MartketWatch ha analizzato i tre miti stagionali che riguardano ottobre: in genere gli analisti considerano il mese che viene un bear killer e un mese altamente volatile
Negli ultimi 125 anni i mercati orso sono terminati in ottobre otto volte, più che il doppio rispetto alla media compresa tra 3 e 4 degli altri mesi
Ottobre, il bear killer
Secondo MarketWatch su ottobre aleggiano tre miti: due falsi e uno vero. Il primo vuole che ottobre sia il mese con il maggior numero di cambiamenti di tendenza: quando il mercato nei mesi precedenti è stato toro allora diventa orso e viceversa. Tuttavia si tratta di una statistica non significativa. A partire dal 1900 stando al calendario dei mercati toro e orso elaborato da Ned Davis Research, è settembre ad aggiudicarsi il primato con 10 inversioni di tendenza. Seguono a perimetro con 9 ottobre e novembre. La media per gli altri mesi è tuttavia di 7, il che significa che non c’è una differenza statisticamente rilevante tra i tre mesi autunnali e i restanti mesi dell’anno. A considerare solo i mercati orso, si può invece convalidare la nomea di ottobre di essere un bear killer: i mercati orso sono terminati in ottobre otto volte, più che il doppio rispetto alla media compresa tra 3 e 4 degli altri mesi.
Hallowen Indicator: fine delle stagionalità negativa
Un’altra credenza che gira per i corridoi di Wall Street è che ottobre sia l’ultimo mese di sei caratterizzati da stagionalità negativa. In realtà questo non è del tutto un mito. È semplicemente vero solo un anno su quattro, e il 2021 non è uno di questi. Tale teoria si rifa’ al famoso modello stagionale dei sei mesi orso e dei sei mesi toro, riassunto in due massime borsistiche: “Sell in May and go away” e “Halloween Indicator”, per cui il mercato languirebbe di rendimenti tra maggio ed ottobre, mentre sarebbe generoso con gli investitori solo tra novembre e aprile. Da un punto di vista statistico, tuttavia emerge come tale modello stagionale valga solo per il terzo anno del ciclo presidenziale Usa. Tant’è che concentrandosi sui restanti tre anni di presidenza, non emerge alcuna differenza di rendimenti generati nei “due semestri borsistici”.
Il mese più volatile di tutti
L’unico pattern statisticamente significativo circa la stagionalità di ottobre è che effettivamente si tratta di un mese particolarmente volatile. E non solo al terzo anno del ciclo presidenziale: ottobre è stato in media il mese più volatile negli ultimi 120 anni. Anche dividendo l’ultimo secolo (e un quinto) in due diversi campioni temporali, ottobre si conferma al primo posto per volatilità in entrambi i campioni. Infine anche rimuovendo dal campione il 1929 e il 1987 – gli anni in cui si sono verificati (entrambi in ottobre) i due peggiori crash della storia del mercato azionario, la sostanza non cambia.