Monete digitali e inflazione: nulla sarà più come prima?

Al Liquidity 2022 nella conferenza "Cambiamento climatico, monete digitali e scenari inflativi: nulla sarà più come prima per i mercati mondiali?" si è disscusso delle principali sfide poste al mercato per i prossimi due anni
L’inflazione in Europa è determinata da shock di offerta e non da shock di domanda con conseguenti consumi e redditi stagnanti a differenza degli Usa
Per quanto riguarda l'Europa, il mercato infatti sconta rialzi fino all’ 1,5% entro la prima parte del 2024 (ovvero 4 rialzi da 25 bp nei prossimi trimestri)
Di contro quella in Europa è un'inflazione di tipo diverso. Seppur a livelli molto alti – circa il 7,5% - la crescita dei prezzi è originata più dal lato dell'offerta. L'economia nel Vecchio Continente non è infatti così calda come negli Stati Uniti – dove il pil è del 3% rispetto ai livelli pre-covid – con i consumi e i redditi disponibili che sono rimasti stagnanti. Il che porterebbe la Bce di per sé a perseguire una politica espansiva per stimolare la domanda. Tuttavia, questo non è possibile in quanto troppa inflazione rischia di erodere eccessivamente il potere d'acquisto delle famiglie. Unicredit si aspetta che la Bce effettuerà rialzi da 0,25 punti base nei prossimi quattro mesi, senza entrare in territorio restrittivo.

Le valute digitali emesse dalle banche centrali supererebbero le problematiche che le stablecoion presentano e che costituiscono criticità finanziaria in quanto la stabilità e affidabilità di queste ultime dipendono dall'abilità dell'emittente nella gestione del portafoglio degli asset sottostanti, oltre al fatto che sono controllate da operatori tech extraeuropei e lasciano aperta la questione sull' utilizzo dei per finalità commerciali. L'ingresso delle valute di banche centrali costituirebbe un game changer perché rappresenterebbe un sistema di pagamento sicuro e garantito dalle banche centrali che assicurerebbero anche la privacy dei clienti.