Secondo uno studio realizzato da McKinsey, la crescita nell’industria del wealth mangement statunitense nei prossimi anni sarà guidata dalle donne
Entro il 2030, le donne americane dovrebbero controllare gran parte dei 30 mila miliardi di dollari di asset finanziari posseduti dai baby boomer (ricerca McKinsey)
Attrarre e fidelizzare la clientela femminile sarà un imperativo fondamentale per la crescita delle società di gestione patrimoniale
Secondo i calcoli di McKinsey le aziende che riescono a fidelizzare la clientela delle donne baby boomer potrebbero accrescere i ricavi di un terzo
Negli Usa le donne saranno presto al centro della scena del wealth management, con una quantità di asset finanziari senza precedenti che passerà nelle loro mani nei prossimi 3-5 anni. Lo svela un recente studio di McKinsey in cui sono stati intervistati oltre 10 mila investitori affluent di cui quasi 3 mila donne che prendono decisioni finanziarie.
Se finora sono stati gli uomini i principali attori nel mondo della gestione patrimoniale – basti pensare che le donne rappresentano solo il 15% dei consulenti finanziari e in 2/3 delle famiglie facoltose negli Stati Uniti, sono gli uomini a prendere le principali decisioni in materia finanziaria – qualcosa sta cambiando. Stando alle previsioni di McKinsey “entro il 2030, le donne americane controlleranno gran parte dei 30 mila miliardi di dollari di asset finanziari che saranno posseduti dai baby boomer”. Un dato tre volte superiore agli attuali 10 mila miliardi di dollari di ricchezza attualmente nelle mani delle donne. A guidare questo shift, spiega Mckinsey, ci sono principalmente fattori demografici. Ad esempio, negli Stati Uniti le donne hanno una maggiore aspettativa di vita rispetto agli uomini e sono in media più giovani del coniuge. A questo si aggiunge il fatto che le donne più giovani appartenenti al segmento affluent stanno diventando sempre più esperte in tema finanziario.
Alla luce dello scenario delineato, evidenzia McKinsey, “attrarre e fidelizzare le donne sarà un imperativo fondamentale per la crescita delle società di gestione patrimoniale”. Per avere successo, le aziende dovranno infatti comprenderne a fondo le diverse esigenze, preferenze e i comportamenti in ottica di gestione delle proprie finanze (es. una maggiore propensione al rischio e una minor sicurezza nelle proprie capacità di prendere decisioni finanziarie), adattando di conseguenza la loro offerta e adottando un approccio più sistematico. “Nonostante gli sforzi per coinvolgere, la maggior parte dei gestori patrimoniali non soddisfa ancora pienamente le esigenze delle donne” sottolinea McKinsey.
La posta in gioco è alta e, se non si muovono in tempo, i player del wealth management rischiano di perdere importanti opportunità in termini di ricavi. Secondo i calcoli della società di consulenza, semplicemente fidelizzando la clientela delle donne baby-boomer, le aziende potrebbero aumentare i ricavi di un terzo. Inoltre, la potenziale crescita dei ricavi potrebbe quadruplicare per quelle aziende in grado di attrarre e fidelizzare la clientela delle donne più giovani (specialmente millennial). Secondo gli esperti “la creazione di una value proposition vincente per le donne sarà fondamentale” per la crescita futura e i gestori patrimoniali che riusciranno ad “acquisire e mantenere questa clientela avranno anche una road map replicabile per connettersi con altri segmenti di clienti in crescita, come i millennial e la generazione X”.
Entro il 2030, le donne americane dovrebbero controllare gran parte dei 30 mila miliardi di dollari di asset finanziari posseduti dai baby boomer (ricerca McKinsey)Attrarre e fidelizzare la clientela femminile sarà un imperativo fondamentale per la crescita delle società di gestione patrimonialeSeco…
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