Il titolo GameStop nell’ultima settimana ha perso l’82% facendo vittime anche tra i piccoli investitori che avevano dichiarato battaglia ai grandi hedge fund
Secondo Eugenio Sartorelli un’azione per essere definita meme stock deve: avere cattivi fondamentali, essere oggetto di uno short selling, essere una mid cap ed essere detenuta da investitori istituzionali
Secondo Bloomberg 16 meme stock, principalmente del comparto tech ed health, sono a rischio short selling, avendo registrato performance a tre cifre solo a gennaio
Le quattro caratteristiche di una memestock
Per Eugenio Sartorelli, docente al master Siat in analisi tecnica dei mercati finanziari, una meme stock per essere definita tale deve avere quattro caratteristiche fondamentali. Il primo ingrediente è che la società in oggetto abbia dei fondamentali non buoni e sia sopravalutata rispetto al suo valore. Azioni di questo genere attirano per l’appunto l’attenzione dei fondi speculativi che possono intentare una azione ribassista. Essere oggetto di short selling è infatti un secondo requisito essenziale per rientrare nella definizione di meme stock. Gli investitori “social” fanno infatti fede al fatto che ad un’eccessiva pressione al rialzo saranno gli stessi hedge fund, che per non perdere troppi soldi chiudano la loro posizione e dunque spingano ulteriormente il prezzo in alto. Per riuscire ad esercitare una tale pressione la forza dei piccoli investitori non basta. È per questo che un terzo carattere distintivo di una meme stock è essere detenuta da uno o più investitori istituzionali. In questo modo si crea una convergenza di interessi tra piccoli e grossi pesci che abitano mercati. Infine l’ultimo fattore decisivo è la capitalizzazione: né troppo alta né troppo bassa: nel primo caso sarebbe infatti più difficile muovere il prezzo del titolo nella direzione sperata, in quanto le interazioni di acquisto e vendita che definiscono il prezzo sono moltissime. Nel caso invece di small-cap, il margine di guadagno ad esempio di un eventuale manovra ribassista sarebbe esiguo in quanto l’hedge fund potrebbe allocare solo una piccola parte della sua massa in gestione. La giusta via di mezzo sono i titoli a media capitalizzazione, meno sotto i riflettori (negli Usa) rispetto alle large cap e con margini interessanti di guadagno.
Le meme stock del momento
Per riconoscere un titolo shortato un indice utile può essere fornito dal put/call ratio. Se tale rapporto è inferiore all’unita significa che ci sono più opzioni di acquisto (call) rispetto alle opzioni di vendita (put) e che dunque probabilmente molti operatori (tra cui soprattutto hedge fund) stanno coprendo la loro posizione ribassista dal rischio di rialzo. Il migliore indicatore di uno short selling è però certamente lo short interest, ovvero il rapporto tra flottante e posizioni short. Ad esempio, se il titolo Nike ha un flottante (cioè numero di azioni disponibili sul mercato) di 1 milione di azioni e 10.000 di queste sono posizioni short, Nike avrà uno short interest dell’1%. Di seguito i titoli a short interest più elevato al 29 gennaio (I trader hanno già provato ad intervenire su tutti i titoli della tabella e gli short interest sono tutti mediamente scesi).