Il 67% degli italiani teme che le tensioni avranno un effetto di almeno uno o due anni sull’andamento sui prezzi
Nei numeri di Confesercenti, la corsa all’inflazione rischia di generare un crollo dei consumi delle famiglie pari a 4 miliardi
“È significativo che il tasso di inflazione percepito non sia così distante da quello reale, il che significa che le risposte non sono guidate dall’emotività”, osserva Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi. “L’effetto negativo di un’inflazione percepita elevata, però, può essere quello di una contrazione dei consumi e degli acquisti, soprattutto di beni voluttuari. Una tendenza già in atto, che potrebbe accentuarsi, sul fronte degli acquisti, con l’effetto combinato della guerra in Ucraina”. Secondo il sondaggio, infatti, il 71% degli italiani punta a ridurre i consumi. E c’è anche chi sta valutando di cambiare gestore dell’elettricità e del gas o lo ha appena fatto (35%).
Nei numeri di Confesercenti, come anticipato, la corsa all’inflazione rischia dunque di generare un buco da 4 miliardi in termini di minore crescita della spesa delle famiglie entro la fine del 2022 e da 11 miliardi nel triennio. E inciderà anche sui tassi bancari, determinando ulteriori costi per le imprese pari a 5 miliardi di euro già nel 2023. “La drammaticità della situazione richiede interventi adeguati e urgenti”, scrive l’associazione in una nota, ribadendo a tal proposito “l’opportunità di avviare un percorso di concertazione antinflazionistica sulla base dell’esperienza maturata nel 1992-93”.
L’obiettivo, aggiunge, dovrà essere “innanzitutto la messa a punto di automatismi fiscali capaci di smorzare la volatilità dei prezzi dell’energia, sui quali il peso delle imposte è tuttora elevatissimo. Occorre altresì definire un congruo periodo di allungamento delle moratorie sui prestiti bancari, dal momento che il regolare rientro dai prestiti contratti durante la pandemia è messo a rischio dall’impatto dei maggiori costi delle materie prime sui margini delle imprese”. Cittadini e pmi, conclude Confesercenti, saranno chiamati a pagare un prezzo molto elevato. “Di fronte a questa prospettiva, è auspicabile che si sappia rispondere con la stessa unità di intenti che ha consentito di limitare i danni economici e sociali della pandemia”.