La maggior parte preferisce il consiglio di un tecnico, un consulente
C’è anche una fetta, tendenzialmente i millenial, che prima chiedono consiglio a parenti e amici
Entrando nel dettaglio della ricerca si nota come gli investitori, nonostante continui a esserci una fetta che pensa a fare da sé, chiede consiglio al proprio professionista (54%). Il 23% guarda il sito del consulente alla ricerca di consigli, il 19% punta più sulla famiglia e gli amici, il 18% cerca informazioni sui siti che parlano di finanza, il 5% preferisce guardare siti o magazine rivolti al mondo imprenditoriale, il 3% usa i social media e il 2% i blog.
Questa ricerca spasmodica dei rendimenti caratterizza diversi investitori, ma non tutti. Chi è più preoccupato dal non ottenimento di un ritorno sono tutti i clienti che basano le proprie spese quotidiane su quanto investito. Chi invece riesce a vivere in modo “autonomo” non è poi così tanto preoccupato del non rendimento ottenuto durante l’anno. La ricerca evidenzia infatti come il 60% di chi ha risposto ha il 15% o anche meno del proprio reddito annuale che proviene dal portafoglio investito. Anche tra i pensionati il 45% ha solo il 15% strettamente legato agli investimenti. Gli investitori più anziani, over 70, hanno invece una maggiore dipendenza dai propri investimenti. E dunque sono più preoccupati se per troppo tempo non si genera un extra rendimento su ciò investito.
Il report conclude sottolineando che indipendentemente dal legame con i propri investimenti per la vita annua, i clienti private puntano sempre ad un rendimento. E lo vogliono prendendosi il minor rischio possibile. E dunque, seguire i consigli di un consulente o comunque informarsi tramite il suo sito sulle mosse da fare risultano essere i passi più importanti e sicuri al momento.