Consulenza olistica: ecco come sta cambiando la professione

7.6.2019
Tempo di lettura: 3'
Due i punti fissi emersi nel secondo giorno dell'Efpa Italia Meeting 2019: il fatto che la consulenza "non balli più da sola" e che la certificazione sia sempre più importante. A tal punto che a livello globale ci sono oltre 63.400 consulenti certificati Efpa
Sono oltre 63.400 i consulenti finanziari certificati a livello globale, di cui 6mila in Italia
Il mantra è rifuggire dal consulente tuttologo e promuovere il professionista collettore di competenze distinte e complementari
La consulenza non balla più da sola e la certificazione è sempre più importante, ma c'è ancora un livello basso di consapevolezza da parte della clientela dell'importanza del “patentino”. “Siamo convinti che avere da una parte un consulente più formato e con competenze certificate e dall'altra parte un cliente finanziariamente più educato, e quindi messo nella condizione di capire meglio ciò che gli viene presentato, non possa che essere vantaggioso”. Lo ha detto il professore Emanuele Maria Carluccio, chairman Efpa Europe, nella giornata conclusiva dell'Efpa Italia Meeting 2019 di Torino, aggiungendo che hanno deciso di portare la certificazione delle competenze anche al di fuori dell'Europa e che vogliono rafforzare il dialogo con i regulator.
“Il cf certificato Efpa considera, infatti, molto o (almeno) abbastanza importante la certificazione per la sua professione; ritiene di essere – rispetto ai colleghi non in possesso di una certificazione – in una posizione migliore per svolgere il proprio lavoro; giudica il completamento del programma di formazione, prima, il superamento dell'esame, poi, e il soddisfacimento dei requisiti di sviluppo professionale richiesti per il mantenimento della certificazione un contributo rilevante al miglioramento delle sue conoscenze e competenze come financial advisor/planner; pensa che l'acquisizione della certificazione abbia influito decisamente o comunque molto sulle modalità di lavoro con la clientela; ma non riesce più di tanto a trasferire alla clientela il significato e l'importanza della certificazione”, ha infatti precisato Carluccio, che ha scattato poi una fotografia sullo status attuale della professione. E una cosa è certa: l'importanza della certificazione è unanimamente riconosciuta ed è in crescita.
“Sono oltre 63.400 i consulenti finanziari (cf) certificati a livello globale”, ha infatti llustrato Carluccio. Di questi, in Italia il numero è salito a quota 6mila, con l'obiettivo di arrivare agli 8mila nel 2022, come ha indicato il giorno prima Marco Deroma, presidente Efpa Italia.
La risposta è arrivata da una ricerca realizzata da Finer Finance Explorer, per conto di Efpa e in ricordo di Aldo Varenna. Si tratta della prima ricerca internazionale svolta in 16 paesi (Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Israele, Italia, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svizzera, Ungheria) che ha coinvolto circa 1.430 consulenti finanziari
Dallo studio è emerso che “la consulenza olistica, quella che abbraccia tutti i progetti del cliente, è già una realtà per alcuni Paesi”, ha dichiarato Nicola Ronchetti, ceo e founder Finer, indicando che il tema degli investimenti non è l'unico che viene affrontato. Oltre a questo ambito, infatti, con intensità molto diversa tra paese e paese, si fornisce consulenza anche in tema di assicurazioni, pianificazione successoria etc.
In poche parole “la consulenza non balla più da sola”, ha ribadito Ronchetti, precisando che l'Italia (insieme a Germania, Francia e Repubblica Ceca) esprime il miglior potenziale, anche se occorre migliorare la consapevolezza delle proprie competenze e investire in formazione.
La consulenza olistica si basa su una ricetta tanto semplice quanto complessa da realizzare: un approccio personalizzato in grado di includere tutti i progetti di vita dei clienti che vanno conosciuti approfonditamente e a cui va offerta un'unica regia. “Il mantra è rifuggire dal consulente tuttologo, promuovere il professionista collettore di competenze distinte e complementari”, ha spiegato l'esperto.
