Tutti i principali aggregati della domanda interna risultano in contrazione, con il -8,7% per i consumi finali nazionali e il -14,9% per gli investimenti fissi lordi
Dal punto di vista settoriale al primo posto su base tendenziale si colloca il comparto commercio, trasporto, alloggio e ristorazione con il -28,6%
Secondo un’analisi dell’Ufficio economico Confesercenti ogni italiano spenderà 1.900 euro in meno nel 2020
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori: “La chiave di volta per risollevare il Paese è restituire capacità di spesa a chi ha avuto una caduta del proprio reddito disponibile”
Nello specifico, tutti i principali aggregati della domanda interna risultano in contrazione, con il -8,7% per i consumi finali nazionali e il -14,9% per gli investimenti fissi lordi. Le esportazioni e le importazioni di beni e servizi, invece, hanno subito un calo rispettivamente del 26,4% e del 20,5%. Decisa anche la contrazione della spesa delle famiglie, pari al -12,4% in termini congiunturali, con un calo del 21,4% per gli acquisti di beni durevoli, del 4,4% dei beni non durevoli, del 15,8% dei servizi e del 15,1% dei beni semidurevoli.
Le variazioni per settori
Ma l’eredità più pesante della recessione pandemica, continua Confesercenti, “è costituita dalle ampie distruzioni settoriali”. Secondo quanto rilevato dall’Istat, alla prima posizione su base congiunturale si colloca l’industria con il -20,2%, trainata in particolare dal comparto delle costruzioni con il -22,0%. Seguono i servizi con un -11,0% spinto soprattutto da commercio, trasporto, alloggio e ristorazione (-21,3%). Rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, invece, al primo posto si colloca proprio il comparto commercio, trasporto, alloggio e ristorazione con il -28,6%, seguito dall’industria nel complesso con il -27,4%.
“Le ferite lasciate dal lockdown – aggiunge Confesercenti – sono dunque più profonde del previsto e potrebbero condizionare a lungo il tessuto imprenditoriale, causando lacerazioni permanenti”. Secondo l’associazione, è necessario “uno scatto in avanti, puntando con decisione ad accelerare il percorso di ripresa della nostra economia”. Il decreto agosto, in particolare, conterrebbe interventi importanti, ma le “maglie dei provvedimenti sono troppo strette e rischiano di escludere molte piccole e medie imprese dai sostegni”. L’acceleratore, continua Confesercenti, dovrebbe essere premuto soprattutto per commercio, pubblici esercizi e turismo, considerando che solo il turismo internazionale potrebbe subire una perdita di 20 miliardi di euro (tra l’altro non recuperabile con la ripresa del pil).
“È necessario ampliare i sostegni alle imprese e riformare fisco e lavoro in direzione di una maggiore flessibilità. Dando, allo stesso tempo, un nuovo slancio all’innovazione, utilizzando le risorse europee per investire in infrastrutture materiali e immateriali e finanziare la formazione diffusa per le micro e piccole imprese”, conclude l’Ufficio economico di Confesercenti. Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, invece, “la chiave di volta per risollevare il Paese è restituire capacità di spesa a chi ha avuto una caduta del proprio reddito disponibile”.
Uno sguardo sul resto del mondo
Non manca infine uno sguardo da una parte all’altra dell’Oceano. Secondo l’Istat nel secondo trimestre il prodotto interno lordo ha subito una contrazione in termini congiunturali del 13,8% in Francia, del 9,7% in Germania e del 9,1% negli Stati Uniti. In termini tendenziali, invece, resta al primo posto la Francia con il -19%, seguita dalla Germania al -11,3% e dagli Stati Uniti al -9,1%. Complessivamente nei paesi dell’area euro si stima un crollo del 12,1% rispetto al primo trimestre del 2020 e del 15% rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.