ad esempio con un approccio più personalizzato, che tenga conto delle sfumature che contraddistinguono i Millennials giovani e meno giovani”, ha commentato Ned Dane, head of private client group di OppenheimerFunds. “Dal momento che le generazioni emergenti di investitori cercano una guida che li aiuti a acquisire, proteggere e distribuire la loro crescente ricchezza, la richiesta di consulenza continuerà ad aumentare, così come le opportunità per coloro che affrontano dirttamente queste sfide”, ha aggiunto Dane.
Come investono i Millennials
Il consulente patrimoniale che si approccia ai Millennials, deve imparare a conoscere le loro attitudini di investimento. E la ricerca di OppenheimerFunds e CoreData mostra anche come queste siano molto differenti rispetto alle generazioni precedenti. In generale i giovani Hnwi sono meno propensi a investire nel mercato interno. Mentre solo il 38% dei Baby-Boomers ha dichiarato di possedere titoli internazionali, lo ha fatto il 50% dei Millennials.
Inoltre, i giovani Hnwi sono più propensi rispetto alle altre generazioni ad incorporare standard ambientali, sociali e di governance (Esg) nelle decisioni di investimento. Dichiarar di possedere investimenti sostenibili il 37% dei Millennials, contro il 21% degli appartenenti alla Silent Generation, i nati tra la fine degli anni Venti e la prima metà degli anni Quaranta.
Allo stesso tempo, quasi i due terzi degli intervistati che detengono investimenti sostenibili (32%) hanno dichiarato di non essere sicuri della propria esposizione totale a prodotti Esg nel proprio portafoglio, una percentuale che aumenta con l’aumentare dell’età. Ciò suggerisce che è necessaria una maggiore informazione rispetto alla qualificazione di certi prodotti e al ruolo che gli investimenti sostenibili possono svolgere nei portafogli degli investitori.