Il tutto parte a dicembre 2020, quando il Garante della privacy avvia un procedimento formale contro la piattaforma TikTok
Nei giorni scorsi è arrivata la decisione finale, quando l’Autorità ha comunicato il blocco della piattaforma
E dunque, a partire dal 9 febbraio, dando attuazione alle richieste del Garante, TikTok bloccherà tutti gli utenti italiani e chiederà di indicare di nuovo la data di nascita prima di continuare ad utilizzare l’app. Una volta identificato un utente al di sotto dei 13 anni, il suo account verrà rimosso.
Per identificare con ragionevole certezza gli utenti sotto i 13 anni, successivamente a questa prima verifica, la società si è impegnata a valutare ulteriormente l’uso di sistemi di intelligenza artificiale. Poiché l’individuazione di tali soluzioni richiede un bilanciamento tra la necessità di accurate verifiche e il diritto alla protezione dei dati dei minori, la società si è impegnata ad avviare con l’Autorità privacy dell’Irlanda, Paese nel quale la piattaforma ha fissato il proprio stabilimento principale, una discussione sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale a fini di “age verification”.
A seguito dell’intervento del Garante, dal 25 gennaio TikTok ha anticipato l’introduzione direttamente nell’app di un pulsante che permette agli utenti di segnalare rapidamente e facilmente altri utenti che sembrano avere meno di 13 anni. Tutto ciò sarà in aggiunta alle attuali misure esistenti.
TikTok si è anche impegnata a duplicare il numero dei moderatori di lingua italiana dei contenuti presenti sulla piattaforma.
Inoltre, al 4 febbraio la piattaforma lancerà una campagna informativa sia sulla app che su altri canali. Sulla app, la società invierà notifiche push agli utenti prima di bloccarli, e li informerà sul requisito dell’inserimento dell’età. Verranno pubblicati anche dei banner per fornire link con informazioni sugli strumenti di sicurezza e su come cambiare le impostazioni del profilo da “pubblico” a “privato”. Sul web e sulla carta stampata la campagna si rivolgerà specificamente ai genitori, ribadendo, tra l’altro, il limite di età per l’iscrizione alla piattaforma.
“Il comportamento collaborativo tenuto da Tik Tok, così come le misure adottate per attenuare i danni sono fattori fondamentali che verranno presi in considerazione nei procedimenti sanzionatori dal Garante. I problemi connessi all’utilizzo di Tik Tok hanno indubbiamente una portata europea come dimostrato dallo stesso Garante della privacy che, pochi giorni fa, ha chiesto allo European data protection board di attivare una task force ad hoc proprio per occuparsi a livello coordinato e paneuropeo delle criticità causate dalla piattaforma soprattutto in casi di utilizzo da parte di giovanissimi. Tecnologie innovative potranno giocare un ruolo primario in questa battaglia, poiché potranno essere implementati software sempre più sofisticati che individuino e blocchino contenuti vietati, violenti, volgari, discriminatori, oppure essere sviluppati sistemi di machine learning che utilizzano algoritmi per analizzare dati al fine di identificare comportamenti sospetti e segnalarli in modo celere ed efficace” concludono gli avvocati