Secondo il Wall Street Journal la Securities and Exchange Commission è prossima ad accusare Elon Musk di aver violato l’accordo trovato nell’aprile del 2019 circa i suoi tweet
Intanto le même stock hanno ripreso la loro corsa al rialzo. Amo (+95%) perde giovedì il 30%. Le perdite complessive potrebbero essere circa di 4,5 miliardi di dollari
Una storia che va avanti dal 2018
I dissapori tra Sec e Musk, sebbene tornati agli altari della cronaca di recente, non sono nuovi. Già nel 2018 l’autorità di vigilanza non solo aveva avvertito l’imprenditore, ma l’aveva citato in giudizi per tweet ritenuti fraudolenti. Il caso si risolse con una multa da 40 milioni di dollari (20 sul portafoglio di Musk, 20 sui conti di Tesla) e modifiche alla corporate governance di Tesla. Come parte dell’accordo, inoltre fu previsto un modo per limitare la “cattiva” abitudine da social di Elon: Tesla doveva pre-approvare qualsiasi dichiarazione del suo amministratore delegato che avrebbe potuto influenzare i mercati. Ma come sostiene il Wall Street Journal tale previsione non ha avuto l’effetto sperato, tanto che la Sec ha redarguito Tesla sostenendo che alcuni twitt del suo ceo nel biennio 2018-19 non erano passati al vaglio dell’approvazione interna. La risposta del colosso delle auto elettriche è stata che il contenuto di tali messaggi non era nell’ambito dell’accordo.
Quale sarà la prossima mossa?
La risposta di Alison Nathan, giudice distrettuale degli Stati Uniti chiamato in causa nel 2019, è stato un invito ad ambo le parti a “mettersi i pantaloni della ragionevolezza” e risolvere la questione. Al che la Consob americana e il colosso delle auto elettriche hanno concordato nell’aprile dello stesso anno di restringere l’elenco delle voci richieste per la pre-approvazione e dunque si è passati da qualsiasi comunicazione scritta che potrebbe essere materiale per gli azionisti a nove specifici argomenti che devono passare al vaglio degli avvocati di Tesla prima che Musk li possa twittare. Secondo quanto rilanciato dal Wall Street Journal, la Sec nell’ultima settimana ha mosso l’accusa che anche il secondo accordo sia stato violato nel corso degli ultimi mesi. Ma secondo lo stesso quotidiano sono poche le carte che la Sec può ancora giocarsi. Una prima via è quella di tornare alla corte federale. Una seconda è quella di chiedere l’annullamento dell’intero accordo e riprendere la sua causa per frode contro Musk, con il potenziale di farlo escludere dai mercati pubblici.
La febbre delle meme stock è tornata?
Nel mentre le meme stock, i titoli i cui ordini di acquisto si propagano attraverso i canali social, sono tornate a crescere dopo l’impennata del titolo GameStop a fine maggio scorso. Il nuovo titolo protagonista sembra essere AMC, catena di cinema, che negli scorsi giorni è arrivata a guadagnare il 95% in borsa. Ma non è l’unica ad essere andata al rialzo. Sono balzate anche le azioni di Blackberry (+30,09%), Koss (+68,6%) e Gamestop (+13,35%). Come è stato per la società di videogiochi, le perdite conseguenti il rialzo e i relativi short squeeze potrebbero essere significative. Stando ai dati della società di analisi finanziaria Ortex aggiornati a mercoledì, le perdite potenziali derivanti dalle scommesse ribassiste sulle 10 azioni statunitensi più shortate ammontano a 4,5 miliardi di dollari dopo l’ultimo rally dei meme stock. Dei 4,5 miliardi di dollari di perdite, 2,75 miliardi deriverebbero proprio dalle scommesse ribassiste su AMC. Intanto nel pomeriggio di giovedì, dopo che la società ha detto di stare vendendo 11 milioni di azioni, il titolo ha perso più del 30%.