Syz AM, a caccia di reddito sicuro in tempi di incertezza

27.11.2019
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Chiunque tra i gestori di fondi più esperti sa bene che il rischio di eventi macroeconomici è una costante degli investimenti a lungo termine. Ma il contesto attuale non sembra riflettere il tipico esempio di sconvolgimento top-down. Parola a Roberto Magnatantini, portfolio manager del fondo Oyster Global High Dividend presso Syz Asset Management
Per Syz Asset Management, l'incertezza del momento attuale è tale da causare confusione tra azioni e obbligazioni
Secondo il manager "le banche centrali hanno prodotto il maggiore impatto sui mercati. Decenni di mentalità di mercato tradizionale sono stati completamente ribaltati"
“Dall'ultima crisi finanziaria, siamo stati sottoposti a un esperimento di politica monetaria storico e senza precedenti, abbiamo osservato un'ascesa stellare del populismo globale in balia di un lunatico presidente statunitense e ci siamo sorbiti l'interminabile saga della Brexit”.
“Tutto questo senza nemmeno considerare la guerra commerciale tuttora in corso, in grado di compromettere la crescita globale”. Comincia così la sua riflessione sul mondo degli investimenti Roberto Magnatantini, portfolio manager del fondo Oyster Global High Dividend presso Syz Asset Management.
“Indubbiamente, le banche centrali hanno prodotto il maggiore impatto sui mercati. Decenni di mentalità di mercato tradizionale sono stati completamente ribaltati. Chi avrebbe mai potuto prevedere che gli investitori istituzionali avrebbero fatto la fila per acquistare titoli di Stato a rendimento negativo, con la certezza matematica di perdere denaro alla scadenza? Il reddito fisso sarà pur sempre fisso, ma ad oggi non produce un granché in termini di income”, aggiunge Magnatantini.
Per il manager, “viviamo un momento davvero estremo, in cui gli investitori utilizzano le azioni per generare reddito e le obbligazioni per il rendimento del capitale. Tuttavia, indipendentemente dall'attuale anomalia, le azioni non possono sostituirsi al reddito fisso”.
“Il profilo di rischio non è lo stesso. Eppure, coniugare obbligazioni e azioni fruttifere può offrire una fonte di reddito sicura e diversificata sul lungo periodo. La domanda cruciale è: come possono fare gli investitori per affrontare i mercati azionari globali in una fase di complessità macroeconomica e di valutazioni elevate?”, si chiede Magnatantini.
“Una cupa confluenza di fattori e dati recenti - prosegue il manager - ha messo in evidenza un chiaro rallentamento ciclico. Finora, la situazione è rimasta parzialmente in sospeso per effetto dell'intervento di politica monetaria. Questo ulteriore livello di complessità spiega perché i mercati sono apparsi nervosi e perché abbiamo assistito a un periodo così lungo di sovraperformance da parte di società quality growth”.
“Crescita scarsa, tassi d'interesse bassi e incertezza creano infatti le condizioni ideali per far sì che le azioni di qualità prosperino. Pertanto, abbiamo osservato un premio cospicuo su titoli difensivi e di qualità. Benché il ragionamento a sostegno della migrazione verso la qualità appaia ovvio, il quadro è molto più complesso”, sottolinea Magnatantini.
“Se è vero - prosegue - che il rischio di recessione è aumentato, è anche vero che esso è anticipato in maggior misura dal mercato. Inoltre, resta da capire l'entità di tale recessione. Secondo la nostra opinione, l'eccesso di pessimismo implica che i mercati celino un potenziale di ulteriore rialzo. Per questo motivo, gli investitori dovrebbero prendere in considerazione un'esposizione più bilanciata che vada oltre i settori tradizionalmente difensivi”.
