Prestiti e mutui, cresce la domanda di imprese e famiglie

Teresa Scarale
Teresa Scarale
19.1.2021
Tempo di lettura: 3'
Le imprese italiane e le famiglie italiane continuano a domandare accesso al credito bancario. Il sistema risponde sostanzialmente bene grazie alle politiche pubbliche di sostegno. E i depositi bancari? Si registra un nuovo balzo a dicembre 2020. La fotografia di Bankitalia, Abi e della Commissione europea

Nel quarto trimestre 2020 è stabile la domanda dei mutui da parte delle famiglie, in aumento la domanda di prestiti alle banche da parte imprese, seppur a un ritmo inferiore rispetto al terzo e al secondo trimestre 2020

Per il primo trimestre in 2021 le banche si attendono un ulteriore, seppure più contenuto, incremento della richiesta di fondi da parte delle imprese mentre la domanda di mutui da parte delle famiglie dovrebbe restare invariata

I finanziamenti a famiglie e imprese non finanziarie sono cresciuti del 5,5% contro il +5,3% di novembre. L'andamento continua a beneficiare delle misure straordinarie del governo, spiega Gianfranco Torriero di Abi

Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ritiene «imprescindibile che le banche continuino a erogare prestiti e a sostenere l'economia reale per stimolare la ripresa. L'Europa è ancora sotto shock economico

Nel quarto trimestre 2020 è stabile la domanda dei mutui da parte delle famiglie, in aumento la domanda di prestiti alle banche da parte imprese, seppur a un ritmo inferiore rispetto al terzo e al secondo trimestre 2020. La rilevazione è della Banca d'Italia nell'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro.
L'andamento della domanda di accesso al credito bancario comporterà un irrigidimento nell'erogazione dei prestiti alle aziende da parte delle banche. Le famiglie invece beneficeranno di un allentamento nella concessione dei mutui.

Per quanto riguarda i finanziamenti alle imprese, la dinamica della domanda continua a riflettere la perdurante scarsità di capitale, le maggiori esigenze di rifinanziamento, nonché un calo dell'autofinanziamento. Per il primo trimestre in 2021 le banche si attendono un ulteriore, seppure più contenuto, incremento della richiesta di fondi da parte delle imprese mentre la domanda di mutui da parte delle famiglie dovrebbe restare invariata. I criteri di erogazione dei prestiti (a fine 2020) alle imprese sono rimasti gli stessi, riflettendo una certa stabilità dei fattori sottostanti.
Ugualmente, le politiche di concessione dei mutui abitativi alle famiglie non hanno registrato variazioni dopo il lieve irrigidimento riportato nel terzo trimestre 2020. Per il trimestre in corso gli intermediari prevedono che le politiche di offerta registreranno un moderato irrigidimento per le imprese e un allentamento di pari intensità per i mutui. È proseguito l'aumento della domanda di prestiti da parte delle imprese seppure a ritmi più contenuti rispetto ai due trimestri precedenti; la dinamica della domanda continua a riflettere la perdurante scarsità di scorte e capitale circolante, maggiori esigenze di rifinanziamento nonché un calo dell'autofinanziamento.

Anche il rapporto mensile Abi conferma queste tendenze. I finanziamenti a famiglie e imprese non finanziarie sono cresciuti del 5,5% contro il +5,3% di novembre. L'andamento continua a beneficiare delle misure straordinarie del governo, spiega Gianfranco Torriero. Il vice direttore generale dell'associazione ritiene che il dato sia «in controtendenza rispetto agli altri paesi» e che «c'è un ricorso delle aziende alle banche per creare buffer di liquidità e traghettarle verso la nuova normalità».
L'altro lato della medaglia è il nuovo balzo dei depositi bancari a dicembre. Dopo il lieve rallentamento di novembre (+8%), sono tornati cresciuti del 10,3%, salendo di oltre 162 miliardi di euro a 1.736 miliardi rispetto a un anno fa. La raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) cresce del +7,8%.

Sul fronte europeo il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ritiene «imprescindibile che le banche continuino a erogare prestiti e a sostenere l'economia reale per stimolare la ripresa. L'Europa è ancora sotto shock economico. Ma grazie al sostegno economico degli Stati membri non abbiamo visto una nuova ripresa di insolvenza nel settore privato. Tuttavia la pandemia ha avuto un impatto massiccio sull'economia, ed è importante seguire con attenzione quanto potrebbe accadere». Il commissario non esclude un aumento degli npl. «Ecco perché la Commissione ha il suo piano d'azione che consente di affrontare questo fenomeno». Adesso «si tratta di spianare la strada per un sistema bancario stabile che possa contribuire a ripresa stabile e sostenibile».

Gli obiettivi del piano europeo quattro. 1) Lo sviluppo dei mercati secondari per le sofferenze bancarie. 2) La riforma delle regole per i fallimenti aziendali e la ripresa. 3) Il sostegno a una rete di società che gestiscono gli asset. 4) L'utilizzo di eventuali misure di sostegno precauzionale. Il sistema bancario va preservato con ogni mezzo: i bilanci delle banche in periodo di crisi rischiano di generare seri danni all'economia. E' quindi «importante seguire bene il discorso degli Npl», ha concluso Dombrovskis.
Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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