Una tipologia di investimento azionario è quella che riguarda il mercato emergente. Le azioni emergenti si riferiscono ad azioni quotate di società provenienti da mercati particolari, definiti appunto “emergenti”, perché hanno economie a crescita rapida che tendono a offrire maggiori opportunità di rendimento, ma al prezzo di un rischio superiore a quello dei mercati già sviluppati.
L’indice di riferimento
L’indice dei mercati emergenti è l’Msci Emerging Market che poggia su tre criteri: sviluppo economico, volume e, infine, accessibilità al mercato. Al momento del suo lancio, l’indice contava 10 paesi, ossia meno dell’1% della capitalizzazione mondiale. Oggi, invece, ne include 24, che rappresentano il 10% della capitalizzazione globale. I soli BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) pesano quasi la metà: il 47% dell’indice.
Svantaggi/Vantaggi
Investire nell’azionario emergente può generare alti rendimenti
Investire in questa asset class implica comunque un rischio
Fattori di sostegno
Secondo l’analisi di Abrdn ci sono 4 fattori che possono sostenere le azioni del mercati emergenti nei prossimi mesi:
1-Il ciclo dei tassi d’interesse dei mercati emergenti rispetto a quello degli Stati Uniti. La guerra in Ucraina allontana possibili allentamenti futuri (a causa dell’accelerazione dell’inflazione), per molti di questi mercati l’esigenza di tenere il passo con la Fed dovrebbe essere minore. Inoltre oggi gran parte delle economie emergenti si trova in condizioni decisamente migliori per far fronte alle strette monetarie Usa, grazie alla maggiore solidità delle proprie bilance con l’estero.
2-Il sostegno monetario anticiclico in Cina. Pechino ha ampio margine di manovra per fornire sostegno all’economia con misure monetarie e fiscali. Non dobbiamo dimenticare che le azioni cinesi rappresentano quasi il 32% dell’indice Morgan Stanley Capital Emerging (MSCI EM).
3-L’aumento dei prezzi delle materie prime. Stiamo assistendo a un trasferimento di ricchezza dai paesi consumatori a quelli produttori di materie prime, molti dei quali fanno parte del complesso emergente. Per esempio, l’aumento dei prezzi delle materie prime tende a favorire molte economie dell’America Latina, ma ha un impatto negativo sulla maggior parte dei paesi asiatici, che sono per lo più consumatori di queste materie.
4-Valutazioni relative interessanti. Anche a causa della sostanziale sotto performance a partire dal 2021, oggi le azioni emergenti sono nettamente più convenienti di quelle della maggior parte degli altri mercati azionari globali. Se guardiamo al rapporto prezzo/utili (P/E), oggi l’indice MSCI EM quota a sconto del 33% rispetto all’indice indice MSCI World e lo sconto sale al 40% se confrontiamo l’indice dei mercati emergenti con l’indice S&P 500 americano.
Cina, India e Giappone nel 2023
Per State Street Global Advisors le azioni dei mercati emergenti rappresentano un’opzione appetibile in un contesto in cui la crescita globale sta sostanzialmente segnando una battuta d’arresto, mentre le economie in via di sviluppo, trainate dalla Cina, dovrebbero vedere una crescita significativa stimata dagli analisti al 3,5% quest’anno e al 4,1% nel 2023.
Secondo gli analisti, saranno l’India e la Cina a guidare la crescita, seguite da Taiwan e Corea del Sud. Al contempo, l’investimento in quei mercati emergenti esportatori di materie prime come Sud Africa, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Messico, è considerato una copertura efficace dai rischi derivanti dagli elevati prezzi di materie prime e prodotti energetici.
Nella prima metà di quest’anno, le azioni giapponesi hanno sovraperformato il mercato globale, registrando una perdita di appena il 5,9% a fronte di un calo del 20,2% delle azioni globali. Inoltre, nonostante l’inflazione in crescita, gli economisti prevedono che l’indice dei prezzi al consumo del Paese raggiungerà una media del 2,8% quest’anno, ben al di sotto dei livelli previsti per le altre economie avanzate.
Il quadro generale mostra diverse opportunità per posizionare il nostro portafoglio sul mercato emergente. Con il sostegno di un esperto possiamo capire
Con quale strumento posizionarci?
Su quali azioni/settori puntare e per quanto tempo?
Quanta parte del portafoglio dedicare all’azionario emergente
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