“Abbiamo incrementato la nostra esposizione a società cicliche selezionate high quality, come Valeo, impresa francese produttrice di componenti per il settore automobilistico. La componentistica per auto rappresenta l'epicentro della ciclicità, essendo un comparto represso dal disfattismo dei consumatori e dal taglio della spesa sui beni più onerosi”, aggiunge Magnatantini.
“Eppure, malgrado le difficoltà, l'economia europea può contare su solidi fattori di sostegno. Ad esempio, dati recenti suggeriscono che la disoccupazione nell'UE avrebbe toccato il livello più basso da gennaio del 2000. L'attuale divario di valutazione tra titoli ciclici malridotti e titoli difensivi di qualità ha raggiunto anch'esso livelli storicamente estremi, anche se la rotazione di valore iniziata a settembre ha accorciato la distanza”, sottolinea ancora il manager.
“Malgrado il persistere di alcune difficoltà cicliche, riteniamo che si tratti di un buon punto di ingresso per chi è interessato a investire nel lungo periodo. Nel contesto attuale, per generare un flusso di reddito superiore al 4%, abbiamo combinato tre classi di azioni. La prima, che rappresenta ‘l'ancora', è costituita da titoli difensivi di qualità come Nestlé, Merck e NextEra. Sono azioni di qualità classiche che generano liquidità nel tempo e compensano i costi legati al potere di pricing e all'eccellenza operativa”, spiega Magnatantini.
“Nella seconda categoria - continua - troviamo gli ‘acceleratori'. Si tratta di società innovative capaci di offrire un livello di crescita dei dividendi superiore nel tempo. Un buon esempio è Infosys, società indiana di outsourcing e consulenza nel settore IT. A fronte di un attuale rendimento del 2,69%, esiste un notevole potenziale di accrescimento del dividendo man mano che l'azienda amplia la propria presenza nel mondo dei servizi digitali”.
“Siamo dell'idea - commenta ancora Magnatantini - che un recente allarme in materia di whistleblowing abbia creato un buon punto di ingresso. Il terzo gruppo è composto da titoli maggiormente legati all'universo delle situazioni speciali. Si tratta di società di qualità che potrebbero essere state vittime di vendite indiscriminate a causa del prevalere di un pessimismo macroeconomico, settoriale o di stile".
“Siccome le tre categorie offrono risultati diversi nel corso del ciclo economico, il processo di combinazione crea un effetto dinamico che permette di uniformare la performance nel tempo e di sostenerla grazie alla generazione di reddito elevato e costante. Il mercato azionario, intrinsecamente, potrà anche essere più rischioso di quello del reddito fisso, ma costituisce una base altamente complementare per diversificare le idee di reddito”, conclude Magnatantini.
“Indubbiamente, le banche centrali hanno prodotto il maggiore impatto sui mercati. Decenni di mentalità di mercato tradizionale sono stati completamente ribaltati. Chi avrebbe mai potuto prevedere che gli investitori istituzionali avrebbero fatto la fila per acquistare titoli di Stato a rendimento negativo, con la certezza matematica di perdere denaro alla scadenza? Il reddito fisso sarà pur sempre fisso, ma ad oggi non produce un granché in termini di income”, aggiunge Magnatantini.
Le azioni sono obbligazioni e viceversa
Per il manager, “viviamo un momento davvero estremo, in cui gli investitori utilizzano le azioni per generare reddito e le obbligazioni per il rendimento del capitale. Tuttavia, indipendentemente dall'attuale anomalia, le azioni non possono sostituirsi al reddito fisso”.
“Il profilo di rischio non è lo stesso. Eppure, coniugare obbligazioni e azioni fruttifere può offrire una fonte di reddito sicura e diversificata sul lungo periodo. La domanda cruciale è: come possono fare gli investitori per affrontare i mercati azionari globali in una fase di complessità macroeconomica e di valutazioni elevate?”, si chiede Magnatantini.
