Sell-off titoli bancari italiani: pesano spread e Npl

22.1.2019
Tempo di lettura: 2'
Prosegue la cattiva performance delle banche. Il sell-off dei titoli bancari italiani è dovuto al sempre elevato spread nonché allo storno degli Npl. La view di Notz Stucki
Lo spread dei titoli italiani rispetto ai bund resta comunque molto alto rispetto ai valori di marzo 2018
La cancellazione degli Npl nel breve periodo ha riflessi negativi sul conto economico delle società
Pesano sul comparto Montepaschi e Carige

Performance annua dei principali titoli bancari italiani al 16/1/2019. Fonte Notz Stucki
Secondo l'asset manager Notz Stucki, il sell-off titoli bancari italiani potrebbe proseguirere anche nelle prossime settimane, a causa di varie ragioni.
Nonostante sia diminuito, lo spread dei titoli italiani rispetto ai bund resta comunque molto alto rispetto ai valori di marzo 2018. Ciò sta provocando di già un maggior costo di funding per le banche, con conseguente impatto negativo sui loro bilanci.
Inoltre incide negativamente anche lo storno dei non performing loan. I quali sul lungo periodo hanno il "merito" di far acquisire un maggior grado di solvibilità. Tutavia, nel breve periodo hanno riflessi negativi sul conto economico delle società.
La Bce ha richiesto espressamente agli istituti europei di svalutare progressivamente gli stock di crediti deteriorati entro delle precise date di scadenza, diverse per ogni controparte.
Il sistema bancario più colpito da queste richieste di "pulizia" è quello italiano, il quale contava a novembre un ammontare pari a circa 37,5 miliardi.
Le scadenze temporali dipendono dallo stato di salute della banca e dall'incidenza del peso dei Npl in portafoglio, destinati ad essere smaltiti mediamente entro il 2026.
Tra le banche italiane, la situazione più dolente resta quella di Montepaschi. Lo scorso dicembre la Vigilanza Europea ha indicato i requisiti prudenziali da rispettare per il 2019 per incrementare la redditività e per migliorare la propria posizione patrimoniale.
La volatilità sull'andamento dei titoli bancari italiani è dovuta anche al caso Carige. L'istituto genovese potrebbe richiedere allo stato italiano di attivare il decreto sulla garanzia statale delle nuove emissioni obbligazionarie e degli eventuali finanziamenti erogati dalla Banca d'Italia.
La banca ligure è stata da poco commissariata dalla Bce dopo l'ennesimo tentativo fallito di aumento di capitale. A tutto ciò si aggiunge l'incertezza sulle previsioni economiche, in quanto secondo il bollettino odierno di Banca d'Italia il Paese rischia di entrare in una recessione tecnica, con una stima della crescita del Pil per il 2019 rivista al ribasso, dall'1% allo 0,6%.
L'asset manager segnala tuttavia che alcune banche italiane, grazie alla loro solidità, pagano un tasso minore rispetto a quello pagato sul debito dallo Stato.
Sell-off titoli bancari: spread e Npl
Nonostante sia diminuito, lo spread dei titoli italiani rispetto ai bund resta comunque molto alto rispetto ai valori di marzo 2018. Ciò sta provocando di già un maggior costo di funding per le banche, con conseguente impatto negativo sui loro bilanci.
Inoltre incide negativamente anche lo storno dei non performing loan. I quali sul lungo periodo hanno il "merito" di far acquisire un maggior grado di solvibilità. Tutavia, nel breve periodo hanno riflessi negativi sul conto economico delle società.
Le richieste della Bce
La Bce ha richiesto espressamente agli istituti europei di svalutare progressivamente gli stock di crediti deteriorati entro delle precise date di scadenza, diverse per ogni controparte.
Un colpo al sistema italiano
Il sistema bancario più colpito da queste richieste di "pulizia" è quello italiano, il quale contava a novembre un ammontare pari a circa 37,5 miliardi.
Le scadenze temporali dipendono dallo stato di salute della banca e dall'incidenza del peso dei Npl in portafoglio, destinati ad essere smaltiti mediamente entro il 2026.
Montepaschi e Carige
Tra le banche italiane, la situazione più dolente resta quella di Montepaschi. Lo scorso dicembre la Vigilanza Europea ha indicato i requisiti prudenziali da rispettare per il 2019 per incrementare la redditività e per migliorare la propria posizione patrimoniale.
La volatilità sull'andamento dei titoli bancari italiani è dovuta anche al caso Carige. L'istituto genovese potrebbe richiedere allo stato italiano di attivare il decreto sulla garanzia statale delle nuove emissioni obbligazionarie e degli eventuali finanziamenti erogati dalla Banca d'Italia.
La banca ligure è stata da poco commissariata dalla Bce dopo l'ennesimo tentativo fallito di aumento di capitale. A tutto ciò si aggiunge l'incertezza sulle previsioni economiche, in quanto secondo il bollettino odierno di Banca d'Italia il Paese rischia di entrare in una recessione tecnica, con una stima della crescita del Pil per il 2019 rivista al ribasso, dall'1% allo 0,6%.
L'asset manager segnala tuttavia che alcune banche italiane, grazie alla loro solidità, pagano un tasso minore rispetto a quello pagato sul debito dallo Stato.