Secondo il 74% degli intervistati la gestione familiare del risparmio appartiene a un’area intermedia, in cui le decisioni vengono prese di comune accordo tra uomini e donne
In termini di formazione finanziaria, le donne sono più autodidatte e si affidano meno a consulenti finanziari rispetto agli uomini
Per il 70% delle donne e il 53% degli uomini la formazione dei propri figli deve avvenire prima dei 14 anni
Secondo il 74% degli intervistati, in particolare, la gestione familiare del risparmio appartiene a un’area intermedia, in cui le decisioni vengono prese di comune accordo tra uomini e donne. Lo stesso vale per le vacanze, le dotazioni tecniche della casa e le bollette. Il problema è che le donne tendono ad avere un ruolo maggiormente decisionale da single (63%), mentre tendono ad “appoggiarsi” al proprio compagno in una situazione familiare classica (29%).
Una questione di formazione
“C’è bisogno che le donne prendano più coraggio e responsabilità – commenta Fabrizio Fornezza, presidente di Eumetra MR – Il pensiero del futuro è per loro naturale, molto di più di quanto lo sia nell’uomo, che è più pratico. Però questo talento deve essere supportato dalle competenze, che per le donne sono decisamente inferiori”. Serve, dunque, un’adeguata formazione, ma anche da questo punto di vista i due generi tendono a orientarsi verso approcci differenti. Le donne sono maggiormente autodidatte in termini di formazione sulle tematiche finanziarie (52%) e, quando chiedono il supporto di altre persone (35%), tendono a rivolgersi maggiormente alla propria madre o al proprio compagno. Gli uomini, invece, risultano molto più esposti a fonti professionali, come i consulenti finanziari o le banche stesse. “Agli uomini dobbiamo insegnare a pensare al futuro e alle donne dobbiamo dare gli strumenti per agire nel futuro – continua Fornezza – sono due aspetti complementari”.
Ma in che modo vengono gestite le spese?
Il 69% delle donne dichiara di avere un controllo frequente sulla spesa, ma si tratta di forme di controllo ex-post, che mal si sposano con un concetto di pianificazione (come il controllo del saldo del conto corrente). Il 20% delle famiglie, invece, riporta un vero e proprio quadro di pianificazione, che prevede il tentativo di inserimento di elementi progettuali nella gestione del denaro. C’è da dire che le donne sono molto più caute e prudenti degli uomini (lo sostengono il 50% delle donne e il 32% degli uomini). Ciononostante, di fronte alla possibilità di possedere 20-30mila euro di risparmi, il 47% delle donne preferirebbe tenerli sul conto corrente come riserva per il futuro, mentre gli uomini sarebbero più propensi a investirli.
La formazione della New Generation spetta ai genitori
L’educazione finanziaria comincia da piccoli, anzi, da piccolissimi. Secondo il 61% degli intervistati (il 70% delle donne e il 53% degli uomini) la formazione deve avvenire prima dei 14 anni, una formazione che deve riguardare sia la gestione quotidiana del risparmio che quella futura (57%). Una piccola minoranza, solo il 7%, ritiene che i ragazzi siano infatti già attenti alla gestione del denaro. Ma a chi compete sostenerli in questo processo? Il 52% sostiene che debbano pensarci i genitori, il 24% la scuola, il 7% le aziende private. In ogni caso, dovrebbe trattarsi di un vero e proprio gioco di squadra: il 66% è convinto che la responsabilità ricada su entrambi i genitori.