“Una cupa confluenza di fattori e dati recenti - prosegue il manager - ha messo in evidenza un chiaro rallentamento ciclico. Finora, la situazione è rimasta parzialmente in sospeso per effetto dell'intervento di politica monetaria. Questo ulteriore livello di complessità spiega perché i mercati sono apparsi nervosi e perché abbiamo assistito a un periodo così lungo di sovraperformance da parte di società quality growth”.
“Crescita scarsa, tassi d'interesse bassi e incertezza creano infatti le condizioni ideali per far sì che le azioni di qualità prosperino. Pertanto, abbiamo osservato un premio cospicuo su titoli difensivi e di qualità. Benché il ragionamento a sostegno della migrazione verso la qualità appaia ovvio, il quadro è molto più complesso”, sottolinea Magnatantini.
“Se è vero - prosegue - che il rischio di recessione è aumentato, è anche vero che esso è anticipato in maggior misura dal mercato. Inoltre, resta da capire l'entità di tale recessione. Secondo la nostra opinione, l'eccesso di pessimismo implica che i mercati celino un potenziale di ulteriore rialzo. Per questo motivo, gli investitori dovrebbero prendere in considerazione un'esposizione più bilanciata che vada oltre i settori tradizionalmente difensivi”.
Un punto di ingresso interessante
“Abbiamo incrementato la nostra esposizione a società cicliche selezionate high quality, come Valeo, impresa francese produttrice di componenti per il settore automobilistico. La componentistica per auto rappresenta l'epicentro della ciclicità, essendo un comparto represso dal disfattismo dei consumatori e dal taglio della spesa sui beni più onerosi”, aggiunge Magnatantini.
“Eppure, malgrado le difficoltà, l'economia europea può contare su solidi fattori di sostegno. Ad esempio, dati recenti suggeriscono che la disoccupazione nell'UE avrebbe toccato il livello più basso da gennaio del 2000. L'attuale divario di valutazione tra titoli ciclici malridotti e titoli difensivi di qualità ha raggiunto anch'esso livelli storicamente estremi, anche se la rotazione di valore iniziata a settembre ha accorciato la distanza”, sottolinea ancora il manager.
“Malgrado il persistere di alcune difficoltà cicliche, riteniamo che si tratti di un buon punto di ingresso per chi è interessato a investire nel lungo periodo. Nel contesto attuale, per generare un flusso di reddito superiore al 4%, abbiamo combinato tre classi di azioni. La prima, che rappresenta ‘l'ancora', è costituita da titoli difensivi di qualità come Nestlé, Merck e NextEra. Sono azioni di qualità classiche che generano liquidità nel tempo e compensano i costi legati al potere di pricing e all'eccellenza operativa”, spiega Magnatantini.
Opportunità di valore superiore
“Nella seconda categoria - continua - troviamo gli ‘acceleratori'. Si tratta di società innovative capaci di offrire un livello di crescita dei dividendi superiore nel tempo. Un buon esempio è Infosys, società indiana di outsourcing e consulenza nel settore IT. A fronte di un attuale rendimento del 2,69%, esiste un notevole potenziale di accrescimento del dividendo man mano che l'azienda amplia la propria presenza nel mondo dei servizi digitali”.
“Siamo dell'idea - commenta ancora Magnatantini - che un recente allarme in materia di whistleblowing abbia creato un buon punto di ingresso. Il terzo gruppo è composto da titoli maggiormente legati all'universo delle situazioni speciali. Si tratta di società di qualità che potrebbero essere state vittime di vendite indiscriminate a causa del prevalere di un pessimismo macroeconomico, settoriale o di stile".
“Siccome le tre categorie offrono risultati diversi nel corso del ciclo economico, il processo di combinazione crea un effetto dinamico che permette di uniformare la performance nel tempo e di sostenerla grazie alla generazione di reddito elevato e costante. Il mercato azionario, intrinsecamente, potrà anche essere più rischioso di quello del reddito fisso, ma costituisce una base altamente complementare per diversificare le idee di reddito”, conclude Magnatantini.