Sec e meme stock: il mercato così com'è va rivisto?

10.6.2021
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La frenesia borsistica provocata dalle meme stock ha destato l'attenzione della Sec. Con sempre più investitori che si danno al trading, il “payment for order flow" è ancora ammissibile?
Come riporta il Wall Street Journal a seguito dell’aumento del trading dei piccoli investitori privati la Sec potrebbe prendere dei provvedimenti
Solo circa il 53% di tutte le negoziazioni nel mese di gennaio è passato tramite le borse. La restante parte ha coinvolto wholesalers e dark pool
Le azioni di Virtu Financial, il secondo principale market maker negli Stati Uniti, sono scese del 7,7% dopo il discorso di mercoledì di Gensler, il nuovo presidente della Sec
La Securities and Exchange Commission, la Consob americana, alla luce dell'impennata del trading da parte dei singoli investitori in azioni meme come AMC Entertainment Holdings e GameStop, sta prendendo in considerazione modifiche ad alcune delle regole fondamentali del mercato azionario. Parlando ad una conferenza del settore mercoledì, il presidente della Sec, Gary Gensler, ha delineato un possibile intervento sulla struttura del mercato, in particolare circa il ruolo che hanno i traders “ad alta velocità” nell'esecuzione degli ordini di molti piccoli investitori e l'aumento dei broker online, la cui tecnologia può invogliare le persone a fare più trading. A fare il punto è un articolo del Wall Street Journal.
Gensler, che ha assunto la direzione della Sec in aprile, ha rinnovato le sue critiche al sistema attuale per cui molti degli ordini piazzati dai singoli investitori vengono eseguiti da tarderà ad alta velocità conosciuti come “wholesalers”, quali Citadel Securities e Virtu Financial - per citare i più rilevanti -, invece che passare per gli scambi pubblici. In pratica queste grandi società pagano i broker per il flusso di ordini dei loro clienti. In questo modo, il piccolo investitore può beneficiare di costi di trading ridotti perché le commissioni che i broker al dettaglio applicano possono essere sovvenzionate dai pagamenti che ricevono dai market maker all'ingrosso. La famosa app di trading Robinhood è in grado di offrire un trading a zero commissioni grazie a questo meccanismo. Brokers, traders e anche accademici sostengono dunque che società come Citadel Securities e Virtu fanno risparmiare ai singoli investitori miliardi di dollari all'anno a livello complessivo.
Tuttavia questo sistema, conosciuto come “payment for order flow”, solleva un problema di conflitto d'interesse. I broker possono essere incentivati a indirizzare gli ordini dei clienti al miglior offerente piuttosto che a quello che offre i prezzi migliori e l'esecuzione più veloce. Gensler è dell'avviso che gli investitori individuali potrebbero ottenere prezzi migliori se più scambi fossero fatti sulle borse pubbliche. Solo circa il 53% di tutte le negoziazioni nel mese di gennaio è stato fatto sulle borse tradizionali, mentre il resto ha coinvolto grossisti e sedi di negoziazione note come dark pool, borse elettroniche, dove è possibile effettuare operazioni in modo anonimo e senza rendere pubblici i prezzi nonché i quantitativi delle azioni scambiate. "La questione è se i nostri mercati azionari sono efficienti come potrebbero essere, alla luce dei cambiamenti tecnologici e dei recenti sviluppi", ha dichiarato Gensler alla conferenza Piper Sandler Global Exchange and FinTech di mercoledì.
Le azioni di Virtu sono scese del 7,7% dopo il discorso di Gensler. Virtu gestisce tra il 25% e il 30% del flusso di ordini degli investitori individuali nelle azioni degli Stati Uniti, e le sue azioni sono aumentate quest'anno durante la frenesia dei meme-stock. Citadel Securities, l'unico grossista con una quota di mercato maggiore, non è quotata in borsa.
Le azioni di Virtu sono scese del 7,7% dopo il discorso di Gensler. Virtu gestisce tra il 25% e il 30% del flusso di ordini degli investitori individuali nelle azioni degli Stati Uniti, e le sue azioni sono aumentate quest'anno durante la frenesia dei meme-stock. Citadel Securities, l'unico grossista con una quota di mercato maggiore, non è quotata in borsa.