Recessione in vista: i gestori ne sono sicuri

13.4.2022
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Lo spettro della recessione alleggia sul Vecchio Continente. Ma per i gestori di fondi i mercati azionari hanno ancora margine di crescita. L'energia è il settore preferito
Bofa ha pubblicato l'European Fund Manager Survey di marzo, sondaggio condotto tra i gestori di fondi europei per misurare il sentiment di mercato
L'81% degli intervistati prevede un indebolimento dell'economia europea nel corso del prossimo anno. SI tratta della percentuale più alta dal 2011
Il 41% dei gestori è dell'avviso che la sottoperformance ciclica continuerà anche nei prossimi mesi. Energia, assistenza sanitaria e l'industria mineraria sono i settori più sovrappesati
Dopo un anno e mezzo di crescita economica e dei mercati azionari, tutto d'un tratto la guerra sembra avere spento i bollori di analisti e investitori. Tant'è che all'orizzonte ora si vedono nubi di recessione. O perlomeno questo è quanto vedono i gestori di fondi europei, intervistati nella consueta survey mensile di Bofa. Per otto gestori su dieci - la percentuale più alta dal 2011 - è infatti da prevedersi un forte indebolimento dell'economia europea nel corso dell'anno.
La recessione è il rischio principale
Anche fuori dal vecchio continente i venti di recessione soffiano forte. Il 71% degli investitori pensa che la crescita globale sia destinata a indebolirsi, la percentuale più alta mai registrata da quando esiste il sondaggio. Per il 39% la Cina invece se la caverà, mentre il 28% è convinto che la politica zero-Covid del paese, foriera di nuovi lockdown, si tradurrà in una crescita interna più debole. Ad ogni modo, il 26% considera la recessione globale come il più grande rischio per i mercati, seguito da banche centrali avverse (25%, in aumento dal 9% del mese scorso), inflazione (21%) e il conflitto Russia/Ucraina (16%, in calo dal 44% del mese scorso).
Mercati ancora al rialzo?
Nonostante i crescenti timori di recessione, il 59% degli intervistati pensa che le azioni europee raggiungeranno nuovi massimi, sulla scia del rally del 10% di marzo. Solo il 28% degli investitori invece vede spazio per un nuovo ribasso del mercato. Sta di fatto che l'85% si aspetta che gli utili per azione attesi a 12 mesi per l'Europa si abbassino rispetto all'attuale livello record, come le pressioni sui margini stanno aumentando a causa del rallentamento dell'attività economica. In questo contesto il 37% considera che il rischio principale di portafoglio sia non avere abbastanza coperture difensive. Quanto al timing di riduzione della componente azionaria, il 24% è preoccupato di ridurla troppo tardi, mentre solo il 17% di ridurla troppo presto.
Energetici su, banche giù
Nonostante nelle ultime settimane, come il mercato è rimbalzato, i ciclici europei hanno raggiunto nuovi minimi rispetto ai difensivi, il 41% degli investitori si aspetta che la sottoperformance dei ciclici continui a causa del rallentamento della crescita economica. A livello settoriale l'energia europea è il settore più popolare tra i gestori. Il 35% degli intervistati, la quota più alta dal 2012, ha dichiarato infatti di avere un sovrappeso energetico. Healthcare e mining chiudono il podio dei settori preferiti in questa fase di mercato. Di contro, l'esposizione alle banche, a inizio anno la più in voga, è sfumata ed è ora si avvicina alla neutralità. Infine, a livello geografico il Regno Unito rimane il mercato azionario preferito in Europa, mentre Germania e Italia sono i paesi da evitare.
