Usa, Fed: politica monetaria invariata, per spiccare il volo

Federal Reserve sceglie di lasciare invariati i tassi, mantenendo il costo del denaro fermo fra lo 0 e lo 0,25%. L'innalzamento delle aspettative di inflazione non si è tradotto in alcuna azione di politica monetaria
Secondo i calcoli del direttivo della banca, il pil Usa crescerà nel 2021 del 6,5% (a dicembre le attese erano del 4,5%); l'inflazione dovrebbe salire al 2,4%, per poi tornare a scendere nel 2022
Il miglioramento delle prospettive economiche non cambia le attese sui tassi che resteranno fermi fino al 2023 (almeno). Una prospettiva coerente con la storica conferenza di Jackson Hole
In ogni caso, il miglioramento delle prospettive economiche non cambia le attese sui tassi che resteranno fermi fino al 2023 (almeno). Una prospettiva coerente con la storica conferenza di Jackson Hole. I tassi dei Treasury trentennali sono arrivati al 2,4%. «È vero che l'obiettivo della Fed è del 2%, però la stessa banca ha già detto che potrebbe tollerare degli scostamenti anche al rialzo dell'inflazione», ricorda Elena Carletti.
Powell ha chiaramente sottolineato in conferenza stampa che «il ritorno all'attività porterà a nuove pressioni sui prezzi». Ciò soprattutto se si dovessero verificare inghippi sul lato dell'offerta. In ogni caso, questi aumenti temporanei dei prezzi «avranno verosimilmente solo effetti transitori sull'inflazione». I valori mediani dei “dot” (le previsioni sui tassi dei singoli banchieri) continuano a mostrare tassi fermi per tutto il 2021, il 2022 e il 2023. Fermo anche il valore di lungo periodo dei tassi, 2,5 per cento.

stima che già nel secondo semestre 2021 gli Usa raggiungano i livelli di pil pre-crisi covid». Una potenza di fuoco combinata, quella della politica monetaria e fiscale Usa, che al momento non si riscontra in una Europa troppo burocratizzata.