Appena sette anni. Il mercato cinese della finanza sostenibile ha iniziato a svilupparsi di recente. Tutto è iniziato nel 2015 quando il Comitato centrale del Partito e il Consiglio di Stato hanno pubblicato il Piano di riforma integrato per la promozione del progresso ecologico con l’obiettivo di promuovere il progresso ecologico e gli investimenti sostenibili. Un esordio recente che ha avuto comunque “una rapida crescita sostenuta dallo sviluppo del sistema finanziario, dalle nuove politiche favorevoli e da iniziative come il mercato del commercio del carbonio. Infatti, tra il 2014 e il 2021 la Cina é stata il secondo paese leader in termini di emissioni di obbligazioni sostenibili, seconda solo agli Stati Uniti” spiega Martina Caselli di MainStreet Partners. Inoltre, i doppi obiettivi che la Cina ha prefissato, ovvero raggiungere il picco di carbonio entro il 2030 e la neutralità entro il 2060, potranno favorire gli investimenti esteri nelle industrie e nei prodotti finanziari sostenibili. A partire dal 2015 infatti, sono state sviluppate diverse norme e linee guida per promuovere la sostenibilità a livello di investimenti, aziende e nel settore bancario, e nel 2021 ha sviluppato il primo standard di divulgazione finanziaria verde gestito dal China Financial Standardization Technical Committee (CFSTC).
La Cina sta suscitando dunque grande interesse con l’annuncio dei suoi obiettivi di sostenibilità. In futuro verranno incentivati corporate governance e investimenti sostenibili. E tutto questo avrà un crescente impatto sulle scelte di investimento. Investire nell’Esg cinese si può? E’ una occasione? O è ancora un mercato troppo rischioso e poco trasparente?
Gli analisti si dividono su questa opportunità ma condividono l’idea che per farlo è necessario fare riferimento a un consulente che possa leggere il livello di trasparenza del nostro investimento e dettagliarne rendimento e potenziali rischi.
I numeri
Secondo MainStreet Partners, sempre più aziende cinesi pubblicano dati relativi alla sostenibilità: a metà del 2020, 1.021 società cinesi quotate in RMB nelle borse di Shenzhen e Shanghai) avevano pubblicato rapporti ESG annuali (compresi quelli etichettati come sostenibilità; responsabilità sociale dell’impresa (CSR)ecc.), rispetto alle 371 società del 2009. Inoltre, sta crescendo il numero di fondi ESG e sempre più istituzioni aderiscono al PRI, 74 nel 2021 rispetto ai 20 del 2020.
Gli standard
“Nonostante il progresso notevole, è importante considerare che a causa della mancanza di standard unificati, i dati ESG pubblicati possono essere incompleti e non sempre credibili” precisa Caselli. Occorre dunque un adattamento specifico e un approccio differenziato, o dovremmo considerare i criteri ESG come principi d’investimento universali? Questa domanda mette in evidenza l’importanza di calare l’investimento nella realtà specifica in qui viene fatto. Che tipo di mercato è quello su cui scommettiamo? Che prospettive ha? Quali cambiamenti sta vivendo e che possono rappresentare una opportunità?
Le prospettive
A livello sociale le condizioni stanno migliorando almeno nella formalità, ad esempio con l’approvazione della ratifica di 20 convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sul lavoro forzato nell’Aprile 2022, “ma il trattamento dei lavoratori e le questione di salute pubblica come l’inquinamento nelle città, rimangono punti critici per l’intero stato. Inoltre, le disparità sociali, le violazioni dei diritti umani e il trattamento delle minoranze etniche rimangono preoccupanti. A livello di governance, la mancanza di democrazia e l’instabilità di un regime autoritario rimane una fonte di incertezza per gli investitori, anche dovuto al peso dello stato nelle aziende. Ad esempio, la Cina è il paese con il maggior numero di aziende nella lista Fortune Global 500, ma quasi il 75% sono controllate dallo Stato”, conclude MainStreet. Questo non dovrebbe, tuttavia, escludere investimenti sostenibili nelle aziende cinesi. Con l’aiuto di analisi di base sul territorio e dati alternativi e attraverso un impegno aziendale attivo, i gestori degli investimenti possono ancora integrare i fattori ESG nella ricerca sugli investimenti e creare valore per i propri investitori.
Di recente il mercato delle azioni A-shares cinesi ha messo a segno rapidi progressi, raggiungendo un universo sufficientemente ampio di società attente ai criteri ESG, e anche la qualità dei dati e delle informazioni sono tali da rendere la gestione di un simile portafoglio una concreta possibilità e, al contempo, un’autentica opportunità. Pensi di essere tra i pionieri dell’investimento azionario attento ai criteri ESG in Cina? Le opportunità non mancano, ma è bene guardare a tutte le variabili in campo con il sostegno di un consulente.
Quali sono i settori più avanti in Cina nell’approccio Esg?
In questi settori quali le società con maggiori prospettive di rendimento etico?
Quale strumento mi permette in investimento Esg a basso rischio?
Che rendimento posso aspettarmi?
Esistono, e come sono composti, fondi che mi permettano di investire con un buon grado di sostenibilità nell’azionario cinese?
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