Le fondamenta della consulenza olistica sono la pianificazione finanziaria, patrimoniale, la consulenza fiscale, successoria, la protezione, la previdenza e la gestione di asset illiquidi (immobili e altri beni reali). E, partendo da queste fondamenta, “gli strumenti innovativi per costruire la casa della consulenza olistica sono molti (trust, fiduciarie, investimenti in asset alternativi, private equity e private debt, investimenti in start up, club deal, crediti lombard, private insurance ecc.) ha poi dichiarato Ronchetti, che ha poi concluso dicendo però che "vanno conosciuti approfonditamente e maneggiati con cura per evitare di farsi abbagliare da mode momentanee”.
“Il cf certificato Efpa considera, infatti, molto o (almeno) abbastanza importante la certificazione per la sua professione; ritiene di essere – rispetto ai colleghi non in possesso di una certificazione – in una posizione migliore per svolgere il proprio lavoro; giudica il completamento del programma di formazione, prima, il superamento dell'esame, poi, e il soddisfacimento dei requisiti di sviluppo professionale richiesti per il mantenimento della certificazione un contributo rilevante al miglioramento delle sue conoscenze e competenze come financial advisor/planner; pensa che l'acquisizione della certificazione abbia influito decisamente o comunque molto sulle modalità di lavoro con la clientela; ma non riesce più di tanto a trasferire alla clientela il significato e l'importanza della certificazione”, ha infatti precisato Carluccio, che ha scattato poi una fotografia sullo status attuale della professione. E una cosa è certa: l'importanza della certificazione è unanimamente riconosciuta ed è in crescita.
“Sono oltre 63.400 i consulenti finanziari (cf) certificati a livello globale”, ha infatti llustrato Carluccio. Di questi, in Italia il numero è salito a quota 6mila, con l'obiettivo di arrivare agli 8mila nel 2022, come ha indicato il giorno prima Marco Deroma, presidente Efpa Italia.
Ma qual è il ruolo e l'evoluzione del consulente e del financial planner in Europa?
La risposta è arrivata da una ricerca realizzata da Finer Finance Explorer, per conto di Efpa e in ricordo di Aldo Varenna. Si tratta della prima ricerca internazionale svolta in 16 paesi (Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Israele, Italia, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svizzera, Ungheria) che ha coinvolto circa 1.430 consulenti finanziari
Dallo studio è emerso che “la consulenza olistica, quella che abbraccia tutti i progetti del cliente, è già una realtà per alcuni Paesi”, ha dichiarato Nicola Ronchetti, ceo e founder Finer, indicando che il tema degli investimenti non è l'unico che viene affrontato. Oltre a questo ambito, infatti, con intensità molto diversa tra paese e paese, si fornisce consulenza anche in tema di assicurazioni, pianificazione successoria etc.
In poche parole “la consulenza non balla più da sola”, ha ribadito Ronchetti, precisando che l'Italia (insieme a Germania, Francia e Repubblica Ceca) esprime il miglior potenziale, anche se occorre migliorare la consapevolezza delle proprie competenze e investire in formazione.
La consulenza olistica si basa su una ricetta tanto semplice quanto complessa da realizzare: un approccio personalizzato in grado di includere tutti i progetti di vita dei clienti che vanno conosciuti approfonditamente e a cui va offerta un'unica regia. “Il mantra è rifuggire dal consulente tuttologo, promuovere il professionista collettore di competenze distinte e complementari”, ha spiegato l'esperto.
Le fondamenta della consulenza olistica sono la pianificazione finanziaria, patrimoniale, la consulenza fiscale, successoria, la protezione, la previdenza e la gestione di asset illiquidi (immobili e altri beni reali). E, partendo da queste fondamenta, “gli strumenti innovativi per costruire la casa della consulenza olistica sono molti (trust, fiduciarie, investimenti in asset alternativi, private equity e private debt, investimenti in start up, club deal, crediti lombard, private insurance ecc.) ha poi dichiarato Ronchetti, che ha poi concluso dicendo però che "vanno conosciuti approfonditamente e maneggiati con cura per evitare di farsi abbagliare da mode momentanee”.