Digital entertainment o edutainment? Risponde Credit Suisse

3.4.2019
Tempo di lettura: 2'
Il mondo dell'edutainment, ossia quello che unisce l'utile al dilettevole nell'apprendimento, è in continua crescita. E Credit Suisse vi scommette, come annunciato al Salone del Risparmio
Fatto 100 il 1983, i costi per l'istruzione sono aumentati del 1225%
Come annunciato al SdrX, Credit Suisse lancerà un nuovo fondo per chi vuole investire nel mondo in continua espansione dell'edutainment
Quella dell'intrattenimento digitale è una vera e propria rivoluzione che interessa tutto il mercato della comunicazione. Se poi a ciò si aggiunge che la gamification sta invadendo sempre più il settore dell'istruzione, il passo per parlare di edutainment è breve.
E infatti, nel suo evento alla decima edizione del milanese Salone del risparmio, Credit Suisse ribadisce che l'intrattenimento non è più quello di una volta. È quello che hanno provato a raccontare insieme Gianni Canova, rettore dell'Università Iulm, Marcello Signore, professore Ied ed esperto di influencer marketing, con Alessandro Bonan, giornalista di SkySport.
La connettività delle reti ha mutato la fruibilità della televisione in modo imprevedibile. Non solo i canali on demand, ma anche i social network, diventando un vero e proprio doppio, se non triplo, schermo televisivo. Si pensi poi a YouTube, fucina di stelle che rivaleggiano in popolarità con quelle del tubo catodico. E persino il cinema deve fare i conti con "questa rivoluzione della produzione, della fruizione e dell'opinione generata dall'intrattenimento televisivo".
Credit Suisse annuncia che di qui a pochi mesi "se non settimane", sarà disponibile un nuovo fondo, dato che "I genitori spendono molto per l'istruzione dei propri figli". Stando ai dati dell'asset manager, i costi in istruzione sono letteralmente esplosi a partire dal 1983, con un aumento del 1225% in 35 anni. Un tasso che è più che doppio rispetto all'aumento, pur impressionanate, dei costi per le cure mediche, su del 634%. Si tratta quindi di un prodotto dedicato alle opportunità di investimento nell'edutainment, declinate in più sotto-aree. Il leit motiv, come da scelta del gestore, sarà sempre quello della "purezza degli investimenti". Ossia l'attenzione sarà rivolta solo a società che abbiano almeno il 50% delle propria attività impiegata nel settore.
Quindi non solo editori di nuova generazione, ma anche sviluppatori di software per l'apprendimento e creatori di contenuti digitali in genere, improntati alla gamification e all'implementazione dell'Intelligenza Artificiale.
Credit Suisse punta su strumenti interattivi, fornitori di software e costruttori di hardware.
Vi è poi tutto il filone delle scuole online, delle piattaforme di corsi online, dei data providers. Ma, come dice Gianni Canova, "il valore di un'ora di lezione dal vivo non sarà mai replicabile".
E infatti, nel suo evento alla decima edizione del milanese Salone del risparmio, Credit Suisse ribadisce che l'intrattenimento non è più quello di una volta. È quello che hanno provato a raccontare insieme Gianni Canova, rettore dell'Università Iulm, Marcello Signore, professore Ied ed esperto di influencer marketing, con Alessandro Bonan, giornalista di SkySport.
La connettività delle reti ha mutato la fruibilità della televisione in modo imprevedibile. Non solo i canali on demand, ma anche i social network, diventando un vero e proprio doppio, se non triplo, schermo televisivo. Si pensi poi a YouTube, fucina di stelle che rivaleggiano in popolarità con quelle del tubo catodico. E persino il cinema deve fare i conti con "questa rivoluzione della produzione, della fruizione e dell'opinione generata dall'intrattenimento televisivo".
Oltre l'edutainment: un nuovo fondo in arrivo
Credit Suisse annuncia che di qui a pochi mesi "se non settimane", sarà disponibile un nuovo fondo, dato che "I genitori spendono molto per l'istruzione dei propri figli". Stando ai dati dell'asset manager, i costi in istruzione sono letteralmente esplosi a partire dal 1983, con un aumento del 1225% in 35 anni. Un tasso che è più che doppio rispetto all'aumento, pur impressionanate, dei costi per le cure mediche, su del 634%. Si tratta quindi di un prodotto dedicato alle opportunità di investimento nell'edutainment, declinate in più sotto-aree. Il leit motiv, come da scelta del gestore, sarà sempre quello della "purezza degli investimenti". Ossia l'attenzione sarà rivolta solo a società che abbiano almeno il 50% delle propria attività impiegata nel settore.
Contenuti digitali
Quindi non solo editori di nuova generazione, ma anche sviluppatori di software per l'apprendimento e creatori di contenuti digitali in genere, improntati alla gamification e all'implementazione dell'Intelligenza Artificiale.
Tech in generale
Credit Suisse punta su strumenti interattivi, fornitori di software e costruttori di hardware.
Piattaforme digitali
Vi è poi tutto il filone delle scuole online, delle piattaforme di corsi online, dei data providers. Ma, come dice Gianni Canova, "il valore di un'ora di lezione dal vivo non sarà mai replicabile".